Legge di riforma della sanità: i commenti dei consiglieri di maggioranza e di opposizione

Entusiastici i giudizi del presidente Fontana, dell'assessore Moratti, del Presidente della commissione sanità Monti, dei consiglieri Cosentino e Biffi. Decisamente negativi i commenti di Cecilia Strada, Michele Usuelli e Samuele Astuti

consiglio regionale

Approvata in Consiglio regionale la legge che di riforma della sanità lombarda. Si è conclusa con il voto del Consiglio regionale la maratona durata 15 giorni e 110 ore complessive di dibattito. 48 i voti a favore e 26 i contrari.
Assenti al momento della votazione gli esponenti pentastellati, espulsi dopo aver occupato la presidenza del Consiglio regionale.

IL PRESIDENTE FONTANA: LA SPESA SANITARIA E’ UN BUON INVESTIMENTO

 “La pandemia – ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana – ha rafforzato la necessità di quel cambio di paradigma che già la ‘Legge 23’ aveva evidenziato e provato ad attuare, ma che a causa della carenza di risorse statali si era riusciti a realizzare in parte: passare dalla ‘cura’ al ‘prendersi cura’. Con gli stanziamenti del PNRR, poi è stato finalmente possibile il cambio di passo e la legge appena approvata ci consente di riorganizzare l’offerta sanitaria e soddisfare il bisogno di salute dei nostri cittadini. Questi ultimi due anni – ha aggiunto Fontana – hanno reso evidente che la politica dei tagli lineari degli ultimi dieci anni aveva provocato in sanità una serie di effetti negativi. La spesa sanitaria, lo ripeto, è una buona spesa, un investimento».

I RINGRAZIAMENTI DELL’ASSESSORE LETIZIA MORATTI

«Ringrazio tutti coloro, e sono tanti, che a vario titolo hanno dato un contributo forte e importante per raggiungere questo importante traguardo. Ancora una volta ribadisco che abbiamo un solo obiettivo, migliorare la nostra sanità – questo il commento di Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia – Un lungo percorso che ho seguito con grande attenzione. Esce rafforzato il ruolo dei sindaci, anche attraverso le proprie sedi di rappresentanza” e “grazie alla possibilità di esprimere pareri sugli atti programmatori.

UNA LEGGE CHE GUARDA AL FUTURO, IL COMMENTO DEL PRESIDENTE EMANUELE MONTI

«Una legge costruita insieme ai lombardi, che viene da lontano e guarda al futuro. Siamo i primi ad attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza e ad integrarlo con 800 milioni di euro di risorse regionali. In questo modo riaffermiamo la centralità dei cittadini nel sistema di cure – ha commentato Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone e relatore del progetto di legge n.187 –   Le proposte migliorative approvate in aula raccolgono nuove sollecitazioni provenienti dal terzo settore, dai sindaci, dalle associazioni di volontariato, dagli operatori sanitari e dai medici di medicina generale. Tanta attenzione alla cronicità : abbiamo istituito un fondo ad hoc di 5 milioni di euro dedicato al finanziamento di progetti innovativi di telemedicina, teleassistenza e telemonitoraggio dei pazienti cronici. Vogliamo mettere i medici di famiglia nelle condizioni di poter offrire una presa in carico più efficace ed ispirata ai modelli dei Paesi del nord Europa che hanno una conformazione geografica e demografica simile a quella lombarda. Questo stanziamento si aggiunge ai 170 milioni già previsti per lo sviluppo complessivo della telemedicina che, in linea con quanto ci chiede l’Europa, sarà un uno strumento aggiuntivo di medicina di prossimità».
«La Lombardia ha dimostrato tutta la propria lungimiranza ed ha anticipato tutti ancora una volta. Ora il Governo non può nascondersi dietro ad un dito ed ignorare le nostre richieste. Le carenze di medici di medicina generale, la miopia nella programmazione delle borse di studio per gli specializzandi e un quadro normativo di settore al quanto farraginoso si stanno ripercuotendo sulle famiglie lombarde. Serve una presa di posizione divenuta improcrastinabile».

