Confine sorvegliato dai droni, vigili del fuoco italiani e svizzeri al lavoro sull’incendio di Gambarogno

Sul posto presidio dei vigili del fuoco che hanno un mezzo a difesa dell'abitato di Biegno. Cauto ottimismo delle autorità italiane anche se nel pomeriggio è previsto altro vento. Zona ancora interdetta ai civili dalla polizia cantonale

Bonifica e monitoraggio dell\'incendio di Indemini

Dove non arrivano gli occhi, arrivano i droni con le termocamere.

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Qualche pennacchio di fumo sui monti sopra Maccagno, nella Veddasca, era visibile stamattina da Luino, ma niente a che vedere con le colonne portate subito via dal vento nei giorni scorsi quando il fuoco scoppiato oltreconfine faceva temere il peggio.

Questa mattina, mercoledì, anche gli amministratori locali sono fiduciosi.

Quello in prima linea più degli altri, Fabio Passera primo cittadino di Maccagno con Pino e Veddasca che parla di «situazione si conferma in netto miglioramento rispetto a ieri, soprattutto verso il confine italiano».

Diversi militari elvetici sono sul terreno per creare delle linee taglia fuoco.

«Stanno operando quattro elicotteri civili, mentre i “Superpuma” entreranno in azione solo in caso di nuove raffiche di vento, peraltro previste nel pomeriggio», conclude il sindaco concludendo nell’affermare che è «prematura ogni altra previsione. C’è ottimismo, ma l’obiettivo è non abbassare la guardia.»

I vigili del fuoco di Varese sono stati tutta la notte sul posto con un punto di presidio in territorio italiano nella zona sopra la località “Cangili“, nei pressi dell’ultimo abitato prima del confine di Stato, cioè Biegno, frazione di Maccagno con Pino e Veddasca.

In collegamento coi colleghi di Bellinzona sono stati effettuati nella notte lanci di droni che dall’alto hanno offerto un quadro piuttosto esaustivo e in tempo reale della situazione.

Rimane un mezzo antincendio dei vigili del fuoco di Luino a protezione dell’abitato.

Sul fronte svizzero la Polizia cantonale fa sapere che «l’area interessata dalle operazioni di spegnimento resta fino a nuovo avviso inaccessibile a tutta la popolazione. Questo per ragioni di sicurezza e per non arrecare ostacoli all’attività degli enti di primo intervento e ai mezzi dei pompieri. Da rimarcare infine che, per le medesime ragioni, anche la rete sentieristica lungo l’area interessata dall’incendio al momento non è percorribile».

Il confine tra Italia e Svizzera “caduto” per lottare contro l’incendio del Monte Gambarogno

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Pubblicato il 02 Febbraio 2022
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