Forza della natura e tempo “forgiano” le opere di Paulo David a Thinking Varese
Le restrizioni Covid che tornano a riaffacciarsi in questi giorni, rendendo piu difficili gli spostamenti in Europa, non hanno fermato l'incontro in presenza di Thinking Varese - Visionare, che si è tenuto giovedì 2 dicembre a villa Panza
(Foto di Stefano Anzini)
Le restrizioni Covid che tornano a riaffacciarsi in questi giorni, rendendo piu difficili gli spostamenti in Europa, non hanno fermato l’incontro in presenza di Thinking Varese – Visionare, che si è tenuto giovedì 2 dicembre nelle sale di villa Panza a Varese davanti a circa 50 persone in presenza e oltre 200 collegate in streaming.
Protagonista è stato l’architetto portoghese Paulo David: fondatore nel 1996 di Paulo David Arqitectos, a Funchal nell’isola di Madeira in Portogallo, È stato insignito di numerosi premi alla carriera, è stato Visiting Professor in diverse Università e il Il suo lavoro è stato pubblicato e presentato in diverse mostre internazionali.
Presentato dalla vice presidente dell’ordine Francesca De Tomasi e intervistato e tradotto dall’architetto Francesco Cancelliere, David ha mostrato diverse opere che si legano ma a volte anche lottano con una natura difficile e interpretano i tempi che questa natura impone.
Per questo il titolo dell’incontro è stato “Temporalidades” (“Temporalità”) e ha raccontato alcune opere di particolare fascino legate all’isola vulcanica: dal “muro ciclopico” che difende i palazzi dalle onde dell’oceano, alla costruzione che “incornicia la liquidità dell’oceano” riportando ad un centro di arte e cultura la lentezza che gli è propria.
«Ho cercato di approfondire e spiegare il tema del tempo nell’esperienza degli spazi architettonici – ha spiegato David – In analogia con la visita che abbiamo fatto a Villa Panza, dove si raccolgono i vari tempi delle persone che vi hanno vissuto e si concentrano nella vita di questo luogo».
Del resto l’architettura per Paulo David: «Ha il compito di risintonizzare il luogo con le azioni umane, e l’architetto ha la capacità di saper unire la realtà del luogo alle persone: tra architetti italiani e portoghesi, in questo, ci sono molti punti di contatto». Con un unico punto di partenza: «Il rispetto dei luoghi: il che significa soprattutto comprensione per come un edificio si è evoluto e conservato attraverso il tempo, per arrivare fino a noi».
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