Verbali per mancato pagamento dei ticket sanitari: Spi Cgil contesta il silenzio di Regione Lombardia

Nel 2021 sono oltre cinquemila le famiglie che si sono viste recapitare la raccomandata con gli importi raddoppiati per via della sanzione amministrativa. Il sindacato: "Sono errori fatti in buona fede"

ticket sanitario

Nel 2021 oltre cinquemila le famiglie si sono viste recapitare una raccomandata in cui si chiede loro di sanare un’indebita fruizione di prestazioni sanitarie o di medicinali dispensati in regime di esenzione ticket per limiti di reddito o condizione di disoccupazione e mobilità.
Si tratta per lo più di pensionati o disoccupati che negli anni 2016 – 2017 hanno erroneamente continuato ad utilizzare i codici di esenzione E01, E04, E02 ed E12 non sapendo di non averne più diritto in quanto la loro condizione era nel frattempo cambiata.
«È davvero incomprensibile il silenzio di Regione Lombardia su un tema come quello delle migliaia di verbali di accertamento che le Ats hanno inviato anche in questi ultimi mesi ad altrettanti cittadini lombardi.  Si tratta di esenzioni, in particolare quella per disoccupazione, rilasciate dietro autocertificazione presso gli sportelli Ats, spesse volte senza un’adeguata informazione da parte dell’ente». Lo Spi Cgil chiede dunque conto  alla Regione di una situazione che andrebbe affrontata perché nel frattempo quelle somme sono raddoppiate per effetto della sanzione amministrativa prevista dalla normativa .
Il sindacato dei pensionati no ha nulla da eccepire in merito al pagamento di quanto dovuto, ma il problema rimane perché la sanzione pecuniaria mette in grande difficoltà le famiglie già duramente provate da questo lungo periodo di crisi economica seguita all’emergenza sanitaria.

Inoltre non è concessa nessuna possibilità di rateizzazione, se non in caso di decreto ingiuntivo. Regione Lombardia, su insistenze del sindacato, aveva provveduto negli anni scorsi ad esonerare dall’applicazione della sanzione amministrativa proprio in considerazione del fatto che nella stragrande maggioranza dei casi si è trattato di un errore in buona fede.
Oltre alle sollecitazioni  del sindacato lo scorso 11 maggio lo stesso Consiglio Regionale, su proposta di un gruppo consigliare di maggioranza, aveva approvato l’ordine del giorno n. 1823 che impegnava Regione Lombardia a deliberare nel primo provvedimento di legge utile una ulteriore proroga, anche per tutto il 2021. Delibera che tuttavia ad oggi non è ancora arrivata.
«Ci chiediamo come mai – sottolinea Trapletti Federica della segreteria dello Spi Lombardia – le stesse forze politiche che a livello nazionale chiedono condoni tombali per gli evasori (questi sì in mala fede), in Lombardia si accaniscono in questo modo contro anziani e disoccupati che si trovano in grande difficoltà».

«L’impressione che si ricava da questo atteggiamento – commenta Valerio Zanolla segretario generale dello Spi Cgil Lombardia – è che in Regione si tentino tutte le strade per fare sì che la sanità pubblica sia sempre più malvista agli occhi della gente non perdendo ogni occasione per vessare i cittadini più deboli che dovrebbero essere difesi e non tormentati ogni qual volta si avvicinano al sistema sanitario lombardo, come sta capitando da tempo a proposito di liste di attesa per le visite sanitarie che si possono saltare solo pagando di tasca propria. La regione Lombardia toglie dalle tasche dei cittadini le risorse che poi devolve ai profitti del sistema sanitario privato e questo a noi non va bene».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Gennaio 2022
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