Metamorfosi urbana a Varese: quando il tribunale era un liceo varesino

La 36esima puntata della rubrica di Fausto Bonoldi racconta la storia del palazzo del Tribunale, che aveva davanti a se una statua divenuta famosa in piazza Podestà

Metamorfosi urbana a Varese: quando il tribunale era un liceo varesino

Ogni lunedì, con una passeggiata virtuale, la rubrica “Metamorfosi urbana” vi racconta le trasformazioni che ha subito Varese negli ultimi cento anni, da quando cioè è diventata capoluogo di provincia. A firmarla è Fausto Bonoldi, storica firma del giornalismo varesino che su questo argomento, che tratta da anni nel gruppo Facebook La Varese Nascosta,  ha scritto anche un libro, edito da Macchione, dal titolo “Cara Varese come sei cambiata

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Metamorfosi urbana, trentaseiesima  puntata: la Malpensata e le scuole “chiuse” dal Tribunale

Leggiamo nella Cronaca di Varese  del medico Luigi Grossi che nel 1843 “il  terreno ed area comperata per la fabbrica delle pubbliche Scuole fu cinto di muro da ponente a tramontana lasciando (un) piazzale avanti alla chiesa di San Martino in memoria dell’esistente”. Le Scuole non furono però la prima “destinazione d’uso”  dell’edificio che fu costruito in origine per ospitare il mercato fino ad allora allestito alla Motta.

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La contrarietà dei commercianti al trasloco provocò il fallimento del progetto per cui l’immobile fu ribattezzato la  Malpensata.  Ma non fu a ben vedere una cattiva pensata perche Varese ebbe un pregevole Palazzo delle scuole, in cui ebbe sede anche il primo liceo varesino, un elegante edificio di due piani, porticato, con il quarto lato aperto, appunto, sulla piazza San Martino poi intitolata ai Cacciatori delle Alpi, al centro della quale, il 26 maggio del 1867, fu collocato il monumento al Garibaldino, scolpito  dal viggiutese Luigi Buzzi Leone in pietra di Brenno.

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La deperibilità del materiale lapideo indusse i varesini, sensibilizzati da un comitato di studenti, a realizzare, con il consenso dello scultore, una copia in bronzo, che il 26 maggio del 1901 fu posta in piazza del Podestà. L’originale, come è noto, trovò riparo nell’androne della caserma Garibaldi, dove tutt’ora resta “consegnato”.

Tra il 1928 e il 1929, il Palazzo fu ristrutturato per ricavarvi la sede del nuovo Tribunale della città, divenuta capoluogo di provincia. Il progetto fu affidato all’architetto romano Vittorio Ballio Morpurgo, il quale disegnò una facciata caratterizzata da elementi longitudinali e verticali, in pietra d’Angera, che contrastano con i mattoni rossi di fondo.

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Il carattere monumentale ma non opprimente è dato alla struttura ispirata ai canoni del Razionalismo e “leggera” nella sua orizzontalità dal blocco centrale, sporgente dalla facciata, in cui si apre il portone d’accesso al tribunale, sovrastato da un balcone. Di maniera  il bassorilievo che sovrasta il balcone in cui un gladio tiene in equilibrio i due piatti della bilancia della giustizia, affiancati da due piccole sculture che raffigurano due aquile. Lo slancio verticale è completato da un’agile alzata di mattoni rossi su cui è scolpito uno scudo con lo stemma di Varese. Nel dopoguerra, le colonne decorative che affiancano l’ingresso e il balconcino sono state appena “depurate” degli elementi caratteristici del fascio littorio.

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Pubblicato il 08 Novembre 2021
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