Giro d’Italia, subito Van der Poel: l’olandese è la prima maglia rosa

Il talento della Alpecin-Fenix batte l'eritreo Girmay a Visigrad ed è il primo leader della corsa rosa. Bilbao e Carapaz con i primi, Fortunato (Eolo) paga 38" dal vincitore

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Era il favorito e non ha tradito le attese: Mathieu Van der Poel, talentissimo del ciclismo di oggi, è la prima maglia rosa del Giro d’Italia. L’olandese della Alpecin-Fenix ha conquistato la tappa d’esordio con partenza e arrivo a Visegrad (in Ungheria) al termine di una salita di circa 6 chilometri che ha consentito un arrivo assai vivace.

Van der Poel (27 anni, due vittorie al Giro delle Fiandre) ha preceduto in un testa a testa entusiasmante l’eritreo Biniam Girmay, corridore della Intermarché e vincitore dell’ultima Gent-Wevelgem, altro nome molto atteso alla vigilia. Niente da fare invece per i velocisti puri: Caleb Ewan (Lotto-Soudal) è riuscito a presentarsi con i primi agli ultimissimi metri ma è caduto mentre era terzo, dopo aver toccato la ruota posteriore di Girmay. Podio quindi completato da Pello Bilbao – primo tra gli uomini di classifica – ma ottimo anche il principale favorito per la vittoria finale, Richard Carapaz, sesto.

Diego Ulissi (UAE Emirates), ottavo, è il migliore tra gli italiani e l’ultimo a classificarsi con lo stesso tempo del vincitore: tra lui e Vendrame (nono) si è creato un “buco” che ha costretto a un piccolo ritardo di 4″ gli altri uomini in lizza per la maglia rosa. Tredicesimo Vincenzo Albanese, il migliore della Eolo-Kometa mentre il capitano Lorenzo Fortunato ha perso le ruote dei migliori nel concitato finale e ha pagato 38″ di svantaggio. Non una buona notizia: ha pagato l’inesperienza. Meglio di lui l’unico varesino in gara, Alessandro Covi, arrivato a 19″ dal vincitore.

La prima tappa del Giro è vissuta a lungo sulla fuga di due uomini della Drone Hopper-Androni Giocattoli, Filippo Tagliani e Mattia Bais che sono scappati subito e rimasti da soli per oltre 180 chilometri facendo incetta di traguardi volanti. Solo sulla salita finale si sono viste altre azioni: ci hanno provato prima Naesen (Ag2r-Citroen) e poi Kaemna (Bora-Hansgrohe), poi anche Ulissi, ma VDP e Girmay hanno dimostrato di essere i più forti e si sono giocati la volata sino all’ultimo metro.

Domani – sabato 7 – la prima delle due cronometro individuali, 9,2 chilometri sulle strade di Budapest: Affini e Sobrero rappresentano le speranze per l’Italia, Almeida potrebbe essere il migliore tra gli uomini di classifica. La frazione, comunque, è troppo breve per fare sconquassi.

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EOLO-KOMETA, BIENNALE PER FETTER

Prima della partenza di Budapest, la Eolo-Kometa ha annunciato di aver raggiunto un accordo biennale con Erik Fetter, corridore ungherese di 22 anni già legato da tempo alla squadra: prima era nel team giovanile della Fundacion Contador poi è passato a quello senior. Nel 2021 Fetter ha vinto due gare: una tappa del Tour du Limousine e il campionato nazionale a cronometro, solo Fortunato (tra gli Eolo) ha fatto meglio con tre successi. Il corridore magiaro (che quindi resterà in azzurro sino al 2024) è iscritto al Giro d’Italia, unico straniero del team italiano, ma è stato sfortunato nella prima tappa visto che è caduto a una manciata di chilometri dall’arrivo.

«La Eolo-Kometa mi ha dato la possibilità di diventare un ciclista professionista e di vivere questa favola, ora devo restituire loro qualcosa. Magari, a partire da questi giorni. È stato facile dire di sì: ho capito subito che loro credono in me, e che vogliono farmi crescere per diventare un grande corridore. Cresceremo insieme».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Maggio 2022
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