INNOVAZIONE E VICINANZA AI CITTADINI I CAPISALDI INDICATI DA GIACOMO COSENTINO

«Esprimo tutta la mia soddisfazione personale e del movimento che rappresento per l’approvazione della Riforma sanitaria lombarda- ha dichiarato Giacomo Cosentino, Consigliere regionale di Lombardia Ideale – Sono consapevole della responsabilità che comporta mettere mano alla Sanità lombarda in un momento delicato come quello che la nostra Regione, i suoi cittadini, il suo personale sanitario e amministrativo stanno vivendo dall’inizio della pandemia. La risposta del nostro sistema è stata di grande coraggio e capacità in una situazione drammatica. Questo nonostante la campagna d’odio che la Lombardia ha subito dentro e fuori la politica. Innovazione, vicinanza ai cittadini, semplificazione delle procedure e facilità di accesso ai servizi: questi sono i capisaldi della Riforma che abbiamo votato.  Sono davvero soddisfatto e fiducioso per la Sanità lombarda dei prossimi decenni”.

PATRIZIA BAFFI SOTTOLINEA L’INTEGRAZIONE TRA MEDICINA DEL TERRITORIO E OSPEDALE

Parla della medicina di base anche Patrizia Baffi di Fratelli d’Italia: « Importanti le novità introdotte a sostegno e supporto dell’attività svolta dai Medici di Famiglia, per sostenere, come suggerito nel documento AGENAS,  l’integrazione tra la medicina primaria e gli altri servizi del sistema sanitario tramite il finanziamento di infrastrutture e strumentazioni tecnologiche adeguate. Previsto, con una destinazione di risorse pari a 50 milioni di euro, il finanziamento dell’acquisto di apparecchiature medicali e di strumentazioni di telemedicina, il riconoscimento per il Medico di Famiglia di un compenso ad esame, che resterebbe ovviamente totalmente gratuito per il paziente, ed il sostegno da parte di Regione Lombardia ai Sindaci che metteranno a disposizione dei medici i locali da adibire ad Ambulatori Sociosanitari Territoriali. Il potenziamento della medicina territoriale sarà completato entro 3 anni. Tempi certi sono infatti previsti anche per le nuove Centrali Operative Territoriali, un centinaio in Lombardia, che andranno realizzate entro sei mesi dall’istituzione dei distretti, e per i 64 Ospedali di Comunità e le 216 Case della Comunità, che dovranno concretizzarsi in una percentuale del 40% entro il 2022, il successivo 30% entro il 2023 e il restante 30% entro il 2024. Previsti, nell’articolo dedicato alla norma finanziaria, i costi relativi al personale che andrà ad operare nelle nascenti strutture sanitarie territoriali quantificate in un piano triennale di risorse così ripartito: euro 17.833.325 per il 2022, euro 28.686.750 per il 2023, euro 29.720.320 per il 2024. Le risorse provenienti dal PNRR destinate agli investimenti, quantificate per gli anni 2022 e 2023 in 576 milioni di euro».

IL VOTO CONVINTO CONTRO LA LEGGE DI RIFORMA DI ELISABETTA STRADA

«Abbiamo votato con convinzione contro questa Riforma sanitaria, perché più che di una riforma si è trattato di un monologo della maggioranza, votata e approvata solo dalla maggioranza – ha dichiarato Elisabetta Strada Consigliere regionale Lombardi Civici Europeisti – Una maggioranza che non ha mai condiviso nulla con le opposizioni, che non ha mai accolto davvero le tantissime proposte arrivate dai territori e dagli operatori socio-sanitari al di fuori degli ‘amici’, e non ha mai preso seriamente in considerazione nulla di territoriale, anzi ha dichiarato in aula che, per principio, non avrebbe accolto le proposte territoriali – proprio una vera riforma della medicina territoriale direi! 
E dire che la pandemia ha mostrato essere proprio questo il tallone d’Achille della nostra celebrata eccellenza sanitaria. Nessuna sburocratizzazione del lavoro dei medici di base, nessun incentivo per le borse di studio di medicina generale, nessun sostegno alla sanità pubblica ma sempre più incentivi a quella privata, nessuna riduzione delle infinite liste d’attesa; e i cittadini non sono mai al centro. In quest’aula consiliare per giorni abbiamo assistito solo a uno sfoggio di forza vergognoso, da cui ci dissociamo con forza. Povera Lombardia…».

