Papaveri rossi e bambini in piazza a Cazzago per il Giorno del Ricordo
La commemorazione dell'esodo e delle vittime delle foibe segue parte dalla lettura in classe alla primaria dell'albo illustrato "Perché la notte"

Dopo aver celebrato in centro paese il Giorno della Memoria il mese scorso, i bambini della scuola primaria Pascoli di Cazzago Brabbia e Inarzo tornano in piazza Libertà giovedì 10 febbraio per il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 per ricordare “la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe”, profonde cavità carsiche dove furono gettate migliaia di persone alla fine delle seconda guerra mondiale. Assieme alle vittime, la giornata ricorda anche l’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati.
Il Giorno del ricordo a scuola
«È bene svolgere attività con i bambini che sollecitino momenti di riflessione all’interno del gruppo classe, attivando comportamenti solidali e di pace verso l’altro – spiega a coordinatrice di plesso Marzia Giorgetti – Nella scuola primaria non è semplice organizzare delle attività specifiche per la celebrazione di questa giornata, a causa della complessità delle vicende storico-politiche che hanno portato a quegli avvenimenti che spesso anche noi insegnanti facciamo fatica a ricostruire (qui il documento della Commissione Italo-Slovena). Noi lo abbiamo fatto facendoci aiutare dall’albo illustrato Perché la notte»
In particolare ai bambini sono stati proposti diversi spunti in base all’età.
Con i più piccoli conversazioni in aula su ciò che è accaduto confrontandosi sull’importanza del rispetto reciproco e del “ricordo” per non cadere nuovamente negli stessi errori.
Le classi più grandi hanno approfondito il periodo storico, dalla politica antislava con repressioni violente del precedente regime fascista agli eccessi del nuovo regime comunista che si andava imponendo alla fine della Seconda Guerra mondiale, con particolare attenzione all’ambiente geografico in cui sono accaduti questi fatti, recuperando anche alcuni termini dialettali dell’epoca che si riferivano a quella cultura: dalmata, istriana e Fiume. Gli alunni hanno poi letto la poesia “Esuli” di Lina Galli e hanno illustrato quanto ascoltato durante la mattina.
Non è mancata la musica e canti contro la guerra: dal ‘Girotondo intorno al mondo’ di Sergio Endrigo al brano di Simone Cristicchi col canto ‘Magazzino 18’ (nome del deposito situato nel porto di Trieste che conserva moltissime masserizie abbandonate da un intera generazione di italiani costretti all’esilio).
Il Giorno del ricordo in piazza Libertà
L’albero di piazza Libertà il 10 febbraio diventerà ‘L’albero del ricordo’, allestito con papaveri rossi, simbolo del sangue versato, e coccarde verdi, bianche e rosse per formare il tricolore in ricordo e in onore di questi italiani per troppo tempo dimenticati.
«I papaveri sono stati realizzati da Laboratorio Bìu e gentilmente donati a noi dalle libraie della Liberia Potere ai bambini di Varese testimonianza di legami professionali ed umani speciali che si intrecciano e camminano insieme», precisano le maestre.
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