Veronica Branca-Masa: soprattutto sculture in marmo di Carrara

Vivente a due passi dal confine di Zenna, l’artista locarnese frequenta la cava toscana di Crestola per scolpire i suoi lavori

Arte - Mostre

Si è già aperta da qualche tempo a Porza, nelle vicinanze di Lugano, presso la Fondazione d’Arte Lindenberg, una mostra dedicata a Veronica Branca-Masa, artista di Ranzo, sulle sponde del Verbano a metà strada tra Luino e Locarno. L’esposizione, ospitata al Museo Villa Pia, giusto di fianco al palazzo del Comune, resterà aperta fino al 10 aprile 2022 ed accoglie una quindicina di sculture, nonché una trentina di disegni, opere calcografiche ed alcune eleganti ardesie.

Nata a Locarno nel 1953, Branca-Masa ha studiato fino a 20 anni alla Scuola Magistrale per poi trasferirsi a Firenze dove si è diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti nel 1977. Attratta dall’America del Sud e dalle civiltà precolombiane ha lì vissuto per diversi anni. Affascinata dalla dimensione del cammino nella natura ha progressivamente spostato il proprio interesse verso la scultura, operando inizialmente sul legno e sulla pietra, da autodidatta. A partire dalla fine degli anni 1980 incontra per la prima volta il marmo di Carrara e se ne innamora, partecipando ai lavori della cosiddetta “Scuola di Torano”. Dopo il sodalizio artistico con lo scultore statunitense Manuel Neri, Branca-Masa ha fondato nel 1995, al crocevia delle cave di marmo di Carrara, lo Studio Artemisia.

Nel 1986 ha iniziato l’attività espositiva con la Galleria Ca’ dal Portic a Locarno, proseguendo lungo una via tutta personale che ha portato l’artista dieci anni fa ad esporre in un’antologica al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, luogo questo che è un punto di arrivo centrale per ogni scultore ticinese che si rispetti. Appare ad ogni modo fondamentale il rapporto dell’artista con la dimensione del proprio percorso interiore, che l’ha indotta ad affrontare anche recentemente il Cammino di Santiago e quello di Francesco d’Assisi.

Le sculture di Branca-Masa non sono figurative né astratte, presentano però un forte richiamo all’archetipo del nido, una sorta di scavo nel marmo dove l’artista cerca la propria dimensione più intima. Certamente qualcuno deve aver già notato che l’elemento più denso nelle opere dell’artista locarnese è il vuoto: è lì, nel baricentro dello scavo, il quale presenta una propria geometria non priva di un complessivo squilibrio, lì forse l’artista vorrebbe collocare se stessa.
Un lavoro che merita di essere visto, prendendosi tutto il tempo di un’osservazione silenziosa.

 

Fondazione d’Arte Erich Lindenberg
Museo Villa Pia
Via Cantonale 24 – Porza (CH)
Fondazionelindenberg.orgVincenzo
Orari: martedì 10-18 e domenica 14-18
Ingresso libero

di
Pubblicato il 13 Dicembre 2021
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