Undici casi positivi alla Fondazione Molina di Varese nel reparto di subacuti

Forse il virus è stato portato da un parente in visita. La scoperta grazie all'attività di controllo con i tamponi che la fondazione attua ciclicamente su ospiti e personale. I contagiati sono stati trasportati al Circolo

Fondazione Molina Varese

Forse un visitatore ha portato il virus all’interno del reparto di subacuti della Fondazione Molina infettando 11 pazienti della trentina ricoverati. È l’ipotesi più credibile a cui è arrivata la residenza di Viale Borri che ha scoperto il piccolo focolaio grazie all’attività di verifiche costanti a cui sottopone ciclicamente tutti i residenti e gli operatori. 

« Si tratta di persone dimesse da alcuni ospedali ma le cui condizioni non permettevano ancora il rientro a domicilio – spiega il Presidente Carlo Maria Castelletti – Sono state accolte con il tampone negativo molecolare fatto dall’ospedale di provenienza. Noi, però sottoponiamo a controllo tutti i ricoverati ogni 5, 12 e 20 giorni. Da queste ulteriori indagini abbiamo scoperto la positività delle persone che sono tutte vaccinate e asintomatiche. Data la situazione, abbiamo ottenuto che l’ospedale di Varese le ricoverasse nel reparto dedicato. Ringraziamo la professoressa Dalla Gasperina perchè si è interessata del nostro caso accogliendo i pazienti, ora sottoposti a terapia monoclonale».

La Fondazione ha avviato un controllo a tappeto in tutti gli altri reparti: quello dei subacuti è una sezione distinta dalla residenza per anziani dove i ricoverati non hanno relazioni con gli altri ospiti. Il personale è dedicato ma ci sono figure trasversali che operano in tutti i diversi reparti, soprattutto durante i turni notturni: « Per questo abbiamo avviato una campagna di test immediata che coinvolge tutti, ospiti e personale, con i tamponi rapidi. Vogliamo avere l’esatta fotografia della situazione per prendere le opportune decisioni. Al momento abbiamo vietato le visite dei parenti nel reparto di subacuti. Ma vogliamo essere certi di quello che avviene tra i nostri ospiti prima di adottare una decisione simile che blocca le visite dei nostri ospiti anziani. Chiudere tutto non è semplice e le relazioni sono importanti. Per questo vogliamo avere le idee chiare prima di assumere altre decisioni».

La Fondazione Molina, così come prevede il piano regionale, sta vaccinando con la terza dose gli ospiti e gli operatori: « Abbiamo già effettuato 150 terze dosi – spiega ancora il Presudente Castelletti – e proseguiamo a mano a mano che arrivano i vaccini da Ats Insubria. Questa dose è fondamentale per evitare sia i casi sia, soprattutto, la malattia grave. Dato, però, che non è obbligatorio, stiamo acquisendo tutti i consensi informati»

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Pubblicato il 13 Novembre 2021
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