Ad Azzate aumenta la tassa rifiuti, l’opposizione: “Un errore restare in Coinger”

Approvato il piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti che passa da 459 mila euro del 2021, a 530 mila euro. Bernasconi: "La misurazione dei rifiuti premierà i cittadini virtuosi. Loro pagheranno meno"

Generica 2020

Aumenta la Tari, la tassa rifiuti, nel Comune di Azzate e in consiglio comunale l’opposizione chiede conto della scelta di non uscire da Coinger. 

L’approvazione del piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti ai fini della tassa sui rifiuti (TARI) anni 2022- 2025 era uno dei punti all’ordine del giorno dei lavori di ieri sera, giovedì 12 maggio.

Le cifre esposte dal sindaco Gianmario Bernasconi hanno rilevato un aumento non indifferente, per stessa ammissione del primo cittadino: si passa da un piano economico da 459 mila euro del 2021, a 530 mila euro di quest’anno e a 616 mila euro per gli anni successivi. 

L’aumento è stato determinato, ha spiegato Bernasconi, dall’incremento  dei prezzi delle materie prime, ma anche dal fatto che la gara ha visto un ribasso modesto; a questo si aggiungono gli investimenti necessari per far partire il progetto di Coinger relativo alla tariffa puntuale di bacino e quindi alla distribuzione delle mastelle e dei sacchi con il Rfid, il chip necessario alla misurazione dei rifiuti.

«L’aumento è cospicuo, il 30 % in più, ma è aumento a fronte di cosa? – ha esordito Raffaele Simone di “Insieme per Azzate” – Le mastelle non giustificano una cifra di questo tipo. Diciamo invece che gli aumenti sono determinati dal costo di una nuova struttura da un milione e mezzo di euro che Coinger ha deciso di realizzare, ma i cittadini che benefici ne trarranno? È da otto anni che dico che ci sarebbe stato un aumento ed ecco che è arrivato. Gli azzatesi però non avranno alcun vantaggio. Avete cambiato idea più volte: non sapevate se restare o uscire da Coinger, alla fine avete fatto la scelta peggiore quella di restare, e avete scelto la doppia velocità, intanto noi paghiamo gli investimenti».

«La sede è un investimento che l’assemblea dei soci ha deliberato,  ma non è un intervento che va a pesare sulla Tari – ha risposto Bernasconi -. E’ un investimento spalmato su molti anni. La cifra di cui stiamo parlando dipende da altri fattori».

«La sede di Coinger comunque la pagano i cittadini – ha aggiunto Antonio Triveri di “Insieme per Azzate”– . Mi risulta che il costo della sede sia passato da  700 mila euro, a 900 mila e infine a un milione e mezzo. A quanto pare c’era la necessità di ampliare il magazzino dove stoccare le mastelle, ma una volta distribuiti i bidoncini, che cosa se ne farà Coinger di quel magazzino? Diciamo chiaramente che in un paio d’anni il cittadino pagherà il 50 per cento in più di Tari. Chi ancora si chiede che senso avesse uscire da Coinger oggi ha la risposta».

E Carlo Arioli, capogruppo di “Azzate in Valbossa”: «Noi siamo cittadino virtuosi dal punto di vista della raccolta differenziata ma adesso ci chiedono un impegno economico maggiore e in più di fare altri sacrifici e di essere ancora più precisi nella raccolta».

Per quanto riguarda l’utilizzo della piattaforma di Brunello, poi, i consiglieri d’opposizione hanno sottolineato come non potesse essere ragione sufficiente per restare in Coinger: «La raccolta porta a porta funziona perfettamente e quindi la maggior parte dei cittadini non utilizza la discarica – ha detto Triveri-. Quindi non è certo il tema su cui doveva basarsi la scelta di uscire o restare in Coinger».
«Mediatamente i cittadini la usano una volta all’anno – ha aggiunto Arioli-  andare qui o a Schianno non cambiava molto»

«Io ho approvato la tariffa puntuale e non la tariffa puntuale di bacino – ha risposto infine Bernasconi – dando tempo a questo consiglio comunale o a quello che verrà,  di capire se la tariffa puntuale di bacino, che partirà in altri comuni, abbia un senso oppure no. Questa è la battaglia che abbiamo fatto con Buguggiate, Mornago e Albizzate. I costi se noi fossimo usciti da Coinger sarebbero stati molto più alti. Abbiamo fatto una comparazione e abbiamo verificato in modo concreto che i costi sarebbero stati ben diversi a fronti di servizi minori. Qualunque scelta diversa da questa sarebbe stata peggiorativa. E diciamolo: non c’è un aumento del 50%, perché altrimenti rischiamo di generare panico e preoccupazione. L’introduzione della misurazione dei rifiuti poi, innescherà un percorso virtuoso: noi abbiamo il 78, 79% di differenziata ma nei paesi dove è stata introdotta la misurazione si arriva anche al 90, 92% e questo genera un risparmio nella gestione del servizio. Ora non possiamo saperlo ma spero possa essere così anche per Azzate. I cittadini virtuosi avranno bollette meno salate:  la misurazione dei rifiuti premia chi differenzia tantissimo e chi lo farò avrà una diminuzione della Tari».

«Quel che abbiamo detto questa sera ha concluso Raffaele – ha ormai poco valore. Le scelte sono state fatte e in futuro vedremo chi aveva ragione».

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Pubblicato il 13 Maggio 2022
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  1. carlo_colombo
    Scritto da carlo_colombo

    Sicuramente la tariffa puntuale hs una sua logica ed è democratica perché fa pagare di più a chi scarta di più ma, conoscendo purtroppo che c’è una categoria di italiani che si ritiene furba e per pagare meno o gettera’ i suoi rifiuti in qualche cassonetto, magari di un altro Comune, o nella peggiore delle ipotesi in qualche bosco o prato. Si spera che la scelta di questa tariffa puntuale non si rilevi un boomerang.

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