Gallarate saluta la preside Ebe Piccoli, “rimanga viva in città la sua testimonianza”

Salda guida del liceo scientifico cittadino, consigliera comunale con il Partito Repubblicano, è stata salutata con affetto e riconoscenza da tanti colleghi ed ex studenti

Ebe Piccoli Gallarate

«Rimanga viva e vitale, nella comunità scolastica e nel contesto cittadino, la sua testimonianza di alto profilo culturale e civile»: così, con il commosso saluto dei colleghi di almeno due generazioni diverse, si è concluso l’addio alla professoressa Ebe Piccoli, ex preside del liceo scientifico di Gallarate fino al 1992 e anche consigliera comunale.

L’ultimo saluto è stato dato nella chiesa parrocchiale di Crenna, che domina dalla collina sopra il liceo di viale dei Tigli.
Il parroco di Crenna don Luigi Pisoni nell’omelia ha ricordato subito le due dimensioni, da un lato l’impegno educativo, dall’altro «la passione sociale, che l’aveva portata all’impegno per la città», ma anche voluto fare un accenno ironico e affettuoso: «In una delle occasioni in cui l’avevo vista per la benedizione natalizia mi aveva interrogato, chiedendomi l’Ave Maria in greco».

In chiesa c’erano i gonfaloni del Comune e dei Licei, l’assessore Sandro Rech in rappresentanza di Palazzo Borghi, diversi docenti del liceo classico che hanno condiviso con lei l’esperienza della scuola, il consigliere comunale Massimo Gnocchi, gli ex consiglieri Angelo Protasoni (che con lei esordì nell’assemblea civica, nelle file del Partito Repubblicano) e Dario Terreni, il professor Luigi Patrini, il presidente della Associazione Mazziniana Italiana Michele Rusca, altri ex studenti.

Ebe Piccoli Gallarate

Al termine della celebrazione i colleghi di tanti anni di scuola insieme hanno affidato il loro ricordo a un messaggio letto dalla professoressa Anna Inversetti, che ha tratteggiato il profilo della «prof Piccoli, la preside, per noi La Piccoli, con le maiuscole per antonomasia»

«Promosse e governò la consistente crescita del nostro liceo, sempre animata dalla necessità di creare le condizioni più favorevoli all’apprendimento e alla maturazione personale degli studenti».
Il ricordo in chiesa ha citato un pensiero di Ebe Piccoli che definiva gli studenti «il mio più grande amore nella vita»: «per me amore – continuava Piccoli – non significa indulgenza assoluta, assecondare i desideri dei giovani, significa dire sì e no motivati».

I colleghi hanno ricordato la sua «vigile coscienza critica», il «piglio combattivo e ruvido» che suscitava «un misto di ammirazione e soggezione» per «una personalità di altri tempi, per certi versi, ma vicina a noi per la vitalità fino all’ultimo ha saputo comunicare, per l’intatto piacere di discutere dei più svariati argomenti, dai suoi amatissimi classici ai temi più urgenti dell’oggi». Al termine di una lunga vita, lascia una testimonianza «di alto profilo culturale e civile» trasmessa tanta parte della città.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 21 Aprile 2022
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