L’asilo di Cuirone non vuole chiudere per sempre: “Cerchiamo realtà interessate”

La scuola materna ha chiuso nel 2016, ma il bell'edificio in pietra è sempre ben curato e l'istituzione esiste ancora e vuole andare avanti: l'8 maggio open day. Sperando di tornare a sentire le voci dei bambini sulla piazzetta

Asilo di Cuirone

Le panche colorate, un disegno appeso al muro, i libri nella luminosa stanza centrale. La scuola materna di Cuirone è chiuso dal 2016, ma il bell’edificio che affaccia sulla piazza del paesino è ancora curato.
Mura solide, quelle dell’asilo nato nel lontano 1915, ampliato nel 1945: la cooperativa proprietaria – formata per lo più da abitanti del paese – non vuole che questo patrimonio vada disperso.

«Noi vorremmo muoverci per riaprirlo come scuola d’infanzia, con la sua funzione» spiega Federico Fidanza, mentre ci apre il cancello verde sulla piazza e ci accompagna dentro all’edificio di pietra. I cinquanta soci hanno appena rinnovato il Cda, che oggi è guidato da Alberto Vanoli e comprende poi anche Matteo Molla, Isabella Pirolo, Maria Consuelo Checo, Federico Fidanza, Marzi0 Miotello e Roberto Vanoli. «Ognuno di noi porta una competenza».

Il prossimo 8 maggio ci sarà un “open day”, un momento di festa per mostrare la struttura e la sue potenzialità. «È la prima attività che facciamo quest’anno» spiega ancora Fidanza.
Oggi l’asilo è usato da un’associazione che due volte alla settimana propone attività di yoga e pilates. Ma il vero obiettivo è poter far sì che qui tornino a giocare e correre e colorare i bambini, le cui voci erano un tempo quasi un accompagnamento per chi passava dalla piazzetta cuore del villaggio di Cuirone.

Asilo di Cuirone

L’asilo è una istituzione preziosa e amata. Nacque nel 1915 per consentire ai contadini – come in altre località – di andare nei campi lasciando in sicurezza i più piccoli. Nei verbali dell’istituzione, nei registri si ritrovano dettagli storici che sembrano freddi, ma visti oggi sono quasi commoventi: l’acquisto di 150 quintali di calce, le 2000 tegole comprate ognuna a 0,24 lire di allora, l’elenco delle ore donate dai cuironesi per erigere i muri un secolo fa e poi per ampliare lo stabile nel 1945, con il piano superiore destinato alle Suore Poverelle che per decenni si sono poi prese cura dei bambini.

Ancora oggi l’edificio mostra la cura che la comunità di Cuirone ha messo, si vede negli archi all’ingresso, nei davanzali in cotto delle finestre che ritmano la facciata, nel giallo civettuolo che ravviva il grigio della pietra all’ingresso.
Una storia da non disperdere: anche se l’asilo ha chiuso nel 2016, il Cda vuole ripartire. Cuirone è in mezzo al bosco e ai prati, ma in realtà è poco distante da un’area molto abitata e industrializzata: in pochi minuti si raggiunge la Statale del Sempione, tutt’intorno ci sono zone industriali e la grande fabbrica di Leonardo a Vergiate. Insomma: pensare a un rilancio non è impossibile.

«Avevamo già avuto qualche contatto con operatori che si occupano di scuole dell’infanzia. Il fatto che queste realtà ci hanno detto che oggi sono piene al 99% ci ha spinto a riprovarci».
 Tra le migliorie a cui pensano c’è anche l’abbattimento delle barriere architettoniche. Il luogo ha un suo fascino speciale, sarebbe bello tornare a sentire la voce dei bambini dalla piazzetta.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 28 Aprile 2022
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