Piccoli grandi volontari a scuola a Morosolo e Luvinate per aiutare la ricerca contro il cancro
Per il sesto anno consecutivo le due scuole fanno esperienza di cittadinanza attiva diventando volontari di AIRC diffondendo l’importante messaggio dell’associazione e raccogliendo soldi per alimentare la ricerca
Le scuola primarie “Manzoni” di Morosolo e “Pedotti” di Luvinate hanno aderito anche quest’anno al progetto nazionale “Cancro io ti boccio” dedicato al mondo della scuola.
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Per il sesto anno consecutivo le due scuole fanno esperienza di cittadinanza attiva diventando volontari di AIRC diffondendo l’importante messaggio dell’associazione e raccogliendo soldi per alimentare la ricerca per prevenire e combattere il cancro.
I ragazzi e le ragazze coordinate dalle loro insegnanti hanno anche quest’anno gestito e sostenuto questo importante evento di solidarietà: le famiglie hanno potuto prenotare e ritirare arance rosse italiane, marmellate di arance e il miele millefiori.
Le insegnanti spiegano: «L’attività che sviluppiamo con i bambini è complessa. Si tratta innanzitutto di informarsi attraverso il fornitissimo sito di AIRC e utilizzando tutte le risorse (libretto, giochi, incontri con i ricercatori…) messe a disposizione. Si prosegue inventando una campagna pubblicitaria che promuova presso le famiglie l’adesione all’acquisto e alla donazione. Dopo aver raccolto le prenotazioni on line, organizziamo l’ordine e gestiamo, sempre insieme ai bambini, la raccolta dei soldi, la compilazione delle ricevute e la preparazione dei sacchetti da distribuire, attraverso i bambini, alle rispettive famiglie – spiegano -. Un’avventura da vivere insieme, in continuità con chi prima di noi e insieme a noi si sforza di contribuire al finanziamento della ricerca scientifica per migliorare la salute di tutti. Un compito autentico ricco di significato: responsabilità, organizzazione, conoscenza, documentazione, generosità, collaborazione, volontariato, protagonismo, in una parola DONO, dono per noi stessi e dono per gli altri. Purtroppo anche quest’anno la pandemia ci ha costretto ad evitare il momento finale di contatto diretto con le famiglie e il territorio, un momento molto atteso dai ragazzi: il mercatino vero e proprio. La preparazione dell’accoglienza, le “casse” gestite dal vivo (con tutta l’ansia che comporta) e le ricevute preparate al momento costituivano un banco di prova importante per i bambini che in cambio ne ricavavano però molta soddisfazione. Non ci scoraggiamo: torneremo a fare anche questo».
I ragazzi raccontano:
”Questa esperienza è stata molto bella ma anche nello stesso tempo un po’ complicata”.“Sono stato molto soddisfatto quando io e i miei compagni abbiamo consegnato le arance, il miele e le marmellate”.
“Mi sono divertito perché abbiamo lavorato in gruppo insieme”.
“È stato bello mettere i prodotti di AIRC nei sacchetti sapendo che poi i bambini e le loro famiglie li avrebbero gustati”.
“È stato veramente emozionante e divertente quando siamo entrati nelle altre classi per consegnare e
spiegare: era come se fossimo noi le maestre”.“Abbiamo lavorato bene insieme in armonia: è stata un’’esperienza indimenticabile e unica. Siamo molto
fortunati ad aver aderito a questo progetto”.“Mi è piaciuto fare il volontario per Airc e mi è piaciuto approfondire argomenti sul cancro e incontrare la
ricercatrice anche se solo online”.“Sono molto fiero del mio lavoro svolto con la mia squadra”.
“Ho imparato cose che non sapevo”.
“È stata un’esperienza bella, indimenticabile e faticosa!”
“Aver dato il contributo a questo lavoro mi rende orgoglioso perché è bellissimo aiutare delle persone che da tanto tempo combattono contro il cancro, una brutta malattia che però sta diventando sempre più curabile.
Anche mia nonna paterna combatte questa brutta malattia ormai da due anni”.“Mi è piaciuto molto perché voglio aiutare AIRC il più possibile”.
“Mi è piaciuto molto il progetto Airc anche se era difficile: mi è piaciuto perché ci hanno dato importanza.”
“È stato molto emozionante perché il cancro è una cosa brutta”.
“La cosa che mi ha reso fiera di me è stata essere un volontario per una cosa così importante”.
“È stato bello stare in gruppo, contare, imbustare, imparare i nomi di tutti i bambini della scuola per andare a
consegnare gli ordini. È stato bello andare nelle classi con i sacchetti pesanti perché così ho aiutato
l’associazione”.
“È stato un po’ difficile ma abbiamo completato la nostra missione: donare i soldi ricevuti all’AIRC che ci aiuta a sconfiggere il cancro”.“Da piccola non vedevo l’ora di essere in quinta per fare l’esperienza di essere volontario Airc. Ho imparato
tante cose. Mi sono divertita e allo stesso tempo ho contribuito a fare una donazione per la ricerca sul cancro.
Siamo arrivati ad eccellenti risultati. Dico grazie ad Airc”.“Abbiamo lavorato in gruppo e ci siamo divertiti. Non abbiamo raccolto soldi per comprarci qualcosa ma per
un’associazione che combatte contro il cancro”.“È stato un po’ imbarazzante andare a parlare ai bambini delle altre classi davanti alle maestre, ma mi sono
divertita molto”.“È stata un’esperienza strana e divertente”.
“Anche se i soldi raccolti quest’anno sono stati di meno di altri anni. per me abbiamo guadagnato tanto! Il
lavoro di gruppo è più bello che lavorare da soli: ci si divide i compiti, ci si dà una mano se si ha bisogno di
aiuto. Vorrei continuare ad aiutare Airc!”
Le due scuole hanno svolto il loro compito di volontari con molto entusiasmo e responsabilità raggiungendo la quota di 2.087 euro che, unita al ricavato degli anni precedenti, arriva alla considerevole cifra di 11.370 euro: un contributo per cercare, insieme alle altre scuole d’Italia impegnate nel progetto, di “bocciare” finalmente il cancro. Una goccia in un mare certo, ma una goccia consapevole e ricca di significato.
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