ZTL in centro Varese: fra limiti al commercio e necessità di sostenibilità
Il traffico lombardo è capace di congestionare le principali arterie urbane in maniera critica

Il traffico lombardo è capace di congestionare le principali arterie urbane in maniera critica. Le soluzioni adottate dai diversi comuni non possono che tenere conto di questa criticità, ma spetterà anche ad aziende e privati adeguarsi al nuovo assetto che si sta pian piano delineando e che è già in fase di dibattito.
La situazione a Milano
Con Milano che è stata identificata come la settima città al mondo per il traffico che caratterizza le sue strade, è chiaro ed evidente come la situazione nella regione Lombardia sia delle più delicate. Il traffico implica certamente una crescita delle ore trascorse in auto da parte degli automobilisti (più di 200 nelle stime relative agli ultimi anni), ma anche inquinamento atmosferico e acustico, senza contare il problema – tutto attuale – della sostenibilità. Non si è ancora ai livelli di Roma (in Italia) o di Bogotà (nel mondo), ma il dramma delle metropoli e dei comuni lombardi è certamente degno di attenzione.
In una fase delicata come quella attuale, dunque, aggiornare la propria flotta di veicoli commerciali implementando furgoni ad alimentazione elettrica, e dunque sostenibile, può essere la soluzione ideale – se non una necessità – per circolare nelle zone del milanese e – più in generale – della Lombardia, che saranno interessate da ZTL (zone a traffico limitato) e ZAC (zone ad accessibilità controllata). Queste opzioni – in discussione in diversi comuni – non possono che comportare una riconfigurazione della mobilità lombarda, che potrebbe a sua volta avere ricadute importanti sulle aziende: la soluzione del noleggio furgone Milano si rivela allora la migliore per cominciare ad adeguare piano piano le proprie flotte aziendali in vista dei provvedimenti al vaglio nelle diverse aree della regione.
La risposta del comune di Varese
La necessità di ridurre inquinamento acustico e atmosferico, nonché di dare un severo taglio a incidenti e congestioni urbane, ha portato il comune di Varese a rispondere in maniera decisa alla situazione critica del traffico. Come si intuisce, gli obiettivi sono molteplici. La creazione di una ZAC (zona ad accessibilità controllata) nel centro città, prevista dal PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) ha tra i suoi obiettivi:
- Incrementare sensibilmente la sicurezza stradale;
- Contestualmente, ridurre la pressione del traffico nelle vie del centro della città di Varese;
- Riqualificare, di conseguenza, le principali arterie cittadine, adattandole al traffico ciclabile e pedonale.
L’idea che si nasconde dietro l’istituzione della ZAC è sostanzialmente quella di disincentivare l’uso delle auto nell’area del centro, portando dunque automobili e furgoni al di fuori del perimetro interno. Il meccanismo è dunque paragonabile a quello dell’Area C della metropoli di Milano: una zona accessibile solo a categorie di veicoli ben precise, circondata a sua volta da una zona di passaggio pensata per dirottare il flusso di traffico negli itinerari più esterni. Ovviamente, il meccanismo della ZAC prevede un potenziamento dei sistemi di trasporto pubblico per collegare la zona più esterna con le aree più interne della città.
La città di Varese non è certamente la sola nei pensieri degli ideatori di questa iniziativa: le aree limitrofe, quali quelle di Rasa, Masnago e Lissago, così come altri centri più piccoli saranno coinvolti in pari misura. Il dibattito coinvolge infatti anche il comune di Bisuschio, sempre in provincia di Varese: gli obiettivi restano quelli della sicurezza dei pedoni e della riduzione di inquinamento atmosferico e acustico nelle aree soggette a chiusura al traffico. Anche in questo caso, l’occasione si rivela preziosa per valorizzare l’intero centro storico: questo, impoverito delle auto che congestionano solitamente l’area, ne risulterebbe arricchito in bellezza e – potenzialmente – nuove attività.
I rischi per privati e commercianti sono stati comunque subito percepiti: da una parte, i privati lamentano le difficoltà che nascerebbero per attraversare il centro; dall’altra, i commercianti temono la riduzione del traffico di passaggio, che porterebbe potenzialmente a una riduzione dei fatturati per le attività della zona. Anche in questo caso, dunque, subentra la necessità per le aziende di attrezzarsi con veicoli capaci di entrare nelle zone a traffico limitato più interne, sfruttando le opzioni di noleggio a lungo termine per mettersi alla guida di furgoni adatti a queste nuove limitazioni.
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