Erri De Luca dialoga con gli studenti del Liceo Curie

Il confronto è avvenuto in occasione del Giorno delle Memoria e ha visto protagonisti i ragazzi che hanno ascoltato lo scrittore

Gli studenti del Liceo Curie di Tradate hanno incontrato lo scrittore Erri De Luca. Un confronto avvenuto in occasione del Giorno delle Memoria e che ha visto protagonisti i ragazzi che hanno ascoltato De Luca e gli hanno posto diverse domande. Ecco di seguito l’articolo redatto da due dei ragazzi che hanno partecipato. 

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Erri De Luca dialoga con gli studenti del Liceo Curie 4 di 6

In occasione della Giornata della Memoria è stata organizzata, dalla professoressa Anna Gamardella, referente per la Commissione Giornata della Memoria del nostro liceo e dal professor Bacchi, una conferenza con l’appassionato scrittore Erri de Luca, autore di opere di narrativa e di poesia, di testi per il teatro e per il cinema, traduttore di alcuni libri dell’Antico Testamento, i suoi libri sono stati tradotti in trenta lingue.
Si presenta come un uomo calmo, simpatico, dalle espressioni fortemente comunicative che nel corso della sua vita ha svolto i più disparati lavori e le più singolari esperienze.

Qui è possibile vedere la registrazione dell’incontro

L’incontro si è aperto con un breve video della senatrice Liliana Segre che ha introdotto il tema dell’Indifferenza. A seguire una bella copertina per introdurre il nostro ospite.
L’incontro molto informale e dai toni familiari è stato impostato come un dialogo, con Erri che ci ha raccontato frammenti della sua vita e si è fatto conoscere da noi studenti e dagli insegnanti come un uomo pieno di valori ed ideali.

In modo appassionato ha raccontato la sua esperienza della guerra, filtrata dai racconti di sua madre, lasciandoci comprendere la sua profonda conoscenza della storia, in particolare della Seconda guerra mondiale, la sua passione per la montagna e per la lettura: il ‘Don Chisciotte’, suo libro guida.

Erri del Luca al Liceo Curie a Tradate

Erri, al contrario della Segre, che viene da lui definita “drastica”, non condanna l’indifferenza, ma la definisce un “disturbo percettivo”: ritiene sia un atteggiamento difensivo, una condizione normale di partenza che poi può portare all’azione o alla paura e di conseguenza al non agire. Individua due tempi: quello dell’indifferenza e quello del timore del superamento dell’ostacolo. Comprende anche che, con l’avanzare della tecnologia e lo sviluppo dei social network, l’uomo è incline ad uno “sfasamento tra realtà e finzione”. L’indifferenza diventa anche “un’incapacità di distinguere tra ciò che succede realmente e ciò che è spettacolo”.

Il dialogo con gli studenti parte sin da subito lasciando la possibilità di porre delle domande: gli viene chiesto se dal suo punto di vista la disinformazione può essere considerata indifferenza o esserne causa ed Erri sostiene che è solamente una questione di ignoranza, la quale però nel tempo è andata mutando: nel secondo dopoguerra questa divagava, infatti tra la gente pochissimi sapevano leggere e scrivere, pertanto incominciò una lotta all’analfabetismo; oggi vi è invece “un’ignoranza volontaria” che, a differenza della prima, non è superabile: “si tratta di un altro disturbo della percezione che ci fa pensare vi siano dei complotti” come le cosiddette manie di persecuzione, che portano alla paranoia e al non rispettare il senso civile.

Allora come si può affrontare, senza essere indifferenti, ciò che accade nel mondo quando vi sono continue guerre o altri enormi problemi ai quali noi qui presenti non possiamo porre rimedio? L’autore risponde con le seguenti parole: “Tutto è più grande di noi, non devi partire dai grandi teatri di guerra, ma fare qualcosa che puoi fare qui. La vostra generazione si sta interessando alle sorti del mondo, cosa che per me è un antidoto, mi fa pensare che ci sarà una generazione che cancellerà tutto ciò che di sbagliato e storto abbiamo fatto fino ad ora”.

Crediamo che Erri de Luca abbia sparso nel corso del dialogo tante bricioline di pane che raccolte tutte potrebbero dare un grande contributo alla nostra formazione, all’elaborazione di idee e principi propri: ha normalizzato il pianto, dato importanza alle parole, alle poesie, alla vicinanza, all’essere umani e allo sbagliare rialzandosi….e tanto di più.
La conferenza è stata pubblicata sul sito della scuola e sui social grazie alla collaborazione dell’alunno di 3Bs Riccardo Pasturenzi .

Chiara Legnani e Celeste Ferrabue 4BU

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 10 Maggio 2022
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