Pediatri arruolati nell’attività di tampone: “Ci vorranno almeno 15 giorni per organizzare l’attività”

Il pediatra Montalbetti, referente sindacale Simpef del territorio di Ats Insubria, commenta l'accordo raggiunto tra regione e pediatri di libera scelta

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Regione Lombardia coinvolge anche i pediatri di libera scelta nella gestione dell’emergenza sanitaria. Oltre a prevedere un loro impegno negli hub vaccinali, sono state definite anche due attività di monitoraggio e controllo che gli specialisti dei bambini potranno fare, su adesione volontaria, per potenziare il sistema dei tamponi.

Da Ats Insubria è arrivata questa mattina la nota relativo al progetto “Adotta una scuola”. L’intesa prevede che 

un pediatra (o più di un pediatra per le scuole/plessi popolosi) ‘adotti’ una scuola nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, secondo la seguente proposta:

–    i pediatri forniscono il loro supporto all’interno della scuola, con presidi settimanali, attraverso l’esecuzione di tamponi per gli alunni/studenti e consulenza e informazioni a favore del personale scolastico;
–    i pediatri che intendono aderire comunicano all’Ats la propria disponibilità (minimo 3 ore consecutive a settimana in un’unica giornata presso la sede di un istituto comprensivo individuato).

Un compito articolato e impegnativo che il dottor Marco Monalbetti, referente sindacale Simpef del territorio di Ats Insubria, ritiene molto ambizioso: « Se consideriamo, per esempio, che nella città di Varese ci sono solo 7 pediatri di libera scelta, si fa fatica a pensare a un impegno con il gran numero di plessi esistenti in città. Nelle zone periferiche è anche peggio . È una misura che richiede grande organizzazione e, al momento, reputo di difficile appliazione. Oggi la pandemia è fuori controllo, la diffusione virale elevata. Di contro, fortunatamente, si assiste a quadri meno gravi. Ogni caso, però, prevede una parte burocratico amministrativa impegnativa. Insomma, mi piacerebbe occuparmi più di clinica che non di gestione dei certificati: forse varrebbe la pena accettare l’esito negativo del tampone come documento di fine quarantena, così eviteremmo un dispendio di tempo ed energie».

La gestione dei casi scolastici, secondo l’intera tra Regione e pediatri, prevede anche un secondo compito:

l’ Effettuazione dei tamponi antigenici da parte dei pediatri presso il proprio ambulatorio a favore dei minori in carico per casi sintomatici, chiusure isolamento e chiusure quarantena, T0 e T5. Le Ats si impegnano ad una azione di promozione presso le amministrazioni locali per l’utilizzo di spazi pubblici limitrofi agli ambulatori dei pediatri. 

« Far transitare in ambulatorio casi potenzialmente positivi non mi pare fattibile – commenta ancora il dotto Montalbetti – oltretutto, la rete delle farmacie sta svolendo efficacemente il compito. Si potrebbe pensare ai test di sorveglianza T0 e T5 anche se, secondo me, il tampone T0 non dice molto sull’infezione che potrebbe emergere dopo il periodo di incubazione. In ogni caso, potremmo effettuare i test antigenici e, calcolando i tempi per effettuare e ottenere l’esito, non potremo fare molti esami, al massimo circa 6 bambini ogni ora.  Attendiamo, comunque, di conoscere le linee di intervento da parte di Ats Insubria: credo che, come ogni innovazione, occorreranno almeno un paio di settimane per cominciare».

di
Pubblicato il 17 Gennaio 2022
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