Da Intesa Sanpaolo misure di sostegno alle imprese che esportano in Russia e Ucraina

Il valore dell'export verso i due paesi è di 9 miliardi di euro e coinvolge i settori della meccanica, della moda, del settore casa e dell'agroalimentare. Il rischi per le imprese sono il calo di fatturato e il mancato incasso dei crediti già maturati

banche

La guerra scatenata dalla Russia in Ucraina preoccupa molte aziende italiane. Il valore delle esportazioni italiane verso questi due paesi è pari a 9 miliardi di euro e coinvolge almeno quattro settori chiave della nostra economia: dalla meccanica alla moda, passando per il sistema casa e l’agroalimentare. I rischi che corrono le imprese sono la possibilità di non incassare i crediti già maturati e la riduzione del fatturato.

In questo quadro le misure di supporto di Intesa Sanapolo sono: finanziamento, a condizioni agevolate, della durata di 18 mesi -1 giorno, con 6 mesi di pre-ammortamento, per coprire le esigenze di liquidità derivanti dalla crisi attuale; sospensione delle rate (limitatamente alla quota capitale) per i finanziamenti in essere a 24 mesi (36 mesi per le imprese cerealicole).

LE IMPORTAZIONI DA RUSSIA E UCRAINA

Le maggiori importazioni dai due paesi in guerra riguardano invece il settore del petrolio e gas naturale, ma anche molte altre materie prime come i minerali metalliferi, il legno e i prodotti agricoli come cereali. In questa fase sarebbe dunque necessario accelerare la transizione energetica per creare nuove fonti di energia e ridurre la dipendenza dell’Italia dai paesi stranieri.

IL PREZZO DI GAS E PETROLIO

Intesa Sanpaolo prevede un ciclo di incontri informativi con le imprese, soprattutto con le Pmi, nell’ambito dell’accordo con Confindustria, per approfondire il contesto di mercato e le soluzioni di copertura per la gestione del rischio finanziario.  Secondo le analisi della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, la guerra ha alimentato la fiammata dei prezzi di gas e petrolio sui mercati finanziari estendendo un rally di lungo periodo le cui prospettive dipenderanno sia da fattori di carattere macroeconomico sia dall’evoluzione delle tensioni geopolitiche.

Le preoccupazioni per l’escalation energetica riportano infatti l’attenzione sul tema chiave delle forniture quale fonte di incertezza e driver principale per il futuro andamento delle quotazioni delle materie prime. Ipotizzando che non vi siano interruzioni nei flussi di gas dalla Russia verso l’Europa, i mercati di gas ed energia dovrebbero gradualmente tornare verso l’equilibrio: i prezzi diminuiscono nei prossimi mesi, ma rimangono persistentemente superiori alla media a 5 anni. La volatilità resta infatti una minaccia, mentre procede la transizione verso fonti energetiche più pulite.

LE SOLUZIONI DI INTESA SANPAOLO PER IL CARO BOLLETTA

La prima banca italiana mette a disposizione nuove misure finanziarie immediate per supportare le pmi energivore. Lo straordinario aumento dei prezzi non solo dell’energia, ma anche delle altre materie prime motivano nuove soluzioni finanziarie, destinate alla gestione sia del rischio connesso all’aumento del prezzo di energia e gas, sia dei mancati incassi e della conseguente riduzione di fatturato.

Intesa Sanpaolo interviene con due soluzioni: finanziamento a 18 mesi e 6 mesi di pre-ammortamento destinato a coprire il costo delle bollette passate e future. È una iniziativa che in un contesto di aumento dei costi consente alle imprese di mantenere liquidità rateizzando i pagamenti a fronte di uno scenario di instabilità; consulenza su copertura dai rischi sulle commodity, in particolare sulla variazione del prezzo dell’energia e del gas, con particolare riferimento a imprese maggiormente esposte a tali variazioni (cosiddetti settori energivori: siderurgia, ceramica, cartiere), garantendo coperture graduali per mitigare la volatilità dei prezzi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Marzo 2022
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