Busto Arsizio

Miniartextil torna a Busto Arsizio. L’arte tessile dentro e fuori dai musei, invade le strade e le piazze

Al Museo del Tessile 54 opere esposte nelle sale gemelle ma grazie alle opere di architettura tessile di Daniela Frongia l’esposizione esce dalle location statiche e si fa città

21 Maggio 2022 - 19 Giugno 2022

Miniartextil, la storica manifestazione dedicata alla Fiber Art contemporanea, rinviata a causa dell’emergenza sanitaria, torna al Museo del Tessile e della Tradizione industriale di Busto Arsizio dal 21 maggio al 19 giugno 2022. Dopo le tante difficoltà e i continui rinvii causati dalla pandemia, torna finalmente a Busto Arsizio, sua seconda città di elezione, e riporta al Museo del Tessile e della Tradizione Industriale opere di arte tessile contemporanea unite agli ormai noti e attesi minitessili, da sempre cuore pulsante del progetto espositivo.

Ideata da Mimmo Totaro e Nazzarena Bortolaso, promossa e organizzata dall’Associazione ARTE&ARTE, dal 1991 Miniartextil porta da Como, in tutta Europa, le visioni evocative e la creatività di grandi nomi dell’arte nazionale e internazionale, accanto a quelle di giovani emergenti.

Per la terza edizione in programma a Busto Arsizio, la manifestazione, per volontà all’Assessorato alla Cultura, esce dal consueto perimetro espositivo del Museo del Tessile e, grazie alla installazione Prospettive di Daniela Frongia, giovane artista di origini sarde, già presente nel settembre 2019 a Palazzo Marliani Cicogna con un suo lavoro, invade alcune delle vie del centro città per unire, idealmente, Piazza Vittorio Emanuele II dove hanno sede le Civiche Raccolte d’Arte e la Biblioteca civica al parco del Tessile, per creare un filo tra due dei più importanti poli cittadini di conservazione e promozione della cultura, per rinsaldare un legame fra una città attenta e ricca di progetti e la sua storia industriale più importante, quella appunto rappresentata dal distretto tessile. Di particolare rilevanza è il legame che questa installazione ha con Busto e con il territorio: i tessuti utilizzati dall’artista sono stati donati da alcuni imprenditori tessili locali, rinsaldando in questo modo anche il legame tra cultura e imprenditoria.

«Il ritorno di ‘Miniartextil’ a Busto, dopo la forzata sospensione dovuta alla pandemia, è stato profondamente
desiderato e pervicacemente perseguito – afferma la vicesindaco e assessore a Identità e Cultura Manuela Maffioli -. Esso ritrova e, anzi, rinnova e rilancia le “ragioni” e il senso stesso del suo approdo a Busto, del suo essere a Busto. Una scelta che affonda le radici nell’identità della nostra città, nel suo “DNA tessile”, che, nella fiber art, trova una declinazione estetica sublime. Una scelta che però trova corrispondenza anche nel respiro internazionale della manifestazione, che ha tagliato il traguardo dei suoi primi trenta anni: come i grandi imprenditori tessili bustocchi portano da secoli i loro manufatti in tutto il mondo, cosi artisti di tutto il mondo portano la loro arte tessile a Busto. Per questo ringrazio l’associazione Arte&Arte, che ha ideato e alimentato per tutti questi anni una esposizione cosi speciale, con un pensiero particolare per Nazzarena Bortolaso, cui questa edizione cittadina è idealmente dedicata, che ci ha lasciati poche settimane fa, regalandoci però una piccola-grande meraviglia, di cui poter godere».

Nelle Sale Gemelle del Museo del Tessile, saranno esposti i 54 minitessili, opere delicate, ironiche, fragili e potenti, scelte da una giuria presieduta da Mimmo Totaro e composta da Paolo Bolpagni, Maria Luisa Frisa, Francesco Franchi e Giovanni Berera.

I minitessili fanno da contrappunto a una mostra che a Como ha celebrato i primi trenta anni di ricerca artistica ininterrotta, a cura dell’Associazione ARTE&ARTE, che ha selezionato opere di nomi importanti e già ospitati a Miniartextil, fra i quali Josep Grau Garriga e Barbara Shawcroft, maestri indiscussi dell’arte tessile, le italiane Wanda Casaril, Marisa Bronzini e Marialuisa Sponga, Mimmo Totaro, anche co-fondatore del progetto; e ancora Filippo Avalle, Gin Angri, Angela Glajcar, Alvaro Diego Gomez Campuzano e i giovani Giulio Locatelli e Guido Nosari.

Il lavoro di Daniela Frongia, Prospettive, attraverso l’architettura tessile costruita manualmente dall’artista mediante una serie di nodi, sviluppa una struttura tridimensionale intesa come rete sociale che pone in dialogo la città con i suoi abitanti; l’opera simboleggia l’unione, lo scambio e il contatto, mostrando come ogni singola azione protratta nel tempo, possa dare forma a nuove realtà. L’architettura leggera e fluttuante, come una danza di colori, si somma al sito che la ospita senza nasconderlo anzi esaltandone le diverse prospettive.

Evento collaterale alla mostra sarà la personale di Daniela Frongia, Noi uno Smarrito, allestita allo Studio Legale Albè, da sempre vicino a Miniartextil, nella sua sede di Via Cellini, a Busto Arsizio.

20 Maggio 2022
Redazione VareseNews
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