La truffa dell’enciclopedia Utet sbarca a Casciago: “Voleva spillarci 6 mila euro”

Una coppia è stata tampinata per un anno da un sedicente membro dello staff della Società internazionale per collezionismo ed editoria d’arte che prometteva aste da centinaia di migliaia di euro per vecchie enciclopedie

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Prima di arrivare alla truffa ha messo in atto un tampinamento durato circa un anno. Il truffatore che nei giorni scorsi ha fatto tappa a Casciago si è qualificato ad una famiglia come appartenente allo staff di una certa “Società internazionale per collezionismo ed editoria d’arte”: «Si è presentato a casa nostra dichiarando di aver avuto il nostro nominativo dal Ministero dei Beni Culturali in quanto noi, possessori dell’Enciclopedia UTET considerata “opera d’arte”, saremmo stati inclusi in una “black list” del suddetto ministero» – racconta Francesco.

Secondo il sedicente appartenente alla società internazionale per il collezionismo, il valore di quell’enciclpedia lasciata lì a far polvere sarebbe stato di 32.000 euro «ma, se avessimo partecipato alle aste internazionali (ben 7, da Los Angeles a Tokyo), tale valore sarebbe lievitato fino ad arrivare, all’ultima asta di Tokyo, a euro 62.358.00, con battuta d’asta di 124.717.00».

Possedendo questa famiglia più opere della UTET, secondo quanto sostenuto dal truffatore, avrebbero potuto guadagnare complessivamente ben 214.358 euro, «naturalmente se avessimo partecipato come venditori all’asta di Tokyo, l’ultima appunto».

E qui arriva il momento della truffa: «Il costo per la gestione della pratica sarebbe stato di circa euro 6.000 se avessimo partecipato con tutte le “opere” in nostro possesso ed a tal proposito ci veniva suggerito di chiedere un finanziamento, soluzione da preferire rispetto al pagamento in tre rate mediante bonifici. Nel mese di settembre la suddetta Società ci avrebbe restituito i 6.000 euro con cui avremmo estinto il prestito.».

La restituzione dei 6.000 euro, stando a quanto spiegato dal signore, sarebbe stata garantita dalla vendita a settembre, alla prima asta a Tokyo, di un non ben precisato quadro «da noi visionato in foto ed a noi destinato come ‘bonus’. Le enciclopedie le avremmo consegnate solo dopo aver ricevuto il bonifico da parte di tale Società, cioè dopo 28 mesi a partire da maggio 2022 e cioè dopo l’ultima asta (tra un’asta e l’atra sarebbero trascorsi 4 mesi)».

Per ingolosire le sue vittime potenziali ha spiegato cosa sarebbe successo se non avessero accettato: «Ci ha raccontato che il Ministero dei Beni Culturali, e per lui lo Stato Italiano, non ci avrebbe mai più dato il permesso di vendere tali tesori della UTET all’estero ma soltanto in Italia paventando problemi per via della legge sull’antiriciclaggio e ne avrebbe anche stabilito il prezzo, ben pochissima cosa rispetto a quanto prospettatoci».

L’abilità del presunto truffatore che ha cercato di estorcere euro 6.000? La stessa che hanno tutti gli altri: «ti intontiscono con fiumi di parole ed allora il consiglio è: mantenere sempre la lucidità!».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Maggio 2022
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