Novità per i parcheggi all’interno dell’ospedale di Varese: cambiano le postazioni delle casse
Con l'esternalizzazione del servizio si introducono anche nuovi sistemi di pagamento del ticket mentre all'uscita ci sarà un lettore di targhe che consentirà di pagare con il telepass
Sono state sostituite e spostate le casse per il pagamento del parcheggio all’interno dell’ospedale di Varese.
Dal 2015, chi lascia l’auto all’interno del perimetro ospedaliero deve pagare. Fino a ieri c’erano due casse, ma, da un paio di giorni, quella della chiesa sant’Elisabetta nei pressi dell’uscita che dà su via Lazio è stata tolta e così quella di fianco all’uscita su viale Borri.
La novità è legata all’esternalizzazione del servizio che l’azienda Sette Laghi ha appaltato. Tra le richieste al nuovo gestore c’era anche l’ammodernamento dei sistemi di pagamento.
La prima giornata ha creato un po’ di confusione tra gli utenti abituati ormai da 7 anni a pagare nei pressi delle due sbarre di uscita. In loro soccorso il personale dell’ingresso che indirizzava alle postazioni di pagamento più vicine.
DOVE SONO COLLOCATE LE NUOVE CASSE
In questi giorni si stanno collocando le nuove casse che sono all’angolo di Villa Tamagno, nel parcheggio della Santa Maria, all’uscita del padiglione centrale per chi esce su viale Borri, nei pressi dell’ex padiglione maternità e al nuovo day center.
I lavori in atto andranno completati con una segnaletica più chiara ed evidente mentre, nei pressi dei parcometri, ci saranno nuove planimetrie con l’indicazione delle postazioni. (Scarica le Mappe Informative Varese Ospedale )
PAGAMENTO CON TELEPASS
Tra le novità importanti che verranno introdotte, probabilmente dal primo marzo, anche il lettore di targhe che permetterà di uscire dall’ospedale con il telepass.
L’esternalizzazione del servizio era stata contestata dai sindacati che accusavano l’azienda di affidare ad altri un introito di circa 430.000 euro chiedendo in cambio un canone annuo di poco meno di 40.000. Alle accuse aveva risposto il direttore socio sanitario Ivan Mazzoleni che aveva ribadito la necessità di concentrare forse e fondi per la funzione fondamentale dell’azienda ospedaliera mentre l’esternalizzazione porterà maggior efficienza nella gestione della viabilità e dei parcheggi interni: « I costi annui attualmente sostenuti dall’Azienda solo per mantenere la situazione attuale sono davvero molto ingenti. Il nuovo appalto prevede l’asfaltatura completa e costantemente manutenuta di tutta l’area, l’introduzione di casse più moderne, in grado di accettare anche i pagamenti con carta di credito, e in un numero decisamente maggiore all’attuale, permettendo così di ridurre le code e quindi accelerare l’uscita dei veicoli. Sarà introdotta una nuova segnaletica. E’ prevista inoltre una migliore illuminazione » aveva spiegato il DSS.
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Un triste copione che ho già visto:
Si affida all’esterno (A chi? Non credo a dei benefattori…) un servizio che dà un gettito enorme e sicuro – almeno 430.000 euro annui -, ricevendone in cambio “BEN” 40.000 euro!
Lo si fa perché la manutenzione comporta costi “davvero molto ingenti”. Quali sono stati questi costi? Qualcuno li ha puntualmente gestiti e quantificati finora?
Forse questi “benefattori” spenderanno 100.000 euro annui (e speriamo che li spendano veramente) per ammodernare le macchinette e per tappare quattro buche nell’asfalto causate dall’intenso “traffico pesante” che avvolge l’ospedale? Non c’è un dipendente in Ospedale in grado di gestire questo “business” che produce una entrata utile a migliorare i servizi per gli utenti?
Mi accollo l’onere di fare peccato pensando male, ma temo di avere maledettamente ragione.
E lo dico con cognizione di causa!
In effetti possibile che un servizio che rende più di 400mila euro venga ceduto (a proposito era stata indetta una gara d’appalto) per 40mila euro? Va bene che i vincitori, a proposito chi è il vincitore, si impegnano a sistemare le strade interne ecc., ma quello incassato direttamente dall’ospedale negli anni scorsi che fine ha fatto? Per fugare ogni illazione o brutti pensieri (è pure lecito averne quando si tratta di soldi alla fin fine dei contribuenti) occorre rendere consultabili le “carte” giustificative delle entrate e delle uscite.