Le nuove regole anti Covid in vigore in Svizzera dal 6 dicembre
Anche la Svizzera ha dovuto fare i conti con un rapido amento dei contagi per questo il Consiglio Federale ha inasprito i provvedimenti per contrastarli
In Svizzera dal 6 dicembre entreranno in vigore nuove regole per contenere la diffusione dei contagi. Il Consiglio federale ha annunciato le nuove misure che saranno adottate, dopo aver consultato i Cantoni, le parti sociali e le commissioni parlamentari competenti.
Da qualche settimana infatti anche la Svizzera ha dovuto fare i conti con un rapido amento dei contagi. Oltre a causare focolai circoscritti, soprattutto nelle scuole e nelle case per anziani o di cura, il virus ha ripreso a diffondersi in tutta la popolazione. Nelle ultime settimane è fortemente aumentato anche il numero di casi gravi e con esso la pressione sui reparti di terapia intensiva. Tra le persone vaccinate o guarite il decorso della malattia è generalmente blando.
Mascherina obbligatoria dove è richiesto il pass Covid
Tra le nuove regole che entreranno in vigore dal 6 dicembre, si ricorda, in particolare che la mascherina sarà obbligatoria in tutti i quei luoghi dove è richiesto il certificato Covid, ad eccezione degli incontri privati. Sarà inoltre rafforzata la raccomandazione del telelavoro e ridotta la durata di validità dei test antigenici rapidi.
Inoltre, le manifestazioni e le strutture soggette all’obbligo del certificato avranno la possibilità di limitare l’accesso alle persone vaccinate o guarite e quindi di rinunciare all’obbligo della mascherina. Con queste contromisure la Svizzera intende reagire al forte aumento dei pazienti COVID-19 ricoverati negli ospedali e alla comparsa della variante Omicron. I nuovi provvedimenti resteranno in vigore fino al 24 gennaio 2022.
I dettagli del provvedimento:
L’ingresso in Svizzera dai paesi a rischio
“Per continuare a contenere il più possibile la diffusione della variante Omicron nel nostro Paese – precisa il Consiglio Federale – il regime dei test per l’entrata in Svizzera è stato inasprito. L’obbligo del test vige ora anche per le persone vaccinate o guarite. Oltre a doversi sottoporre a un test PCR prima dell’entrata in Svizzera, occorre eseguire un secondo test (PCR o antigenico rapido) anche tra il quarto e il settimo giorno dopo l’arrivo. In questo modo si può garantire che le persone che sono state contagiate poco prima o durante il viaggio siano identificate. I costi del test sono a carico dei viaggiatori. Ai cittadini di Stati terzi non vaccinati che desiderano entrare nello spazio Schengen da Paesi o regioni considerati a rischio è vietata l’entrata in Svizzera per soggiorni temporanei senza attività lavorativa fino a 90 giorni in un periodo di 180 giorni, ad eccezione di determinate deroghe (casi di rigore). Questo vale in particolare per il turismo e i soggiorni di visita. L’elenco dei Paesi e delle regioni a rischio è riportato nell’allegato 1 dell’ordinanza 3 COVID-19 ed è continuamento aggiornato in base alle raccomandazioni della Commissione europea per gli Stati Schengen.”
Con le nuove regole, il Consiglio federale intende ridurre i contagi con la variante Delta per sgravare il più possibile le strutture ospedaliere. “Il miglior modo per sgravare gli ospedali – sottolinea la nota di Berna – resta comunque la vaccinazione ed è importante procedere rapidamente al richiamo.
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