Usura ed estorsioni, l’ombra della mala nel Luinese: quattro arresti

Carabinieri in azione all’alba per un’operazione che ha colpito delinquenti di spessore. La procura: denunciate

carabinieri luino valcuvia

Continua a emergere il malaffare che si nasconde dietro la tranquillità garantita dalle valli del Verbano, fra Lago Maggiore e Monti del Luinese. Questa mattina all’alba i carabinieri del reparto operativo di Varese hanno suonato alla porta di tre persone accusate di usura ed estorsione e messe in manette con custodia cautelare in carcere richiesta della procura di Varese ed eseguita dopo la firma del gip. «È un’indagine di interesse particolare perché vorremmo sollecitare i cittadini del territorio, anche di Varese a denunciare fatti di estorsione e usura» ha spiegato la procuratrice presente ad illustrare l’esito dell’operazione.

Le indagini, ha spiegato il maggiore del reparto operativo David Pirrera, sono partite lo scorso maggio da una vittima di estorsione: subiva estorsioni da parte di alcuni soggetti del Luinese dediti ad attività di spaccio di sostanza stupefacenti. Gli autori delle estorsioni mettevano in atto estorsioni e usura a tassi del 100% ai danni anche di altre vittime, una delle quali completamente assoggettata ai sospettati.

Non bastava restituire i soldi: in un’occasione la vittima è stata costretta ad acquistare un’auto per poi cederla ad una degli indagati cui venne poi intestata. Lo stesso soggetto, preso di mira, consegnava stipendio e pensioni dei famigliari agli indagati. Grazie anche alle dichiarazioni di quest’ultimo sono stati raccolti elementi utili per arrestate anche un quarto uomo in flagranza nel corso di perquisizioni domiciliari, sempre questa mattina: in casa 36 grammi di coca, hascisc (100 grammi) e marijuana (17 grammi).

Gli arrestati sono tutti di origini campane e due hanno precedenti specifici: quelli raggiunti dall’ordinanza sono due 27enni è un 48enne; l’arrestato in flagranza ha 57 anni.

Dopo la chiusura delle indagini della Dda di Milano coi 19 indagati per 416bis e dunque reati di mafia, la criminalità organizzata torna a far parlare di sè (anche se in questo caso indaga Varese e non si tratta esplicitamente di reati che hanno a che vedere con associazioni mafiose tout court). L’ordinanza di custodia cautelare che si fonda su solidi riscontri investigativi suffragati anche da indagini frutto di intercettazioni telefoniche e ambientali parla di “attività delittuosa in più campi”. La droga, certo, ma anche quel cote’ criminale di spessore capace di spaventare un’intera famiglia con uno schiaffo dato al bar del paese o con la telefonata per spaventare.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Dicembre 2021
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