Spunta un affresco sulla facciata della chiesa di Germignaga

Un articolo di inizio Novecento parlava di "strani dipinti" sulla facciata della Chiesa. Da lì il desiderio di andare a fondo e verificarne l'esistenza

Generica 2020

La scoperta è avvenuta nella giornata ieri, 16 marzo e subito il pensiero dei protagonisti di questa “avventura” è stato lo stesso: “chissà cosa ne avrebbe detto Carlo Alessandro Pisoni”, lo storico di Germignaga scomparso lo scorso 26 aprile, vittima del Covid.La chiesa di San Giovanni Battista era uno dei suoi grandi amori. Una passione condivisa da un gruppo di germignaghesi, guidati da Renzo Fazio e da Giovanni Corbellini, che insieme a Pisoni nel dicembre 2019 aveva seguito l’idea di avviare una campagna di ricerche sulla facciata, di origine romanica, preliminare a un possibile restauro.

Nel cassetto, però, c’era anche un altro desiderio, quello di verificare la possibile presenza di affreschi, sulla scia di quanto accennato in un articolo del 1905 di Attilio Bricchi, in cui si parlava di “strani dipinti”.

Nel novembre 2021, una volta raccolti i fondi necessari grazie ad una serie di donazioni e ottenuta dalla Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio l’autorizzazione all’intervento, si è passati alla fase operativa, con il beneplacito del “padrone di casa” Don Luca Ciotti, che dal suo insediamento come amministratore parrocchiale ha da subito sposato la causa.

Sotto la direzione dell’architetto Paola Bassani sono stati individuati i punti in cui effettuare i saggi volti a verificare la stratigrafia della facciata. La palla è poi quindi passata al restauratore Claudio Veschetti, già attivo nel cantiere dei porticati vecchi del cimitero di Germignaga.

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Nella giornata di mercoledì 16 l’attesa, ma sorprendente, scoperta: da un saggio eseguito a sinistra del portone è emersa la presenza di una nicchia, e sul fondo di essa è apparso un affresco.

«Sono stato informato in tempo reale del ritrovamento – commenta il sindaco e docente di storia dell’arte Marco Fazio  – e la notizia onestamente mi ha davvero rallegrato. Speravamo in qualche ritrovamento, ma quanto è emerso mi ha sorpreso. Com’è ovvio, è necessario fare tutti gli studi del caso, ma da quanto posso vedere il dipinto sembra essere cinquecentesco: si possono cogliere vicinanze con altri affreschi del territorio. A nome di tutta la cittadinanza voglio ringraziare il gruppo che ha lanciato un’idea meritoria e, ovviamente, tutti i donatori che hanno generosamente contribuito».

Ora si devono attendere le prossime decisioni da parte della Soprintendenza. «Chiaramente l’auspicio è che dai saggi si possa passare a un intervento di totale messa in luce e restauro del dipinto ritrovato. Di sicuro, Germignaga, si metterà di nuovo in azione per questa nuova opera», conclude il primo cittadino.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Marzo 2022
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