Primo giorno senza scosse per il green pass dai parrucchieri a Varese

Poche disdette per questo motivo, negozianti già pronti e organizzati. A incidere sul lavoro degli artisti varesini del capello è molto di più il susseguirsi di positività e quarantene

Parrucchieri e green pass a Varese

Il primo giorno di obbligo di Green Pass per i negozi di parrucchiere di Varese non è stato traumatico: poche disdette, nessuna questione con i clienti, negozianti già pronti e organizzati. A incidere sul lavoro degli artisti varesini del capello è molto di più il susseguirsi di positività e quarantene in questo periodo di quarta ondata.

“PIÙ DEL GREEN PASS, SUL LAVORO PESANO LE QUARANTENE”

Il green pass è vissuto dai parrucchieri come semplicemente uno degli impegni che il covid impone per lavorare, e a cui il settore è già abituato:  «Noi abbiamo già un nostro protocollo per i negozi: prendiamo la temperatura, impacchettiamo la giacca, mettiamo la borsa in un contenitore riparato – Spiega Simone Chiaracane, titolare di CorneliaIn Luxury, in via Sanvito a Varese – Inoltre controlliamo il green pass tutti i giorni ai lavoratori, quindi per noi non c’è stato disagio. Le disdette a causa del green pass sono state una cosa minima: sono molto di più, e più importanti, quelle causate dalle quarantene e dalle positività».

Una situazione confermata da Farouk Zarzouri, titolare di “Parrucchieri in Varese” in Galleria Manzoni: «Le disdette per il green pass da noi sono state due, in una giornata di lavoro che invece è stata molto piena, grazie a Dio. Ma quello che incide molto di più sono le quelle per positività e quarantene, che hanno colpito in particolare la nostra parte donna e la parte estetica: in certi giorni abbiamo perso anche il 70% delle prenotazioni».

“NESSUN DISAGIO, ERAVAMO GIÀ PRONTI”

Per quanto riguarda il passaggio al green pass, secondo le persone intervistate non ci sono stati problemi organizzativi, nè resistenze particolari da parte della clientela: «Per noi non c’è stato problema: abbiamo avvertito del green pass i nostri clienti sui social, lo abbiamo ricordato nei messaggi promemoria che mandiamo ai clienti prima dell’appuntamento e ci siamo semplicemente organizzati per estendere anche ai clienti prove che facciamo noi ogni mattina – spiega Raffaele “Lele” Scotti, dello storico Scotti Style di Giubiano – E per questo primo giorno non abbiamo avuto difficoltà».

Anche per Donna In a San Fermo il passaggio all’obbligo di Green Pass è andato «benissimo, tutto liscio come l’olio», afferma Anna, titolare del negozio, raccontando di come già da una settimana la novità veniva ricordata alle clienti che chiamavano in negozio per un appuntamento. «Poi già ieri, martedì, abbiamo fatto le prove generali con l’app per il controllo scaricata sul cellulare». Non c’è stato bisogno di apporre alcun cartello: «Tutte le clienti, anziane o giovani, sono arrivate preparate esibendo il Green Pass, anche perché la comunicazione dei telegiornali è stata martellante – spiega la titolare – Solo una cliente proprio oggi ha chiamato dicendoci che non ha intenzione di vaccinarsi. Le abbiamo risposto che in questo caso non potevamo darle alcun appuntamento».

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Pubblicato il 21 Gennaio 2022
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