Si apre il weekend delle commissioni: due giorni per mettere d’accordo maggioranza e minoranza a Varese

Sarà un weekend intenso per la politica varesina, agitata da un problema che si è rivelato sempre più impegnativo. Abbiamo sentito le voci di chi lo sta affrontando

Palazzo Estense - Municipio generiche

Sarà un weekend intenso per la politica varesina, agitata da un problema apparentemente banale ma che si è rivelato sempre più sostanziale: la decisione per la minoranza di centrodestra se accettare o no l’offerta della maggioranza in consiglio comunale a Varese, che ha proposto loro di affidare la presidenza della commissione Attività produttive e le vicepresidenze delle commissioni Cultura e Politiche Giovanili a membri dell’Opposizione.

Quello che è successo con una certa serenità in legislature passate (si veda la presidenza della commissione attività produttive della legislatura passata, presieduta da Rinaldo Ballerio della lista Orrigoni) in questa occasione ha preso invece dei risvolti drammatici e toni forti, soprattutto con un comunicato della Lega a inizio settimana che rifiutava le “elemosine politiche” della maggioranza, accusata di porre veti su alcuni rappresentanti del centrodestra, populisti e antigovernativi in particolare.

Nel frattempo però, i membri delle commissioni hanno cominciato a dialogare: «Lunedi è stata una giornata molto frenetica – ha spiegato Luca Boldetti, capogruppo del Polo delle Libertà – Il mio lavoro è stato parlare con i capigruppo di minoranza e trovare un pensiero comune, che si è tradotto nel comunicato dove si diceva che siamo disponibili come minoranza purchè non ci siano veti, e il presidente e i vicepresidenti fossero scelti attraverso competenze e capacità e non guardando tessera di partito  La maggioranza ha dato disponibilità alla controproposta con l’intervento della consigliera Strazzi in commissione politiche giovanili, e per me la questione era risolta così, o meglio, si era fatto un importante passo avanti».

A pensarla così non è solo il membro del Polo delle libertà: «Sono soddisfatto dell’intervento della consigliera Strazzi: quello che era stato pubblicato dalla ma era un documento che poneva dei veti, ed era giusto che lo si riformulasse – ha commentato Roberto Puricelli, consigliere di Grande Varese – Ha avuto ragione a lasciare alla minoranza la scelta. Detto questo, personalmente considero l’offerta una sorta di presa in giro, perchè l’operatività di una commissione dipende dall’insieme, indipendente dal presidente e alla fine chi decide è la maggioranza numerica. Una collaborazione vera si ha con ruoli più operativi, come le partecipate. Comunque, se dev’essere un inizio di dialogo, noi ringraziamo, e penso che troveremo un accordo».

A dare una sferzata al dialogo tra i membri delle commissioni è stato un’intervento della consigliera di Varese Praticittà Francesca Strazzi, Ma era una posizione personale o condivisa con i rappresentanti della maggioranza? «L’idea che ho espresso in quella commissione era condivisa con la maggioranza, certo – conferma Francesca Strazzi – siamo d’accordo a lasciare alla minoranza massima apertura nella scelta: l’idea è chiudere le nomine delle commissioni in modo da essere piu concordi possibile, e cominciare i lavori in un clima di collaborazione e serenità».

Ulteriore conferma arriva dal capogruppo di Progetto Concittadino, Dino De Simone: «Certo, noi preferiamo dialogare con le minoranze piu moderate ma le commissioni ha senso che lavorino in maniera orizzontale e congiunta, perchè di grande supporto all’attività comunale – spiega De Simone – Riuscire a condividere il lavoro il piu possibile sarebbe davvero opportuno. E siamo assolutamente disponibili con chi ha voglia di costruire per Varese».

Anche Giacomo Fisco, capogruppo PD, conferma, anche se in maniera più sfumata: «Noi abbiamo proposto di lasciare alla minoranza una presidenza e due vicepresidenze, abbiamo detto con chi preferivamo lavorare, ma è stato anche chiesto a tutto il centrodestra di trovare la persona più adatta,  ribadendolo anche nella commissione politiche giovanili. Ora aspettiamo i nomi».

Tutto bene quindi? Si arriverà presto a una soluzione positiva?
Un dubbio sul lieto fine viene con la dichiarazione del commissario della Lega varesina Marco Pinti reso pubblico nella serata di venerdì: «A quasi una settimana di distanza dal comunicato dei capigruppo della coalizione di centrosinistra in cui veniva posto un veto nei confronti di alcune forze di opposizione, nulla di sostanziale è cambiato. Abbiamo apprezzato la rettifica della consigliera Strazzi, che ha avuto l’onestà intellettuale di incrinare il muro contro Fratelli d’Italia e Varese Ideale, ma occorre che sia tutta la maggioranza a confermare a mezzo stampa un’apertura senza pregiudiziali. Occorre un chiarimento firmato dagli stessi capigruppo del centrosinistra che hanno generato lo stallo. In caso contrario, per lealtà alle forze della nostra coalizione, la Lega non si presterà al ricatto di chi impone veti».

Una posizione condivisa dal rappresentante di Fratelli d’Italia, che però aggiunge anche una tirata d’orecchie all’interno della sua stessa coalizione: «Anche se c’è stata una apertura, rimango fermo nella nostra posizione. La proposta è stata tardiva – Commenta Salvatore Giordano – Si poteva parlarne prima, c’era bisogno di un atteggiamento diverso. Però dal punto di vista delle trattative anche all’interno della minoranza c’è molto individualismo. Però lasciamo comunque spazio all’apertura, pronti se è il caso a prenderci le nostre responsabilità».

Più zen l’atteggiamento del rappresentante di Varese Ideale: «Francamente mi appassiona poco questa discussione – commenta infatti  Stefano Clerici – Non ho proferito verbo finora per questo motivo. Le schermaglie tra centrodestra e centro sinistra per queste cose mi sembrano delle gran piccolezze. Dopodichè, c’è da dire che il bon ton della politica avrebbe imposto un atteggiamento un po’ diverso da parte della maggioranza: il sindaco avrebbe dovuto esplicitare una proposta alla minoranza nei modi e nei tempi corretti, cosi a quel punto il centrodestra poteva valutare. Questa storia del no ai partiti populisti poi è stata esplicitata in un modo per nulla rispettoso delle minoranze. Io comunque non ho alcuna velleità di questo tipo, e penso che se si vuole collaborare c’è modo di farlo anche senza avere una posizione riconosciuta dalla maggioranza. In questo caso, si potrebbe semplicemente ringraziare dell’offerta e rifiutare. Ma se poi gliela danno comunque la carica, va bene lo stesso».

Restano comunque pochi giorni per prendere la decisione: la commissione attività produttive, già rinviata propiro per consentire alla minoranza un’ulteriore riflessione, è prevista per martedi pomeriggio. L’incontro tra le forze di minoranza, che dovranno decidere se accettare o no la proposta, si terrà nel weekend.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Gennaio 2022
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