Dall’Abbazia di San Donato a San Materno: arte e religione da vedere a Sesto Calende
Nella città tra Verbano e Ticino la bellezza artistica incontro la storia, il verde dei boschi abbraccia l’azzurro del lago. Tutte diverse, le chiese di Sesto Calende arricchiscono il patrimonio della città
Anche grazie alla sua ricca storia, a Sesto Calende punti di interesse da visitare nella settimana di Pasqua (ma non solo) certamente non mancano. A partire dalle sue meravigliose chiese e dai suoi edifici religiosi, dislocati su tutto territorio cittadino, il più esteso del Basso Verbano lombardo in virtù delle numerose frazioni.
La città sul Ticino conta infatti un importante numero di chiese, ciascuna di esse contraddistinta da caratteristiche uniche: dalla grande Abbazia di San Donato (nella foto), l’edificio a livello storico più importante della città – a tal punto che dà il nome al rione campagnolo, alla chiesa di San Materno nella settentrionale. Lentate, la cui posizione collinare regala una vista mozzafiato sulla verde frazione sestese. A loro poi si aggiungono la piccola perla della San Vicenzo, edicola oggi sconsacrata alle porte del bosco, la chiesa dei Santi Paolo e Pietro di Lisanza, la chiesa di Sant’Antonio Abate di Oriano, e, soprattutto la chiesa di San Bernardino nel pieno centro storico, quest’ultima cuore pulsante della comunità cattolica del decanato.
Chiesa di San Bernardino
La chiesa di San Bernardino è il principale luogo di aggregazione religioso a Sesto Calende. La costruzione, tuttavia, è la più recente tra gli edifici di culto, con la consacrazione avvenuta nel 1926 e la posa della prima pietra risalente al luglio del 1905, in sostituzione di una chiesa nella vicina Piazza Garibaldi, dedicata sempre a San Bernardino.
La chiesa è la più grande e imponente della città ed è posizionata in prossimità delle vie del centro storico, da Piazza De Cristoforis e da parte dell’alzaia è infatti possibile ammirarne il campanile che riprende le geometrie della vecchia chiesa. L’impianto della chiesa è tipo basilicale: le navate sono tre affrescate per opera di Nicola Arduino, a cui si aggiunge la cappella del Sacro Cuore, ultimata nel 1950. La chiesa inoltre custodisce le reliquie del cardinale e arcivescovo Angelo dell’Acqua, a cui è dedicata la scuola parificata di via Indipendenza gestita per oltre 150 dalle suore orsoline.
L’Abbazia di San Donato
Come già indicato, la chiesa dell’Abbazia di San Donato è l’edificio storico più importante della città e dà il nome alla storica frazione dall’altra parte del cavalcavia Marchetti, il ponte che passa sopra la linea ferroviaria e che collega il centro città alla zona delle cascine.
L’abbazia in stile romanico fu costruita dai monaci benedettini nella seconda metà del IX Secolo. Tra i capolavori conservati nella chiesa va menzionato l’affresco dell’Ultima Cena dipinto da Giovanni Battista Tarilli nel 1581 ispirato al famosissimo Cenacolo di Leonardo Da Vinci e recentemente menzionato anche da Vittorio Sgarbi.
Oltre al “Cenacolo” le navate dell’abbazia custodiscono un emozionante ciclo di affreschi – restaurati nel 2016 – fra cui “La disputa di Santa Caterina d’Alessandria” di Bernardino da Zanale, la “Madonna dei Limoni” e la “Madonna del Latte”.
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L’oratorio di San Vincenzo
A poco più di 500 metri dall’abbazia di San Donato, incamminandosi verso le campagne e i boschi, si trovano altre due perle di Sesto Calende: l’oratorio di San Vincenzo e il masso erratico della Preja Buja.
L’oratorio è una piccola chiesa a singola navata di stile romanico risalente del XII Secolo oggi sconsacrata. È conosciuta anche come la “Chiesa dei Magi” dal momento che i tre Re Magi dell’Adorazione sono rappresentati sulla parete destra della chiesa.
L’oratorio è immerso nel verde, all’entrata del bosco. Da lì si sviluppa un percorso, indicato anche dalla cartellonistica, che porta al Sass de Preja Buja, il “sasso della pietra scura”, dal 1984 annoverato tra i monumenti naturali riconosciuti da Regione Lombardia.
Chiesa di Sant’Antonio Abate a Oriano
Una piccola quanto bella chiesa, quella di Sant’Antonio Abate a Oriano. Costruita nel 1508, anche questa la chiesa presenta una sola navata mentre la facciata è doppio spiovente, con un (relativamente) alto campanile che permette di riconoscere e individuare l’edificio anche dai boschi limitrofi.
L’edificio sulla cima di Oriano, impreziosito da una piccola scalinata in sassi, è infatti molto conosciuto tra gli appassionati di camminate, trovandosi all’ingresso del Sentiero delle Meraviglie Nascoste, itinerario che attraverso i boschi collega la frazione confinante con Mercallo dei Sassi all’edicola di San Vincenzo e di conseguenza alla zona dell’Abbazia, dove è presente il cimitero del capoluogo.
Chiesa di San Materno a Lentate Verbano
A Lentate si trova invece la chiesa di San Materno, da dove è possibile godere di una meravigliosa vista sulla frazione più a nord di Sesto Calende e, almeno in parte, sull’antico monastero delle monache di Santa Margherita.
Ultimata nel 1905, la costruzione religiosa è una delle più recente del territorio sestese, avendo da poco più di un lustro celebrato con una grande festa il centenario dalla consacrazione. Verso la fine dell’estate la chiesa diventa inoltre una delle cornici di una delle feste più dei sestesi: i Trì dì in cumpagnia, kermesse popolare organizzata dall’associazione Club 73 il cui presidente Massimo Brusa è simpaticamente conosciuto come “sindaco di Lentate”.
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