Per Panariello “Una favola mia” al teatro di Varese

Conversazione con Giorgio Panariello, che torna a teatro con un one man show  in pieno stile “Panariello”: tante risate, un pizzico di irriverenza, attualità e grandi classici del suo repertorio

Tempo libero generica

Giorgio Panariello torna a teatro con “La Favola mia”, un one man show  in pieno stile “Panariello”: tante risate, un pizzico di irriverenza, attualità e grandi classici del suo repertorio: saranno questi gli ingredienti di questo nuovo spettacolo in cui Panariello racconta e si racconta ripercorrendo in una veste inedita e attuale i 20 anni che lo hanno visto protagonista tra teatro, cinema e televisione, e festeggiando anche i 60 anni che cadevano nel 2020, quando questo spettacolo è stato concepito.

Il 4 marzo 2022 farà tappa anche a Varese al Teatro Openjob Metis, una data che ha già subito tre rinvii a causa della pandemia: il primo appuntamento era per il 15 aprile 2020, nel bel mezzo del primo lockdown. Nel frattempo «La vita è cambiata – spiega Panariello – Io ho avuto la sensazione che la gente volesse sentirsi un po’ piu tranquilla, era arrivato il tempo di raccontarsi un po’ di più, e questo spettacolo sarà più intimo».

“La favola mia” «Racconta la storia di un uomo e non di artista – spiega – Doveva essere una serata celebrativa dei miei 60 anni. All’inizio l’avevamo pensato come uno spettacolo trionfale, e invece, trovandomi in pieno lockdown ho riguardato tutto e ho pensato che la dimensione giusta era più intima, più raccontata. Non solo con i miei personaggi ma con aneddoti nella mia vita, magari raccontando come erano nati, i personaggi. E così, pian piano, è nata la storia di Giorgio, più ancora di quella di Panariello».

Com’è ricominciare a ripresentarsi a teatro?
«All’inizio, quest’estate, ero un po’ preoccupato: mi dicevo “magari con le mascherine la gente non viene”. E invece no: la gente ha voglia di venire e le risate si sentono anche con la mascherina. È importante ricominciare, soprattutto per i ragazzi che lavorano con me. Ma anche per me ritornare in palcoscenico è stata una cosa bellissima: uscire, andare al ristorante, a teatro è come ritornare alla vita».

Come sarà lo spettacolo?
«Arriverò con i miei costumi e i miei abiti: ci sguazzo in certe cose. In realtà però non c’è un personaggio in particolare: racconterò la mia vita. Canteremo molto: da “the final countdown” alle canzoni del falò, farò uno spaccato in musica degli anni 60-70-80, ed è bello vedere che la gente le canta con me. Credo che sia l’effetto più bello di questo spettacolo: tornare con la memoria indietro, visto che avanti è ancora molto oscuro. Non è però una operazione nostalgia: i miei personaggi ci sono tutti da Merigo a Mario il bagnino e al dj, ma racconto come sono nati».

Le forme di comicità ormai sono ormai tantissime, ora va di moda parlare di stand up comedy, lei in cosa si innesta?
«Innanzitutto la stand up comedy è una novità per noi: in America esiste da sempre. Avevo avuto anch’io voglia di farla, e in fondo la mia comicità lo è quasi. Ma mi sento di appartenere di piu alla vecchia tradizione del teatro comico: il mio riferimento è soprattutto Gino Bramieri, anche se adesso bisogna fare i conti con i video virali, un po’ diversi da questo tipo di comicità. E poi sul mio palco c’è poca politica: penso che tra le persone che vengono ai miei spettacoli ognuno la pensi alla sua maniera, e a me sta bene così».

I biglietti per lo spettacolo sono su www.ticketone.it e alla biglietteria del Teatro di Varese.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 23 Febbraio 2022
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