La musica del Coro Penna Nera porta mille euro alla “Casa di Sant’Eurosia” di Gallarate
Trecento persone hanno partecipato al concerto natalizio ospitato in basilica. E in tanti hanno contribuito alla raccolta fondi di solidarietà per chi non ha una casa stabile
Il detto “a Natale siamo tutti più buoni” si è concretizzato sabato scorso, a una settimana dal Natale, nella Basilica Santa Maria Assunta a Gallarate: il Coro ANA Penna Nera di Gallarate ha con entusiasmo accolto l’invito di Mons. Riccardo Festa ad eseguire il tradizionale Concerto di Natale in basilica, a sostegno anche del progetto solidale della “Casa di Sant’Eurosia”, che assiste persone in difficoltà abitativa.
“La Casa di Eurosia” è un progetto promosso (e suffragato da un voto solenne) dalle parrocchie di Gallarate. L’accoglienza, l’aiuto materiale e morale, il sostegno e le opportunità per persone più sfortunate: chiaramente occorrono risorse, anche economiche. Ed è qui che anche il Coro Penna Nera ha voluto dare il suo contributo
La partecipazione di pubblico all’evento in basilica è stata ottima: più di trecento persone.
Persone speciali e generose le quali, con le loro offerte spontanee, hanno permesso la raccolta della somma di 925 euro che, come ha spiegato il prevosto mons. Riccardo Festa in una breve presentazione della Casa di Eurosia, ha consentito di offrire ospitalità per cinque notti – cena, doccia, letto, e prima colazione – a undici persone che sarebbero rimaste a dormire al freddo e in posti non opportuni.
Un impegno solidale che si è affiancato al momento di musica e canto corale proposto dal Coro ANA Penna Nera diretto dal Maestro Fabio Zambon. I brani eseguiti dal Coro hanno abbracciato la vita alpina rievocando, per non dimenticare, i tristi episodi della Guerra; ma hanno anche trasportato il pubblico sulle cime e nelle vallate raccontandone la bellezza senza tralasciare qualche canto popolare che suscita qualche sorriso ed una nota di buonumore. Ovviamente non sono mancati i canti natalizi.
Per finire, come narrato dal presentatore Manuel Principi, il canto “Benia Calastoria” ha messo l’accento appunto sul tema dell’emigrazione evocando i sentimenti, la rabbia e le paure di Beniamino, reduce della Grande Guerra, che ritorna povero e solo al paesello dopo l’emigrazione in Belgio.
«Il grazie va al pubblico di sabato sera ed alla musica, capace di aggregare anche in periodi difficili e creare solidarietà concreta» dice Daniele Passerini, uno delle colonne portanti del gruppo, a nome dell’intero coro promotore della serata insieme al gruppo Ana di Gallarate (parte della Sezione di Varese).
A riscaldare gli animi dopo il concerto ha contribuito anche il Vin Brulè preparato dal gruppo Alpini di Gallarate, momento conviviale associato alla musica. Come dice la massima citata da Passerini: «Quando senti gente cantare, fermati e canta con loro; chi canta non è mai cattivo»
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