SAMUELE ASTUTI PARLA DI LEGGE CHE AUMENTA LA CONFUSIONE SENZA RISOLVERE I PROBLEMI CRONICI

«A una legge che aumenta la confusione e non risolve i problemi ormai cronici di una macchina sanitaria ingarbugliata e farraginosa, dimenticandosi dei problemi reali dei cittadini e distruggendo la storica cultura della cura autenticamente lombarda, il Pd non può che votare contro – ha commentato il consigliere regionale e capodelegazione  del Pd In Commissione sanità Samuele Astuti che motiva il voto contrario espresso in aula dal Partito Democratico  – In questi anni è stato separato ciò che doveva essere unito o comunque in relazione: il sanitario e il sociosanitario, ospedale e territorio, medici di base  e sistema sanitario, pubblico e privato, enti locali e strutture sanitarie, cittadini che hanno risorse e cittadini che non le hanno, territori ricchi e territori poveri (anche in sanità). Abbiamo raccontato in aula la nostra idea di sanità, ma la maggioranza si è arroccata sull’ ideologia sanitaria, rendendo ancora più grave e sbagliata la scelta perché rimanda alla prossima legislatura l’applicazione di molti punti della  legge. La discussione in Aula è andata avanti dal 10 novembre ad oggi, comprese alcune sedute notturne e una domenicale, in cui il Pd ha spiegato in dettaglio le proprie critiche all’attuale modello di sanità in Lombardia e ha illustrato la propria proposta alternativa, incentrata sull’universalismo, sul potenziamento della medicina territoriale, sulla capacità di ascoltare i bisogni di salute dei cittadini, per prevedere e programmare l’offerta e sul riequilibrio dei rapporti tra sanità pubblica e privata».

MICHELE USUELLI: E’ IL MOMENTO PIU’ AMARO DELLA MIA ESPERIENZA POLITICA

« Dopo tre settimane di discussione in Aula, mi trovo di fronte al momento più amaro della mia esperienza politica- ha commentato Michele Usuelli, attualmente Consigliere regionale di +Europa/Radicali, ma anche medico pediatra  – Ho provato in tutti i modi a proporre modifiche migliorative del testo, idee frutto di studio e spesso concordate con i più grandi esperti del settore, trovando, da parte della maggioranza, sempre e solo indifferenza. Non ho voluto accettare compromessi al ribasso, neppure sotto forma di elemosina in vista della prossima, imminente, sessione di bilancio e ho tenuto fermi i miei propositi di non allontanarmi dal merito di ciò che stavamo discutendo. Purtroppo, ogni tentativo in questo senso è stato vano: la riforma approvata non rimedia in alcun modo agli errori del passato, né rispetto all’eccessiva deregulation pubblico/privato di Formigoni, ne riguardo la distruzione della medicina di territorio operata da Maroni. Addirittura, sulla medicina territoriale, non si è neppure stati in grado di copiare adeguatamente quanto previsto nel PNRR dal Governo Draghi e molti sono gli aspetti su cui la riforma riesce a fare peggio di quanto previsto dalla vecchia legge 23.  Urge preparare l’alternativa a tutto questo; il centrodestra lombardo è visibilmente al crepuscolo, dopo 30 anni. Il lavoro complessivo delle opposizioni è stato sufficiente, un punto di partenza. Tocca adesso a lavorare davvero insieme, costruendo iniziative comuni, fondate su proposte serie e approfondite, per una sanità che sappia dare risposte ai cittadini e che consenta agli operatori di lavorare dignitosamente. Per la maggioranza può essere l’inizio della fine, ma la capacità di costruire qualcosa di diverso dipende tutta da noi».

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Pubblicato il 30 Novembre 2021
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