A Lonate Pozzolo si prova ad arginare Cargo City: “Non indietreggiamo”

Un incontro per fare il punto sul Masterplan e i prossimi step di Regione Lombardia. I cittadini hanno espresso preoccupazione per l'espansione a Sud, che ingloberà la brughiera: "Via Molinelli è il nostro Piave"

masterplan Malpensa 2035

Il futuro di Malpensa e dei comuni circostanti, tra le preoccupazioni per l’impatto ambientale e la previsione di crescita del trasporto merci previsto dal Masterplan 2035. Questi i temi principali dell’assemblea pubblica tenutasi a Lonate Pozzolo ieri, lunedì 28 marzo.

A introdurre lo stato dell’arte la sindaca, Nadia Rosa, a seguito delle osservazioni al documento di Enac e Sea presentate sia dall’amministrazione lonatese sia dei sindaci del Cuv lo scorso autunno e a febbraio.

«Ora si attende il giudizio di Regione Lombardia sulle integrazioni di novembre; durante gli scorsi mesi ci sono stati diversi incontri: Regione sta incontrando tutti gli attori in campo, a febbraio il Cuv ha presentato un documento che raccoglie e sintetizza le proprie richieste». L’incontro con Regione sarà lunedì 4 aprile.

Masterplan 2035: a che punto siamo

Il nuovo Masterplan ideato da Enac prevede due grossi interventi. Il primo è quello dei parcheggi antistanti il Terminal 1 e lo Sheraton. In quest’area – compresa nel sedime aeroportuale – il progetto è di creare una “Airport city”, un’area di uffici e direzionale a sostegno dell’aeroporto.

«Le novità riguardano l’interno e l’esterno dell’aeroporto – ha precisato la sindaca – nella zona del T1 che verrà ampliato per formare una Airport City, a ovest con sviluppo di uffici di supporto e del simulatore di volo. Il T2 subirà un intervento di riqualificazione e ampliamento».

Cargo City: “Enac conferma l’espansione a Sud”

E da qui si è arrivati a parlare del progetto della nuova Cargo City, per cui il Masterplan prevede un’espansione a sud, occupando parte della brughiera di Lonate (verso l’area del Gaggio): questo, insieme all’espansione direzionale antistante al Terminal 1, era nella proposta presentata lo scorso novembre al Ministero della Transizione Ecologica e che è stata confermata.

«La scelta del Masterplan è sempre quella dell’espansione a Sud – ha continuato Rosa – lo scenario prevede il mantenimento dei movimenti totali, ma diminuendo quelli dei passeggeri e aumentando i voli cargo». Perché aumentano? «Per le merci si usano aeromobili più piccoli e c’è bisogno di più aerei, il che comporta aumento di traffico e di rotte, principalmente notturne».

Rosa, dati alla mano di Assoaeroporti (ne abbiamo parlato qui), ha poi mostrato i movimenti del 2021 allo scalo varesino: nel 2021 sono stati 118.314 i movimenti totali (+38% del 2020), con uno scenario di previsione nel 2035 di 245mila movimenti.

Il Masterplan prevede, inoltre, uno scenario di passeggeri che vanno da 33,7 milioni a 42 milioni con uno scenario base di 38 milioni (nel 2021 9milioni 622 mila +32,9% del 2020). Infine, Rosa ha evidenziato il boom del cargo: Dhl e Amazon hanno avuto un incremento del 220%, «che ha trascinato la crescita del Cargo: i movimenti cargo sono saliti del 158% con una media di 90 movimenti giornalieri nel 2021».

“Via Molinelli è il nostro Piave”

Tutti gli interventi dei presenti hanno avuto al loro centro la preoccupazione per l’ingerenza del territorio della brughiera lonatese, che «avverrebbe in ogni caso: cambia poco o nulla rispetto al Masterplan originario», ha commentato una cittadina.

Più incendiario e tranchant il sommese Jimmy Pasin, che ha evidenziato la problematicità delle previsioni di Sea ed Enac su cui hanno costruito il Masterplan: «Si è considerato come base di studio solo lo sviluppo degli anni 2012-2018; cioè dal momento in cui l’aeroporto usciva dalla crisi 2008 al momento di massimo sviluppo del 2018-2019 con il Bridge». Il gestore aeroportuale ha, dunque, eliminato dall’equazione gli anni di crisi.  Nel contestare il metodo, Pasin lo ha definito una «follia interpretativa della storia sociale ed economica della storia del territorio e di tutto il mondo».

Poi ha espresso il suo dubbio sul futuro del trasporto merci attraverso il traffico aereo, considerata la crescente attenzione dell’Europa all’incentivazione verso il trasporto su rotaie: «C’è il rischio che tra dieci anni ci troviamo i capannoni vuoti perché il trasporto delle merci si è spostato sulle rotaie».

“Salviamo la brughiera, il cargo di Malpensa può crescere dentro ai confini dell’aeroporto”

Infine, è intervenuto Walter Girardi dell’associazione Viva Via Gaggio, la realtà lonatese che difende a spada tratta la brughiera contro ogni centimetro di espansione dell’aeroporto, ringraziando la giunta Rosa per aver organizzato la serata e poi esprimendo scetticismo sul ruolo di Regione Lombardia: «L’impressione è che Regione non stia cercando di mediare, ma di far digerire il Masterplan ai sindaci lombardi, cercando capire quale sia l’espansione accettabile. Regione non ha mai voluto mediare e ha sempre sostenuto il processo di espansione dell’aeroporto, una posizione piegata ai desiderata del gestore aeroportuale». Una posizione che ha definito «democristiana» nel voler mettere d’accordo tutti e che «non accontenterà nessuno, in primis il nostro territorio».

Ha poi sostenuto quanto la posizione di Enac sia «inattenbile»: «Il gestore e Enac non sono credibili e lo dimostrano le mitigazioni previste nel 2000 che non sono state realizzate. Che credibilità hanno i nostri interlocutori?».

Infine, ha sollecitato il Comune di Lonate e le altre amministrazioni del Cuv a non indietreggiare su no all’espansione di Cargo City: «Via Mulinelli è il nostro Piave: se indietreggiamo loro non si fermeranno. Noi siamo pronti a bypassare il Ministero dell’ambiente e Regione Lombardia per rivolgerci direttamente a Unione Europea per procedura di infrazione della normativa europea».

 

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com

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Pubblicato il 29 Marzo 2022
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Uffa tutto questo verde stona….via via….colata di cemento. A testa alta verso la desertificazione. Portafogli pieno…cervello vuoto diceva mio padre.

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