La vaccinazione conviene: come sarebbe andata se nessuno si fosse vaccinato o se lo avessero fatto tutti
Il consigliere regionale Samuele Astuti ha comparato i dati sulla campagna vaccinale con quelli della pandemia ottenendo una fotografia statistica efficace sull'importanza della campagna in atto

Ricoveri in ripresa, prestazioni non urgenti differite, interventi chirurgici programmati sospesi. La quarta ondata pesa sull’attività ospedaliera. Nonostante i progressi fatti con la campagna vaccinale e una variante che pare meno violenta ma molto più virale,gli ospedali lombardi cominciano ad andare in sofferenza. L’occupazione di posti di area medica per i pazienti Covid era del 35% mentre in terapia intensiva è occupato il 15% dei posti totali.
La campagna vaccinale, dunque, pur con i risultati di assoluto valore raggiunto anche nella nostra regione non ha risolto il problema della pandemia.
Per quale motivo?
Samuele Astuti, consigliere del Pd e capogruppo d’opposizione in commissione sanità di Regione, ha studiato i numeri presentati il 17 gennaio scorso dall’Istituto Superiore di sanità ( riferiti al periodo 26 novembre 26 dicembre). Rapportando i valori assoluti raggiunti dalla vaccinazione nelle diverse fasce di età, con l’andamento dei nuovi contagi e, soprattutto, dei ricoveri nei reparti di medicina, di terapia intensiva e il numero dei decessi, è giunto alla conclusione che la vaccinazione di massa è la risposta adeguata per contrastare la circolazione virale: « È un’arma che si è dimostrata efficiente – commenta Astuti – per cui vale la pena intensificare ulteriormente ogni sforzo così da tornare il prima possibile alla normalità».
Ma cosa dice lo studio?
La comparazione mostra come cambierebbe la situazione se nessuno fosse vaccinato o se lo fossero tutti rispetto all’attuale condizione pandemica. In questo momento, se nessuno fosse vaccinato si conterebbero 3.206.604 positivi, viceversa se tutti avessero raccolto l’offerta i contagi sarebbero 1.334.088. La realtà complessa che viviamo oggi porta invece il dato reale di positivi a 1.983.622.

Quanti ricoverati e in quali condizioni?
Ma l’importanza della campagna vaccinale emerge con evidenza se andiamo a vedere i risultati che i calcoli statistici mostrano a livello di occupazione ospedaliera: senza vaccinazioni oggi il sistema ospedaliero avrebbe ricoverato 77.557 persone, mentre se tutti ci fossimo sottoposti al ciclo vaccinale completo ce ne sarebbero state 6.366. La realtà è che, nella finestra temporale su cui si basano i calcoli ( circa l’ultimo mese del 2021), i degenti in ospedale con sintomi nei reparti di medicina sono stati 19.647.
Decisamene illuminante il confronto legato all’occupazione dei posti di terapia intensiva: nelle settimane di riferimento sono state assistite realmente 2075 persone. Se il vaccino fosse stato accettato da tutti, quel numero sarebbe crollato a 393 degenti totali. Viceversa, se non ci fosse stata a disposizione l’arma vaccinale, le nostre terapie avrebbero dovuto sostenere un carico drammatico con 11.093 pazienti intubati.
Anche sul fronte dei decessi, lo studio dei dati delle vaccinazioni con l’andamento reale dell’evoluzione mostra l’importanza del vaccino: oggi si contano 3141 morti, che sarebbero stati 880 con la copertura totale della popolazione ma 11.702 se non fossero arrivati i vaccini.
Con tutti vaccinati i dati sarebbero inferiori di due terzi rispetto a quelli attuali
A livello percentuale, la distinzione tra situazione reale, campagna vaccinale totale e assenza di vaccini fornisce la fotografia delle diverse situazioni: considerando la situazione reale al 100%, si avrebbero una quota di positivi totali inferiore, attorno al 65% se tutti vaccinati ma decisamente superiore, al 162%, in caso di mancata vaccinazione.
I ricoverati per sintomi sarebbero due terzi in meno rispetto all’attuale condizione ( 32%) ma sarebbero stati 4 volte più numerosi senza vaccini (395%)
Le differenze sono ancora più marcate se si considera l’occupazione delle terapie intensive: con tutti i vaccinati, i degenti sarebbero stati un quinto di quelli attuali reali, ma 5 volte di più ( 535%) se nessuno si fosse sottoposto a vaccino. E tra i decessi se ne conterebbero poco più di un quarto ( 28%) con tutti vaccinati e e oltre 3,5 volte in più in caso di assenza di campagna vaccinale ( 373%).
La campagna vaccinale ha mostrato efficacia in tutte le fasce di età
Uscendo dalle comparazioni, i dati forniti dall’Istituto superiore di sanità, mostrano chiaramente che la copertura data dai vaccini, anche se non ha garantito l’immunità dal virus, ha evitato situazioni di malattia grave.
Lo si vede nella fascia tra i 12 e i 39 anni che registra un livello di contagio decisamente più consistente tra chi ha completato il ciclo vaccinale nei 120 gironi o da un periodo maggiore. Ma se si vanno a vedere le conseguenze dell’infezione, emerge con chiarezza che è tra i non vaccinati che ci sono le più alte percentuali di ricoveri con sintomi, ingressi in terapia intensiva e anche morte.
Lo stesso discorso vale per la popolazione compresa tra i 40 e i 59 anni dove si trova il maggior numero di contagi tra chi ha fatto la seconda dose da meno di 120 giorni. Gli effetti medio gravi della malattia si sono evidenziati, però, tra chi non era vaccinato e in una quota decisamente minore tra chi non aveva ancora diritto alla dose booster.
Diverse le fotografie per gli over 60 e gli over 80 dove la presenza di comorbilità influiscono sulle percentuali di ricoveri per sintomi o in terapia intensiva anche se rimangono preponderanti le percentuali dei non vaccinati.
« I risultato statistici evidenziano una situazione chiara – spiega ancora Samuele Astuti – occorre quindi potenziare ancora di più la campagna vaccinale con le terze dosi e convincere chi ancora ha paura o è confuso che questa è davvero la riposta più potente che abbiamo per far finire la pandemia. Il virus potrà continuare a circolare, ci saranno nuovi contagi ma solo quando avremo liberato gli ospedali dall’emergenza Covid potremo davvero riprendere la nostra normalità e far ripartire tutto».
LO STUDIO COMPLETO: PERCHE’ CONVIENE VACCINARSI
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mi piacerebbe vedere dati più chiari tipo: ” quanti sono i vaccinati con 1a 2a e 3a in terapia intensiva e quanti invece senza vaccinazione e possibilmente senza altre patologie pregresse presenti , allora si che i dati sarebbero chiari se no si rischia a seconda del tipo di sondaggio che si vuole far apparire tutti morti per covid e nessun nesso col vaccino quando invece anche i virologi dicono che ci possono essere reazioni avverse