Nel campeggio di Azzate ancora cumuli di macerie. Il nuovo proprietario: “Non mi arrendo”

L'impresa che avrebbe dovuto demolire le casette e le roulotte, ha lasciato ancora molto materiale che dovrà essere differenziato e smaltito. I tempi di realizzazione del nuovo progetto si allungano

È come se fosse passato un tornado. Non c’è un altro modo per descrivere quel che resta dell’ex campeggio Sette Laghi: rifiuti ovunque, di ogni genere, dalle lamiere, ai pezzi delle roulotte sventrate, dai resti di arredamenti, a sanitari e bombole del gas. E poi gomma piuma, sacchi di lana di roccia abbandonati e persino eternit. Le piazzole che a metà febbraio dovevano essere libere da ogni tipo di materiale, dalle casette e dai caravan, in realtà sono ancora coperte da tonnellate di materiale, accumulato senza essere differenziato. Montagne di detriti accatastati, come se una tromba d’aria avesse devastato tutto.

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L’ex camping Sette Laghi dopo la demolizione delle roulotte e delle case mobili 6 di 43

Non ci vuole un occhio esperto per capire che qualcosa è andato storto. E immaginare un campeggio di lusso in quella landa deturpata, oggi è quasi impossibile.

«Quando sono entrato con i periti nei giorni scorsi e abbiamo camminato tra i viali del campeggio, ci siamo resi conto di quanto fosse grave la situazione – spiega il nuovo proprietario Ivano Panzeri (nella foto) , che si è aggiudicato l’area all’asta per 1.110.000 euro.  L’impresa a cui il tribunale ha affidato i lavori se n’è andata una volta terminato il tempo fissato dagli accordi e dopo aver ottenuto anche delle proroghe. Ma ha portato via poco o nulla e anzi, alcune delle piazzole che io avevo visto libere e pulite, oggi sono ricoperte da rifiuti».

Camping azzate, situazione a marzo 2022

Per comprendere meglio la situazione occorre fare qualche passo indietro e ricostruire la storia.

Il campeggio Sette Laghi

La struttura, che si trova in riva al Lago di Varese, era gestita da una società, poi fallita, ed è stata al centro di una complicata vicenda giudiziaria.  Nel tempo l’area era diventata, da campeggio sulle rive del Lago di Varese, una vera e propria “piccola città”. Le casette, che avrebbero dovuto essere tutte mobili, si erano trasformate in abitazioni stabili; molti dei soci avevano chiesto (ed ottenuto) la residenza nel campeggio e l’accesso era riservato a chi faceva parte della società. Quasi 400 famiglie potevano disporre di un’area ampia e ben attrezzata.

Il Comune di Azzate aveva contestato la violazione delle norme urbanistiche e la procura i reati di lottizzazione abusiva e costruzione abusiva. Dopo la sentenza del Tar che dava ragione al Comune, è arrivato l’ordine di demolire e rimuovere le 311 piazzole e le 88 roulotte. Nel frattempo l’azienda “Sette Laghi”, già piegata dai problemi economici, ha chiuso i battenti e la struttura è andata all’asta. Il PGT del Comune di Azzate prevede che in quell’area venga realizzata una struttura ricettiva all’aria aperta, sostanzialmente un campeggio con tende e bungalow, ma nessuna struttura fissa.

Una ditta di demolizione e smaltimento rifiuti ha vinto il bando del tribunale e intorno alla fine del 2021 sono cominciati i lavori di abbattimento delle strutture.

«Mi ero offerto sin da subito di farmi carico dello sgombero, sotto la supervisione del curatore fallimentare- dice Panzeri – Avrebbero potuto scalarmi le spese sostenute e io avrei seguito i lavori passo a passo. Ma la mia proposta non è stata accolta. Abbiamo consegnato tutta la documentazione raccolta dai periti ad Arpa e Provincia e se il caso andremo in Procura. Non intendo sottrarmi ai miei doveri: voglio andare avanti, ma non sono disposto ad accollarmi la responsabilità di questo scempio».

Oltre a dovere rimuovere le macerie occorrerà valutare in quale stato si trovi il terreno su cui poggiano i rifiuti: «Una volta smaltito il materiale dovremo fare un carotaggio per capire cosa è rimasto sepolto e se è necessario asportare tutto il primo strato di terra. Un’operazione che certo non ci aspettavamo: quando abbiamo acquistato l’area non era in queste condizioni. Toccherà ai periti e ad Arpa stabilire se c’è stato un danno ambientale».

Il progetto

«È evidente che la riqualificazione slitta di mesi – dice ancora il proprietario Ivano Panzeri – Volevamo inaugurare la nuova struttura nella primavera del 2023, spero di riuscirci nel 2024».

Il progetto di Panzeri, industriale che operava nel settore della cosmetica professionale per capelli, è davvero molto ambizioso e prevede tre piani di intervento diversi, uno a Varese, ancora ai primi passi, gli altri in Valbossa: «Il primo riguarda la realizzazione di un’azienda agricola a Galliate Lombardo – spiega -. Un’area molto vasta in sintonia con l’ambiente, ecologica dove coltivare, produrre e vendere prodotti a chilometro zero ma allo stesso tempo realizzare progetti sociali che coinvolgano anziani e bambini. Un luogo di incontro e di ritrovo dove ognuno potrà condividere esperienze di vita in mezzo al verde». L’azienda agricola sarà realizzata con strutture a basso impatto ambientale, in grado di produrre energia.

Con gli stessi requisiti dovrebbe nascere, ma il condizionale è solo legato alla tempistica, il nuovo campeggio, che sarà un glamping, termine nato dalla fusione tra glamour e campeggio. Nel glamping le tradizionali attività di campeggio sono accompagnate da servizi esclusivi. È diventato popolare soprattutto tra i turisti che vogliono godersi l’evasione e lo spirito del campeggio, senza per questo rinunciare ai lussi di un hotel.

«Costruiremo 120 case mobili e circa 25 tende di lusso dotate di tutti i comfort, a partire dai bagni. Le casette saranno tutte in materiale ecologico, a basso impatto ambientale ma arredate con mobili di pregio. Tende e bungalow avranno ampie vetrate che danno sul parco e saranno dotate anche di vasche idromassaggio esterne. Le strutture non saranno più realizzate fino in riva al lago ma arretrate diversi metri rispetto al lido in modo da sfruttare anche quell’area con una zona dedicata alla ristorazione e agli eventi all’aperto, come ad esempio, per matrimoni».

Il lusso sarà ovunque, in ogni angolo e Panzeri non fa mistero del fatto che il progetto si rivolga soprattutto a un turista abituato a viaggiare con tutti i comfort e a spendere. E i cittadini che abitano attorno al camping? Staranno a guardare fuori dai cancelli? «No assolutamente – risponde Panzeri – Questa è casa loro: stiamo pensando di stipulare convenzioni con il comune di Azzate e non solo. Chi vorrà potrà venire a godersi la piscina, o i campi da tennis, o da beach volley; oppure a consumare un aperitivo in riva al lago».

Un progetto in perfetta linea con l’idea di riqualificazione delle sponde del Lago di Varese che Regione Lombardia sta portando avanti da tempo, investendo milioni di euro nel risanamento delle acque ma non solo.

«Certo a guardare ora le cataste di materiali si fatica a vedere un luogo di relax con mini house di lusso, ma io non mi lascio abbattere. Il nuovo campeggio nascerà: lo faccio perché ci credo e perché credo che sia un bene per questo territorio»

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Pubblicato il 07 Marzo 2022

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