A Bedero rifiorisce la scuola di bocce per giovani
Dopo due anni di stop a causa della pandemia, ha prevalso la ferrea volontà di riprendere degli istruttori Wilma Urban e Antonio Testa
Era l’autunno del 2019 allorché nella Bocciofila Bederese sbocciava, dopo una lunga e sovente infruttuosa operazione di ricerca, la Pilae Primaria Schola creata per offrire ai giovani, dai 7 ai quindici anni, la possibilità di approcciare il mondo delle bocce, ai più praticamente sconosciuto. Grande entusiasmo, successo addirittura insperato con 23 giovanissimi alle prese con i nuovi strumenti e sui campi abitualmente frequentati solo dagli adulti. Poi il detto popolare sentenzia che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, ma non è che i proverbi abbiano sempre ragione. Il virus s’impegnò, con le restrizioni conseguenti, a fare pentole, coperchi e anche un servizio di tegami assortito. Tutto fermo, per quasi due anni, mandando all’aria, scuola, progetto ed eventuali vocazioni.
Ma talvolta la natura riesce ad essere invincibile e quello che sembrava l’intonazione di un solenne De Profundis si è rivelato semplicemente un’interruzione. La ferrea volontà di riprendere percorreva negli ultimi tempi Wilma Urban, uno degli istruttori, affiancata con altrettanta tenacia da Antonio Testa e, lentamente, quasi con timore e molte incertezze, la camelia invernale, la Camelia Sasanqua che adorna molti giardini locali, costruendo in alcuni casi siepi irrorate da delicati fiori rosa scuro, cominciava a fiorire, rivelando che l’inverno non poteva che essere che un momento passeggero e non poteva essere vincente. Così si riprende a leggere “Il libro dei sogni” di Federico Fellini, quella specie di diario, di raccolta di sogni che il grande artista commutò spesso nelle realtà dei suoi indimenticabili film, con la ripresa in termini ridotti – dai 23 praticanti iniziali si passa a 4 -, ma con un fervore inatteso e una volontà di migliorarsi continua, davvero sorprendente e apportatrice di propositi proiettati nel futuro, almeno a medio termine.
Laura e Paola, Alessio e Marco – equamente divisi fra femmine e maschi – dopo soli due mesi hanno acquisito una graduale confidenza non solo con i primi passi, interrotti brutalmente nel febbraio 2020, ma anche con successive scelte di gioco, impreviste per la rapidità con la quale sono state apprese, come forse neppure loro si attendevano.
Le interruzioni per le vacanze natalizie? Non se ne parla neppure!
Mercoledì 29 dicembre si gioca, mancherebbe che non lo si facesse. Mancano i due componenti maschili per un momentaneo contrattempo? Laura e Paola, dopo i consueti preliminari, si danno battaglia in campo, con veemenza, concentratissime, si disputano la partita come fosse una finale di una gara importante, punto a punto, e accostano spesso da esperte giocatrici e … e bocciano, hanno imparato a farlo da poche lezioni, e colpiscono, colpiscono la boccia, che un burlescamente severo Testa impone di dichiarare, con precisione come fossero giocatrici smaliziate.
E la prossima settimana, il 5 gennaio, altre due ore di lezione: si gioca, perbacco!
È suggestivo vederli giostrare in campo, gioiosi di utilizzare le bocce ancora in ottimo stato donate da Wilma e altri componenti della bocciofila. I quattro moschettieri – veramente Alexandre Dumas titolò il suo libro I tre Moschettieri, ma è noto che poi si aggiunse ad Athos, Porthos e Aramis anche D’Artagnan – sono lanciati, duellano con sfere rotonde, levigate, navigando con circospezione fra le regole che ogni sport impone: con lo sguardo proiettato verso il futuro? Che si divertano, soprattutto, scovando stimoli in uno degli sport più affascinanti, poi tutti sperano di poter leggere, sempre di Alexandre Dumas, il secondo libro della trilogia: “Vent’anni dopo”.
PILLOLE DI BOCCE
07 gennaio – Baraggese – specialità coppia – serale regionale ABCD – inizio
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