Arrestato il commercialista Lepre di Busto Arsizio per i soldi sottratti ad un’anziana cliente deceduta

Il professionista finì in un servizio della trasmissione Le Iene e venne segnalato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti per abusivo esercizio della professione

Guardia di finanza

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese, diretti dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Fabrizio Lepre, un professionista già denunciato dai familiari di un’anziana deceduta nel febbraio 2017, in qualità di procuratore speciale della stessa, nonché a seguito della segnalazione effettuata dall’Ordine dei Dottori Commercialisti per abusivo esercizio della professione a carico del medesimo soggetto.

Secondo le indagini degli inquirenti il professionista, residente a Lonate Pozzolo, finito anche in una puntata de Le Iene con un durissimo servizio di Luigi Pelazza, nonostante fosse soggetto ad un provvedimento di sospensione dall’esercizio della professione di commercialista, avrebbe di fatto continuato a svolgere la sua attività lavorativa nel periodo novembre 2017- luglio 2018.

Secondo quanto ricostruito nelle attività d’indagine svolte dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Busto Arsizio sarebbe emerso che il commercialista, nel periodo dal giugno 2015 al gennaio 2018, secondo gli inquirenti al fine di procurarsi un ingiusto profitto, abusando delle certificate condizioni di deficit psichico dell’ottantaquattrenne, l’avrebbe indotta a sottoscrivere una procura generale in suo favore.

L’analisi delle operazioni bancarie effettuata dalle Fiamme Gialle ha evidenziato che l’indagato, in qualità di procuratore generale dell’anziana, attraverso prelievi in contanti, emissione di assegni e disinvestimenti, eseguiti anche successivamente al decesso della stessa, si sarebbe appropriato di disponibilità finanziarie per un importo complessivo pari a 357.000 euro. I proventi considerati illeciti così ottenuti dal professionista sono stati reimpiegati dallo stesso nella costituzione di un’attività imprenditoriale di consulenza nel settore delle tecnologie informatiche, nella stipula di due polizze vita a lui intestate e nell’acquisto di monete antiche di elevato valore.

Per mascherare e rendere difficoltosa l’identificazione della provenienza illecita del denaro derivante dalle appropriazioni indebite, il commercialista bustocco lo avrebbe dunque investito in attività economiche regolari schermandosi dietro società di fatto sotto il suo controllo. In tal modo avrebbe ripulito i capitali provenienti dalle sue condotte delittuose.

Inoltre, secondo l’approccio di trasversalità ai contesti penali, amministrativi e tributari delle investigazioni, nel corso delle indagini sono emerse ulteriori fattispecie di reato relative all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, attuate dal medesimo indagato in concorso con un’altra persona.

Sulla base delle evidenze investigative raccolte è stata emessa una misura cautelare in carcere nei confronti del professionista e un provvedimento di sequestro preventivo, nella forma per equivalente, in relazione al profitto del reato, per un ammontare di 85.000 euro.

«L’operazione odierna – spiega il generale della Guardia di finanza Crescenzo Sciaraffa – testimonia ancora una volta l’attenzione che la Guardia di Finanza ripone nella tutela dell’economia legale in cui operano i cittadini e dell’interesse pubblico al corretto esercizio dell’attività professionale».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Dicembre 2021
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Commenti

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  1. carlo_colombo
    Scritto da carlo_colombo

    In pratica appropriazione di 357.000 euro e sequestro preventivo di 85.000. Boh…

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