Lombardia, Piemonte e Veneto vogliono un futuro regionale per la navigazione dei laghi

A Palazzo Pirelli si è svolto questa mattina un convegno promosso dal Consiglio regionale della Lombardia per discutere sul trasferimento alle Regioni della competenza sulla navigazione interna, come previsto in un decreto del 1997 mai attuato

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Un tavolo permanente di confronto tra le regioni interessate che si confronti unitariamento con il Governo per avviare il processo di devoluzione delle competenze sulla navigazione interna previsto dal Decreto legislativo 422 del 1997 che da 25 anni è inattuato.

E’ questa la proposta con cui si è concluso il convegno promosso dalla commissione Territorio del Consiglio regionale della Lombardia presieduta da Claudia Carzeri, che si è svolto nella mattinata a Palazzo Pirelli.

A confronto gli assessori ai trasporti della Lombardia Claudia Terzi, del Piemonte Marco Gabusi, del Veneto Elisa De Berti e il dirigente del dipartimento Territorio della Provincia autonoma di Trento Roberto Andreatta. In collegamento da Roma è intervenuta la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini mentre i lavori sono stati chiusi dal presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi.   Erano presenti in sala fra gli altri il presidente di Anci Lombardia e sindaco di Tremezzina Mauro Guerra, rappresentanti delle Autorità di bacino lacuali, della Comunità del Garda e della Navigazione Lago di Lugano.

Ad aprire i lavori la presidente della Commissione Claudia Carzeri, che ha ribadito l’urgenza di una rapida attribuzione delle competenze in materia di navigazione alle Regioni: «Per gestire al meglio il servizio – ha detto – si potrebbe costituire un’apposita società di gestione interregionale dal momento che che i bacini del Garda e del Lago Maggiore interessano più regioni. Un significativo contributo di efficienza e un supporto all’attività cantieristica e al rinnovamento delle flotte potrebbe arrivare dalle società di gestione private che già operano con finalità turistiche sui nostri laghi»

«E’ disarmante che dopo 25 anni non si riesca ancora a sbloccare una vicenda su cui sono tutti d’accordo – ha detto il presidente Fermi – Il trasferimento delle competenze sulla navigazione lacustre è già previsto nel DLgs 422. Basterebbe applicarlo dotandolo finalmente delle risorse necessarie».

La ministra Gelmini si è impegnata a convocare al più presto un tavolo di lavoro con i ministeri e le regioni interessate per dare piena attuazione al Decreto ma ha anche evidenziato i problemi da superare: «Innanzitutto quello delle risorse necessarie a ripianare il deficit della gestione governativa, ma i problemi con l’impegno e la buona volontà si possono superare. Dobbiamo riaffermare anche in questo àmbito il valore di un approccio sussidiario: un gestore vicino ai territori, che ne conosce bene le peculiarità, è garanzia di maggiore efficienza di gestione».

Attualmente l’unico servizio di navigazione regionalizzato della Lombardia è quello del lago di Iseo. «Un esempio positivo  ha detto l’assessora regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi – Occorre far diventare protagonista il territorio, costruire dei progetti integrati tra le diverse realtà come nel caso dell’Iseo dove le funzioni di programmazione del servizio di navigazione di linea sono progressivamente passate dalla Regione all’Autorità di Bacino lacuale dei laghi d’Iseo, Endine e Moro. Nel Programma regionale di sviluppo della XI Legislatura regionale  è stato inserito uno specifico obiettivo, finalizzato alla gestione esclusiva del servizio di navigazione dei laghi. Inoltre per valutare investimenti e trasferimenti necessari alla regionalizzazione, è stato fatto un primo studio nel 2006 cui è seguito quello del 2015 affidato a Éupolis dove si prefiguravano anche diversi scenari di governance. Regione Lombardia ha fatto la sua parte ma per dialogare si deve essere almeno in due».

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Pubblicato il 03 Marzo 2022
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