Un progetto “made in Varese” per salvare San Siro, lo stadio di Milano
Gli ingegneri Riccardo Aceti e Nicola Magistretti hanno elaborato il "Progetto Galleria" per salvare uno degli stadi più amati del mondo che Inter e Milan vorrebbero abbattere per costruirne uno nuovo. Ecco come sarebbe nei piani dei professionisti varesini
Un piano “made in Varese” per salvare lo stadio Giuseppe Meazza di San Siro, uno dei templi del calcio mondiale che le due società di Milano, Milan e Inter, vorrebbero liquidare per costruire un nuovo stadio, più adatto a produrre profitti per rossoneri e nerazzurri. Da anni se ne parla e negli ultimi tempi c’è stata un’accelerazione da parte delle due società sportive.
Ma c’è chi si oppone all’ipotesi di abbattimento della “Scala del calcio”, come è conosciuto San Siro nel mondo degli appassionati. Sono nati comitati e movimenti popolari e ambientalisti, da Salviamo San Siro a Sì Meazza al quale ha aderito anche la presidente dell’ordine degli architetti Elena Brusa Pasquè che ha collaborato con i due ingegneri varesini Riccardo Aceti e Nicola Magistretti, i “padri” di uno dei progetti più interessanti per la salvaguardia dello stadio.
Il progetto si chiama “UN NUOVO SAN SIRO NEL MEAZZA – LA GALLERIA PANORAMICA” e si propone, a costi inferiori rispetto ad abbattimento e ricostruzione in un altro luogo, di riqualificare e rendere più moderna l’attuale struttura, mantenendo la sua storia e l’aspetto iconico del Meazza.
Il “PROGETTO GALLERIA PANORAMICA” è stato elaborato nel 2016 dall’ingegner Aceti, professore a contratto del Politecnico di Milano che insieme ai suoi studenti ha presentato una soluzione alternativa alla demolizione (uno di loro, Luca Rosadini, collabora con lo studio dell’ingegner Aceti).
IL PROGETTO “GALLERIA PANORAMICA” PER LO STADIO SAN SIRO DI MILANO
Un modo per ridare linfa e nuova vita alla struttura, nata nel 1926 e trasformata negli anni, con l’ultima grossa operazione in occasione dei Mondiali del 1990, quando venne costruito il terzo anello. Con la soluzione proposta dagli ingegneri varesini Aceti e Magistretti lo stadio di San Siro potrebbe essere vissuto in vari modi, con spazi commerciali, ristoranti, un museo per un totale di ben 30 mila metri quadrati di spazio, cioè il corrispettivo di 5 campi di calcio. Inoltre si potrebbero rifunzionalizzare e implementare ulteriori spazi posti al primo e al secondo anello. E verrebbero mantenuti i concerti, un’altra delle vocazioni dell’attuale San Siro, esclusi dagli altri progetti. Il tutto senza interferire con i vincoli della Sovrintendenza, garantendo inoltre la sostenibilità ambientale e l’assenza di consumo di suolo.
«Il terzo anello, realizzato in occasione dei mondiali di Italia ’90, negli ultimi anni è stato meno utilizzato – dice Aceti – così abbiamo ragionato sul suo riuso, collocando in quota una serie di servizi che solitamente sono al piano terra, una sorta di ribaltamento. Creeremmo così un elemento nuovo per il Meazza e unico al mondo: una galleria panoramica nella “Scala del calcio”. Con questa soluzione lo stadio di San Siro avrebbe circa 60mila spettatori (ma la capienza potrebbe risultare ben maggiore, qualora si volesse contenere l’estensione della nuova galleria, al fine di mantenere porzioni di terzo anello dedicate agli spettatori), la stessa capienza del nuovo stadio proposto dalle squadre e i lavori potrebbero essere compresi tra i 24 mesi e un massimo 36. Il terzo anello è indipendente rispetto agli altri e ciò consentirebbe la continuazione del campionato di calcio durante i lavori».
I costi prospettati (circa 300 milioni di euro) risultano pari a meno della metà di quelli previsti per la realizzazione del nuovo stadio ipotizzato dalle squadre, con caratteristiche prestazionali equivalenti, se non addirittura superiori al nuovo, sia in termini di redditività che di ricavi.
Nell’idea degli ingegneri varesini Aceti e Magistretti quindi San Siro dovrebbe continuare a vivere, mantenendo il suo aspetto, apprezzato dagli amanti del pallone e anche dai vertici del mondo del calcio. Un San Siro moderno, più bello e più funzionale col “PROGETTO GALLERIA PANORAMICA”, che piace a molti milanesi: «Abbiamo tra le mani un oggetto non ancora sfruttato appieno come possibilità, non tanto come capienza, quanto come opportunità. Il nostro progetto è modulabile e duttile, molto più di tutti gli altri. San Siro è un impianto fantastico, un diamante allo stato grezzo, che si può migliorare. È un tema che mi appassiona e mi coinvolge», chiosa Aceti, da sempre tifoso milanista ed ex calciatore con un passato proprio nelle giovanili rossonere.
Il tema è caldo e attuale, tra proposte di dibattiti pubblici e anche l’ipotesi di un referendum popolare. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha escluso una nuova discussione pubblica sul tema stadio, deciso ad andare avanti con le trattative in corso con Inter e Milan, che parlano di 2027 come prospettiva temporale per avere la nuova struttura. Un’assemblea pubblica per parlare di stadio di San Siro e fare il punto della situazione è stata organizzata dal comitato “Sì Meazza”, contrario all’idea di realizzare un nuovo impianto: l’appuntamento è per sabato 27 novembre alle 10.30 al Teatro Elfo Puccini di corso Buenos Aires. Parteciperanno anche gli ingegneri Aceti e Magistretti, invitati anche martedì 30 novembre all’Archivio di Stato di Milano (dalle 15 alle 18 in via Senato 10) per una tavola rotonda sul tema stadio di San Siro alla quale parteciperanno tra gli altri il consigliere comunale di Europa Verde Carlo Monguzzi e il figlio dello storico capitano dell’Inter Giacinto Facchetti, Gianfelice, scrittore e strenuo difensore dello stadio che vide protagonista suo papà con la maglia nerazzurra.
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