Sfida da ex per Giorgio Roselli: “A Varese tante emozioni, per me una gara speciale»

Il tecnico del Ligorna, prossimo avversario dei biancorossi, si è seduto sulla panchina del "Franco Ossola" in due occasioni a cavallo del 2000

giorgio roselli ligorna calcio

Il Varese guarda avanti e dopo il pareggio di Asti (leggi qui) ha un’altra trasferta complicata da affrontare. Domenica 13 marzo (ore 14.30) scenderà in campo a Genova, in casa del Ligorna, squadra allenata da Giorgio Roselli, che a cavallo del 2000 ha allenato proprio la squadra biancorossa ai piedi del Sacro Monte. Due parentesi positive, prima dal 1997 al 1999 e poi nel 2002-2003, con un esonero a inizio estate che lo portò a Cremona, dove vinse due campionati di fila.  (Immagine da Facebook – S.C.D. Ligorna 1922)

Ora è alla guida dei genovesi, cercando di portarli alla salvezza, ma ammette che contro il Varese «per me non è una partita come le altre». La “terza squadra di Genova” arriva da uno stop dovuto al Covid che non l’ha fatta giocare a Borgosesia domenica scorsa; la gara in programma contro il Varese, tuttavia, non dovrebbe subire rinvii.

Mister Roselli, partiamo dal presente: che squadra è il suo Ligorna?

«Abbiamo un obiettivo da centrare, che è difficile, ma i ragazzi stanno facendo tutto il possibile per raggiungerlo nonostante i problemi, Covid compreso. Dobbiamo cercare di stare fuori dalla zona calda».

E del Varese che idea si è fatto?

«Ha un obiettivo diverso rispetto al nostro e un allenatore di alto livello e sta facendo bene. Ho visto le partite in più di una circostanza e ultimamente ha avuto qualche battuta di arresto. Credo che il primo posto sia difficile da raggiungere, ma sarà importante conquistare un buon piazzamento per i playoff».

Che partita sarà quella di domenica?

«Dopo il rinvio di Borgosesia, con tre ragazzi positivi al Covid e altri con la febbre, per noi sarà una settimana per far riportare i calciatori in condizione. Mi auguro che da giovedì i ragazzi siano tutti a disposizione per preparare al meglio la partita».

Facendo un salto nel passato, che ricordi ha di Varese?

«Per me è stato importante: sono stati tre anni di soddisfazioni e la salvezza ai playout del 2003 è un ricordo che ancora mi emoziona. Alla fine della seconda partita, quella decisiva per la salvezza, ho pianto mezzora negli spogliatoi. Quella doppia sfida era stata dura a livello emotivo, una delle tante salvezze strappate per i capelli. Sono rimasto legato a tante persone in città».

Poi però arrivò quell’esonero, nell’estate del 2003, che la allontanò da Varese

«Io avevo un ottimo rapporto con il padre Turri, meno invece con il suo entourage. In quei giorni accadevano molte cose non mi spiegavo: mandavano via i giocatori migliori e io litigavo chiedendo spiegazioni. Alla fine arrivò quell’esonero, mentre ero in piscina con la squadra, dopo tre giorni di preparazione. Credo che però il destino in quel caso mi è stato favorevole: quel Varese a fine anno fallì mentre io andai a Cremona a vincere due campionati».

Francesco Mazzoleni
francesco.mazzoleni@varesenews.it
Sport e Malnate, passione e territorio per comunicare e raccontare emozioni
Pubblicato il 09 Marzo 2022
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