Mastectomia profilattica con il servizio sanitario: il consiglio regionale approva la mozione

La richiesta, contenuta n un atto avanzata dal presidente della commissione sanità Monti, impegna la giunta a considerare l'operazione nei Lea per le donne con mutazione del gene. Richiesta anche per l'isterectomia

mammografia

Mastectomia profilattica profilattica ricompreso nei “Lea”, i livelli essenziali d’assistenza in Lombardia. È quanto chiede il Consiglio regionale della Lombardia che ha approvato una mozione presentata dal Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti per impegnare la giunta a comprendere tra le prestazioni a carico del servizio sanitario anche l’asportazione del seno quale strumento di prevenzione oncologica nelle donne con mutazione genetica accertata. La stessa mozione chiede di valutare l’estensione di tale rimborso anche per l’istero-annessiectomia profilattica (rimozione chirurgica di ovaie e tube sane).

«Un’iniziativa questa richiesta a gran voce da tutte le principali associazioni dei pazienti in ambito oncologico e una strategia vincente per prevenire il cancro alla mammella e alle ovaie. Prevenzione e diagnosi precoce nelle donne con mutazioni genetiche sono gli strumenti per metterle al sicuro dall’insorgenza del carcinoma – ha spiegato Monti – Questa mozione nasce dalle continue interlocuzioni e dalle proficue collaborazioni con le associazioni di volontariato e i centri specializzati nella cura dei tumori della donna. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati oltre 50.000 casi di tumore alla mammella e quindi moltissime donne necessitano di cure salvavita che, non essendo contemplate nei LEA, hanno un costo molto alto e totalmente a carico delle pazienti. Da qui abbiamo deciso di avviare un percorso per rendere più agevole economicamente a tutte le donne l’accesso a queste cure salvavita».

 «Il tumore alla mammella è la neoplasia più frequente nel sesso femminile e, grazie all’applicazione su larga scala di programmi di screening, la sopravvivenza della paziente a cinque anni dalla diagnosi è pari all’87%. Il carcinoma ovarico è una neoplasia meno frequente ma la sopravvivenza della paziente è pari al 39,5% dei casi a cinque anni dalla diagnosi – ricorda Monti – Regione Lombardia già dal 2015 ha previsto l’esenzione del ticket sanitario per gli esami strumentali preventivi per le donne portatrici di mutazione BRCA 1 e 2. Adesso aggiungiamo un ulteriore tassello in questo percorso: vogliamo far sì che le donne con mutazione genetica riducano al minimo possibile il rischio di sviluppare neoplasie sia per la mammella che per le ovaie. Perché questo avvenga è necessario rendere gratuite queste prestazioni in quanto non sono previste dai LEA».

«Abbiamo chiesto, inoltre, alla Giunta e alla vicepresidente Moratti di aggiornare il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per il tumore della mammella, sempre nell’ottica di privilegiare la prevenzione e gli screening genetici in forma gratuita. C’è ancora tanta strada da fare ma il lavoro fatto fino a qui ha consentito alla Lombardia di essere all’avanguardia nel campo oncologico».

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Gennaio 2022
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