Il grande ex Mimmo Morena e una Napoli-Varese dal sapore speciale

L'ex lungo collabora con l'accademia della Gevi che lunedì 14 ospita la Openjobmetis. "Mi ha commosso una telefonata di Toto Bulgheroni". L'amicizia con la famiglia Martinenghi, l'immortale coro "MacaMorena"

mimmo morena basket

Tra il 1995 e il 1996 nelle radio di tutto il mondo esplodeva il fenomeno Macarena: musica di facile ascolto e balletto altrettanto semplice da imparare e sfoggiare in pista, in spiaggia, al bar o… al palazzetto di Varese. Perché quel brano musicale schizzò in vetta alla hit parade del “Lino Oldrini” grazie a un coro che i Boys della Curva Nord avevano creato e dedicato a un giocatore speciale, Domenico Mimmo Morena.

Alto, corpulento ma curiosamente più a suo agio nel tiro da tre punti che non in area (non era ancora l’epoca del “4 tiratore” come la conoscemmo da lì a poco), quel giocatore nato – altrettanto curiosamente – in Germania ma di origini campane riscosse successo e simpatia tra i tifosi della Cagiva fin dal primo giorno. E il canto “Alza le mani e poi battile a Morena… Miiiimmomorena” risuona ancora nelle orecchie dei fans biancorossi ma pure del diretto interessato.

Oggi Morena ha 51 anni, vive a Ostuni in Puglia, e ha giocato fino allo scorso anno: le ultime presenze in C Silver le ha collezionate proprio con una squadra di giovani legata a un progetto del Napoli Basket di cui fu capitano. Alla vigilia del match tra Gevi e Openjobmetis tocca quindi a lui l’intervista da “doppio ex”. (foto Hashtag24News)

Mimmo, qual è il suo rapporto oggi con il basket napoletano?

«Napoli è la città dove sono cresciuto cestisticamente e sono molto grato al presidente Federico Grassi e ai suoi collaboratori che hanno finalmente riportato la città in Serie A. Un progetto serio e solido al quale collaboro per via dell’accademia: ci sono una foresteria e un sistema di reclutamento e lo scorso anno ho fatto da chioccia giocando con i ragazzi in C Silver. Vivo in Puglia e quindi sono un po’ lontano ma cerco di stare vicino a questo progetto sui giovani. E magari lunedì sera sarò al PalaBarbuto».

Con Varese e con il club biancorosso invece ha mantenuto legami?

«Lasciatemi dire che i due anni a Varese per me sono stati bellissimi ma anche importantissimi per la costruzione della mia carriera: è stato il club più importante, a livello di palmares, per cui ho giocato e ho solo ricordi meravigliosi. Mi è capitato di vedermi con Ferraiuolo qualche tempo fa; molto più di recente invece mi ha telefonato Toto Bulgheroni. Avevo da poco accompagnato alcuni suoi amici a fare delle escursioni in Salento e avevo chiesto di salutarmi Toto. Lui si è fatto dare il mio numero e mi ha chiamato: non mi vergogno nel dire che questo gesto mi ha commosso. Era il “mio presidente” a Varese, la sua telefonata mi fa capire che da quelle parti ho davvero lasciato qualcosa».

mimmo morena basket

E poi c’è quel coro che tutti i tifosi (quelli presenti allora) ancora si ricordano.

«Beh, la Maca-morena è rimasta nella storia anche per me. Come sapete, sono stato un giocatore che ha sempre “sentito” il calore del pubblico, vivevo molto del rapporto con i tifosi e quel canto è indimenticabile. Uno dei tanti rapporti belli con Varese: un altro che tengo a sottolineare è quello con la famiglia Martinenghi-Pirola. Durante quei due anni facemmo amicizia con i genitori di Nicolò il quale nacque poco dopo la mia partenza: ci sentiamo ancora e sono felice della sua carriera da campione di nuoto».

Veniamo al parquet: che partita vedremo al PalaBarbuto?

«Secondo me sarà un incontro molto bello, di spessore importante. Varese arriva da una vera e propria trasformazione che l’ha riportata in alto, Napoli invece è in un periodo difficile tanto più dopo la sconfitta rocambolesca di Cremona al supplementare. Ma ha qualità e un ottimo allenatore come Sacripanti, può fare leva su un buon gruppo e proverà a ritrovare quell’equilibrio che l’aveva sospinta a inizio stagione».

Da ex giocatore come spiega quella che lei ha chiamato “trasformazione” della Openjobmetis?

«Penso che con i cambiamenti fatti a inizio anno siano venute a cadere una serie di pressioni e aspettative intorno alla squadra. Il nuovo allenatore Roijakkers ha messo tutti allo stesso livello, ha tolto quella “scimmia” dalle spalle dei giocatori e permesso di stare in campo con maggiore serenità. Non si passa dall’essere brocchi al diventare campioni: nel basket la componente mentale è importantissima. Ora la Openjobmetis ha fiducia, tranquillità, serenità e autostima. E più vince, più queste caratteristiche aumentano: non a caso la classifica è ora molto migliore».

DIRETTAVN

La partita di lunedì sera (ore 20) al PalaBarbuto sarà raccontata da VareseNews con il consueto liveblog offerto da Confident e Nicora Azzate. La #direttavn è già disponibile con notizie, curiosità e con il sondaggio-pronostico prepartita: la trovate CLICCANDO QUI.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Marzo 2022
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