Il caro energia minaccia l’occupazione. Cisl Lombardia: “Sono 400mila i lavoratori di aziende energivore”

Sono 24.837 le aziende interessate. L’Italia è dipendente dalle forniture di gas per il 40% delle attività

Generica 2020

A lanciare l’allarme è la Cisl Lombardia secondo cui, sulla base di un’elaborazione dei dati Istat, avendo sul territorio il 20% delle aziende energivore e con esse il 27% della base occupazionale, con il caro energia si potrebbero avere problemi per questi lavoratori.
In Lombardia sono 24.837 le aziende a carattere energivoro, per un totale di 463.252 addetti. Di questi sono quasi 140.000 le lavoratrici ed i lavoratori maggiormente esposti agli effetti della crisi legata ai costi energetici. Questa situazione, secondo la Cisl, può portare ad un incremento dell’utilizzo temporaneo della cassa integrazione se non addirittura a cessazioni dell’attività produttiva.

L’aumento dei prezzi del gas e delle materie prime è decisamente più contenuto negli Stati Uniti di quanto non sia in Europa. L’Italia è dipendente dalle forniture di gas per il 40% delle attività, esposizione molto più elevata di Francia e Germania, dipendenti dal gas rispettivamente per il 17% e 27%.

Enzo Mesagna, segretario della Cisl Lombardia con delega all’Industria, ritiene che «i dati riguardanti l’inflazione e le difficoltà del sistema industriale siano preoccupanti, non necessariamente legati a questo particolare momento storico e che rischiano di assumere una evidenza strutturale. Servono da una parte urgenti interventi tesi ad arginare le possibili conseguenze immediate di questi fenomeni, ma dall’altra diventa altrettanto necessaria una riflessione ed un’ azione di lungo respiro che metta in campo risposte strutturali ad un problema che rischia di frenare la nostra ripresa produttiva e sociale».

La Cisl invita a d un confronto a tutti i livelli sulle politiche industriali e interventi a sostegno delle imprese, fortemente penalizzate dagli incrementi del costo di elettricità e gas, ma soprattutto che dia risposte strutturali al bisogno energetico del nostro sistema industriale. «Allo stesso modo – aggiunge il sindacalista – diventa necessario individuare soluzioni a favore delle famiglie, in particolare le meno abbienti, che rischiano di restare in difficoltà strette tra il rincaro dei costi delle bollette e dei generi di prima necessità e la perdita del potere di acquisto delle retribuzioni».

Infine Mesagna, ritiene necessaria una riflessione comune per accelerare le ricadute del Pnrr come indispensabile leva per arginare strutturalmente queste derive, vendo in mente la modernizzazione del Paese. «È indispensabile e senza alternative una nuova stagione di concertazione fra le parti sociali, ad ogni livello di competenza, con l’obiettivo di rendere il nostro paese più moderno e competitivo, ma anche più equo e solidale».

Il link alla tabella https://www.lombardia.cisl.it/wp-content/uploads/2022/01/Elaborazioni-CISL-Lombardia-su-dati-ISTAT-2019.pdf

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Pubblicato il 24 Gennaio 2022
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