Metamorfosi urbana a Varese: anche a Bizzozero, Bobbiate e Belforte i varesini arrivavano in tram. Persino i defunti

La 59esima puntata della rubrica di Fausto Bonoldi è ancora in tram: direzione Bizzozero-Belforte-Bobbiate

Metamorfosi urbana a Varese: il tram che portava a Bizzozero

Ogni lunedì, con una passeggiata virtuale, la rubrica “Metamorfosi urbana” vi racconta le trasformazioni che ha subito Varese negli ultimi cento anni, da quando cioè è diventata capoluogo di provincia. A firmarla è Fausto Bonoldi, storica firma del giornalismo varesino che su questo argomento, che tratta da anni nel gruppo Facebook La Varese Nascosta,  ha scritto anche un libro edito da Macchione, dal titolo “Cara Varese come sei cambiata

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Metamorfosi urbana, cinquantanovesima puntata: anche a Bizzozero, Bobbiate e Belforte si arrivava in tram. Persino i defunti

Con il tram è sparito anche il terrapieno su cui era stato posto il capolinea di Bizzozero. 

La linea che collegava Varese all’allora Comune autonomo, diramazione della tratta per Masnago, inaugurata il 29 aprile 1905, fu realizzata in due tappe, la prima limitata alle Due Strade, i “Dö Straa” (oggi bivio Borri-Gasparotto) e la seconda dalle Due Strade a Bizzozero, dove il tram giunse per la prima volta nel pomeriggio del 18 ottobre 1907. 

Per l’antico Comune, nato da un villaggio celtico e che può vantare una necropoli romana (nell’area dell’attuale cimitero), fu una giornata di grande festa, raccontata da Francesco Ogliari nel suo  “Una stupenda gita in tram” edito da Macchione.

La vettura tranviaria, condotta dal valente tecnico  signor Foldi, fu accolta da una folla commossa capeggiata dal sindaco, cavalier Natale Brusa, in abito da cerimonia con la sciarpa azzurra mentre la banda intonava  le note della sinfonia del Barbiere di Siviglia. 

Accanto al primo cittadino di Bizzozero il parroco don Antonio Canziani e il veterinario a cui fu affidato il compito di ricordare i grandi bizzozeresi del passato. Al termine della cerimonia,  la consorte del sindaco offrì un memorabile rinfresco culminato nel brindisi augurale alla neonata tranvia. Oggi, alle spalle del terrapieno, livellato per aprire  la nuova strada d’accesso al rione, dal largo don Canziani con la rotatoria, si vede la Villa Soldati, di recente ben restaurata.

Prima della fine del 1909 una nuova linea tranviaria collegò Varese a Bobbiate. Con il beneplacito del ministro dei Lavori pubblici Giulio Rubini,  il 26 dicembre la prima vettura  giunse al capolinea, posto nell’attuale piazza Bossi dell’allora comune autonomo denominato “Bobbiate con Schiranna”. Sulle rive del lago non era ancora sorto lo stabilimento in cui sarebbero stati  fabbricati gli idrovolanti da record dell’Aeronautica Macchi e non erano ancora stati approntati il lido e l’idroscalo ma anche dopo lo sviluppo industriale dell’area lacustre il tram continuò a fermarsi a Bobbiate e i dipendenti della Macchi, dirigenti in giacca e cravatta in testa, raggiungevano il luogo di lavoro in bicicletta.

Trascorsero sette anni prima che la rete urbana di trasporto su rotaia si arricchisse di un nuovo tronco, il primo interamente nel territorio allora più contenuto del Comune di Varese, ampliato solo nel 1927. La tranvia Varese Belforte fu inaugurata l’8 febbraio 1916 e il successivo 5 giugno fu autorizzata la fusione del percorso con quello della linea Varese-Bobbiate. Nella costruzione si tenne in considerazione l’utilizzo per il trasporto delle salme dirette al nuovo cimitero inaugurato nello stesso anno. Allo scopo si allestì una stazione funebre nella zona dell’attuale piazzale Kennedy da cui le spoglie dei defunti partivano per il cimitero di Belforte.

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Pubblicato il 10 Maggio 2022
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