La premeditazione, il fatto, e la fuga inchiodano Paitoni, “voleva punire la moglie e i suoceri”

Nell’ordinanza di convalida il gip sposa gli elementi proposti dal pm. Resta da ricostruire la notte fra sabato e domenica. Il medico legale eseguirà ulteriori esami istologici sulla vittima

omicidio morazzone

Responsabilità, modalità e premeditazione.

Il giudice per le indagini preliminari di Varese Giuseppe Battarino sposa tutti gli elementi proposti dal pubblico ministero Luca Petrucci nell’ordinanza di convalida del fermo di indiziato di delitto per l’omicidio di Daniele Paitoni, 7 anni, e del tentato omicidio di sua mamma, sulla carta ancora moglie di Davide Paitoni, ora ai Miogni accusato dei due reati (nella foto, l’immagine della cattura nei boschi di Viggiù domenica mattina).

Le stesse carte processuali riguardano anche l’accoglimento della custodia cautelare in carcere.

E mentre sul Tribunale di Varese incombe la visita degli ispettori chiesti dalla guardasigilli Marta Cartabia per «svolgere con urgenza i necessari accertamenti preliminari» sul caso, sta per entrare nel vivo la difesa dell’arrestato da parte del suo legale.

LA DIFESA
L’avvocato Stefano Bruno
 annuncia da oggi silenzio stampa per l’eccessiva eco mediatica sulla vicenda: il suo assistito si deve riprendere prima di un colloquio diretto sui fatti, che finora non c’è stato, tanto che a verbale è stato messo nero su bianco che in questo momento il legale «non è in grado di apportare elementi a difesa e non può confutare le argomentazioni del pm».

Per il difensore sarebbero ancora molti gli aspetti da chiarire. «Ci sarà tempo» aveva affermato martedì.

L’ORDINANZA
Le aggravanti contestate a Paitoni sono dunque quelle di aver agito contro un discendente e una persona indifesa e sotto la sua custodia, la premeditazione, e di aver agito per motivi abbietti consistenti nella volontà di punire la moglie («per far soffrire la donna che ho amato veramente», si legge nelle trascrizioni). Sulla dinamica dei fatti è confermato quanto emerso all’indomani del fermo e il giudice nel dettaglio riporta gli attimi che precedono l’uccisione del bambino di cui omettiamo i particolari raccapriccianti che nulla aggiungono rispetto all’essenzialità del fatto.
I dettagli che invece influiscono sulla premeditazione riguardano la meticolosa pulizia del sangue nella stanza dove è stato trovato il povero Daniele, e soprattutto nella contestazione di aver orchestrato la riconsegna del bambino con una sorta di stratagemma per far uscire la moglie, vale a dire aver lasciato il baule dell’auto aperto per far credere alla donna che il figlio fosse dietro al veicolo e che volesse farle uno scherzo. Ancora: il sangue freddo dimostrato nei messaggi vocali inviati alla donna, due; uno prima di raggiungere l’abitazione della ex moglie in via Chiesa a Gazzada scrivendole di aver «passato una bella domenica», e poi l’altro, di diverso tono, dove rassicurava la donna di non aver fatto del male al figlio, invece già assassinato, si stima, attorno alle 18 (l’assalto alla moglie avviene invece dopo le 21.30 di sabato).
Sempre sulla premeditazione, emerge che nei messaggi vocali deliranti che Paitoni ha inviato al padre Renato (il quale non li aveva letti all’arrivo dei carabinieri, consegnando poi il suo cellulare ad un sottufficiale dell’Arma, che ha aperto l’armadio) l’intento finale del gesto era, oltre che punire la moglie, anche «far soffrire i famigliari della donna» svelando così «l’attitudine dell’indagato alla violenza sulla persona come modalità di risoluzione dei conflitti» ma anche seguendo «una modalità tipica della violenza di genere e della rivendicazione del proprio ruolo preminente e padronale – anche delle vite altrui – nei rapporti familiari», scrive il giudice nell’ordinanza.

DA CHIARIRE
Sul fronte delle indagini gli accertamenti dell’Arma su delega della Procura proseguono.

Il fatto principale, il più grave, risulta acclarato senza possibilità di sbavature.

Forse resta da far luce sugli elementi di contorno – che comunque escludono responsabilità di terzi nella vicenda – legati alla possibile assunzione di stupefacenti da parte del Paitoni.

Poi viene la ricostruzione degli spostamenti nella notte dopo aver parcheggiato la sua Golf in viale Belforte trovata aperta, con le chiavi nel cruscotto e il cellulare nell’abitacolo: dov’è andato? Che ha fatto? Particolari.

È atteso il risultato dell’autopsia, già eseguita con le risultanze che il medico legale si è riservato di trasmettere alla magistratura entro 90 giorni anche se verranno eseguiti nei prossimi giorni ulteriori approfondimenti attraverso esami istologici.

I funerali del bambino sono in programma per venerdì pomeriggio alle due e mezzo all’oratorio di Gazzada Schianno, dove Daniele viveva.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Gennaio 2022
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