Il Consiglio regionale lombardo approva il progetto di legge che innova la riforma della sanità

Le misure approvate rientrano nelle indicazioni del Governo. Soddisfatto il presidente della commissione Monti che accusa Speranza del taglio di 100 milioni di euro. Critico il consigliere del PD Astuti che ribadisce i punti critici della sanità regionale

consiglio regionale

«Dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri, con oggi mettiamo nero su bianco gli impegni presi con il Governo. Nessuno stravolgimento ma solo modifiche tecniche che permetteranno un ulteriore slancio alla sanità lombarda». Così Emanuele Monti, presidente leghista della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone e relatore della legge di potenziamento della sanità lombarda, dopo la votazione del progetto di legge ordinamentale che introduce le modifiche imposte dal Governo nella legge di riforma della sanità.

Tra le novità, introdotte su richiesta dal Governo e concordate tra Regione e Ministero “in ottemperanza del principio di leale collaborazione istituzionale”, si segnalano l’estensione della presa in carico anche ai pediatri; l’abrogazione del fondo di telemedicina che comunque verrà istituito su iniziativa della Giunta; il ricollocamento in capo alla Regione dell’accreditamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie demandando alle ATS lo svolgimento della sola istruttoria; la revisione dei termini per la stabilizzazione delle sperimentazioni gestionali; la valorizzazione della figura dell’ottico escludendo quella dell’ottico optometrista; il raccordo del sistema di remunerazione DRG con quello statale; una diminuzione di 100 milioni di euro della norma finanziaria (risorse destinate alla costruzione di case e ospedali di comunità che Regione intende comunque stanziare autonomamente); la norma che prevede che la Commissione regionale individui le candidature più adatte in un numero tra il quadruplo e il quintuplo dei direttori da nominare.

«Siamo già partiti con l’attuazione della legge e abbiamo già reso operative le prime strutture sanitarie territoriali e i risultati sono già evidenti. Entro il 2024 ci siamo prefissati di concludere la realizzazione di 218 case di comunità e 71 ospedali di comunità –  dichiara Emanuele Monti – Sono soddisfatto che il Consiglio regionale abbia accolto positivamente anche la mia proposta per l’avvio di percorsi innovativi di telemedicina. La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante questo strumento e, alla luce dei rilievi governativi, ora possiamo partire con progetti che guardano al futuro. La Lombardia è terra di ricerca e innovazione soprattutto nel campo delle scienze della vita e per questo vogliamo mettere il know-how lombardo a servizio del Paese. Anche oggi abbiamo assistito al solito teatrino della sinistra che non perde occasione di criticare la sanità lombarda in maniera strumentale. È assordante il loro silenzio quando però bisogna evidenziare il taglio di 100 milioni voluto da Speranza ai danni della Lombardia.  Questo taglio  non è altro che l’ennesimo colpo di mano perpetrato da un ministro di sinistra ai danni di una regione virtuosa e con i conti in ordine come la Lombardia. Purtroppo, non perdono il vizio di tagliare sulla sanità. Alla sinistra lombarda chiediamo di unirsi a noi per far sentire la voce dei lombardi nel chiedere investimenti e non tagli da parte dello Stato centrale».

CONTRARIO IL VOTO DEL PD

Contrario il voto del Pd, che ne critica il metodo e il merito. «Innanzitutto – spiega il capogruppo del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti –  per evitare l’impugnazione da parte del Governo è stato necessario modificare 15 articoli sui 37 della legge. Punti sostanziali  dunque e non formali, come è andata ripetendo la vicepresidente Moratti. Basti pensare al ruolo delle Ats,  che il Governo aveva chiesto di superare in quanto superflue, ma la maggioranza si è ostinata a confermare. Ma quel che è peggio è che le modifiche sono state introdotte con un grave ritardo , senza presentare una legge ordinaria e  senza alcun confronto con le minoranze».

Il Pd ha presentato diversi ordini del giorno per evidenziare i gravi errori della legge, in stragrande parte respinti dalla maggioranza: « Uno fra questi- sottolinea Astuti- è relativo al pessimo funzionamento dei pronto soccorso, determinato dalla debolezza della sanità territoriale. Per porvi rimedio servirebbero più Case di comunità. Alcuni studi, infatti, dimostrano che questo abbatterebbe significativamente gli accessi. Da cambiare anche i criteri di acquisto delle prestazioni dai privati accreditati e il ruolo dei sindaci che devono essere coinvolti nella programmazione della sanità territoriale. Il loro parere deve essere vincolante, ad oggi non lo è . Gravissima, infine  la mancanza di medici di base, ormai un’emergenza,  per la quale abbiamo chiesto l’aumento dell’importo delle borse  di studio per gli specializzandi.  Resta irrisolto, inoltre, il problema delle liste d’attesa che genera di fatto un sistema sanitario non equo. Chi può pagare si cura, chi non può deve attendere,  a rischio della propria salute. Non a caso la Lombardia è la regione  in cui si spende di più per curarsi. È stato approvato un nostro ordine del giorno che chiede alla Regione di  attivarsi per l’istituzione dell’agenda unica di prenotazioni fra pubblico e privato . Un provvedimento atteso da anni ma mai concretizzato per la mancanza di volontà della Regione di coordinarsi con il privato accreditato. Ci auguriamo che almeno questa volta l’impegno diventi reale».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Maggio 2022
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