Dalla teoria alla pratica: la formazione professionale prepara al mondo del lavoro
Ecco come gli anni di preparazione scolastica consentono di approcciarsi ad una professione
Quando si ricerca un impiego, già dalla fase di stesura del curriculum, è fondamentale mettere in evidenza la preparazione teorica e pratica ottenuta grazie al percorso intrapreso.
I percorsi di studio dopo la scuola media sono tanti: dall’istruzione liceale di durata quinquennale all’istruzione tecnica connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico passando per l’istruzione professionale che integra istruzione generale e cultura professionale e l’istruzione e formazione professionale la quale prevede tanto una preparazione di carattere tecnico sulla professione scelta, quanto una preparazione culturale nell’area linguistico-espressiva, matematico-scientifica e delle scienze umane.
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Il nostro Paese ha bisogno di un forte rilancio dell’istruzione e della formazione professionali che ancora oggi, a causa della mentalità di alcuni genitori, sono erroneamente considerate di serie B.
FORMAZIONE PROFESSIONALE: I PUNTI DI FORZA
Sono tanti i punti di forza di questo tipo di percorsi: da una percentuale significativa di attività laboratoriali ai numerosi scambi con le realtà territoriali che consentono agli studenti di fare esperienza in azienda e attività in assetto lavorativo basandosi sul principio che un lavoro “si impara facendo”. Questo non solo stimola lo sviluppo di competenze tecniche e trasversali (le famose soft skills) ma favorisce anche una crescita complessiva della persona. Inoltre, dimensione culturale, sociale e professionale sono proposte in modo strettamente integrato tra loro così da evitare la dicotomia tra piano “astratto” e piano “operativo”.
A tre anni dal completamento del percorso di istruzione e formazione professionale (IeFP) lavora il 69,2% dei diplomati e il 62,2% dei qualificati, con un tasso di coerenza dell’occupazione rispetto al percorso formativo del 76% tra i diplomati e del 72% tra i qualificati. A due anni di distanza dal conseguimento della specializzazione con l’istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) la quota di occupati è del 64%. L’80% di coloro che lavorano ha trovato occupazione entro un anno dalla fine del corso. Il tasso di occupazione a un anno dal diploma per gli istituti tecnici superiori (ITS) è dell’83%, con una coerenza tra percorso formativo e occupazione del 92%*.
*Rapporto realizzato dall’Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche)
Il successo occupazionale conferma quanto la filiera di istruzione e formazione professionale funzioni e quanto scuola e mondo del lavoro siano in costante comunicazione tra loro.
Con le realtà territoriali (aziende ma anche associazioni di inclusione, enti privati e pubblici) vengono stipulate apposite convenzioni sia per le attività di stage e tirocinio -spesso con vere e proprie “commesse reali”- sia per “ritarare” e talvolta progettare i percorsi rendendoli più rispondenti ai bisogni tessuto imprenditoriale provinciale, tenendo conto delle vocazioni produttive del territorio.
In qualche caso esistono accordi per l’erogazione di moduli formativi che prevedono la docenza da parte di tecnici aziendali.
Tutto questo si traduce in un’ottima opportunità per chi, passo dopo passo, vuole iniziare a costruire un profilo tecnico e ricercato dalle aziende del proprio territorio.
Il mondo imprenditoriale guarda con grande attenzione a questi percorsi che costituiscono un bacino di reclutamento delle professionalità tecniche di livello iniziale e intermedio.
In sintesi il legame tra formazione e lavoro costituisce la principale chiave del successo di queste tipologie di percorsi.
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Articolo realizzato con la collaborazione e il sostegno della Provincia di Varese
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