Il murales dedicato a Peppino Impastato e a Rita Atria alla scuola media di Gallarate
Il ricordo degli studenti della scuola media Ponti Padre Lega di Cedrate verso due giovani esempio di giustizia e coraggio
D’ora in poi gli studenti della scuola secondaria Padre Lega di Cedrate (quartiere di Gallarate), ogni volta che percorreranno le scale del loro istituto, potranno ammirare l’esempio di due giovani ragazzi che misero la lotta alla mafia sopra tutto, sacrificando anche la loro vita: Peppino Impastato e Rita Atria.
A realizzarlo sono state le classi terze (sezioni A, B, e C) insieme alle insegnanti: «Noi abbiamo aiutato le classi e gli insegnanti ad organizzare il murales – racconta Cinzia Spanò, presidente dell’associazione Genitori De Amicis – abbiamo curato e sponsorizzato il lavoro, predisponendo il muro su cui poi è stato dipinto». La parte artistico-culturale è stata opera degli insegnanti: l’opera è stata realizzata con la supervisione e il supporto della professoressa Noemi Silvestrini e dei colleghi che trasversalmente hanno segnato le linee di un grande progetto per la legalità e il contrasto alla mafia.
La gioventù contro la mafia
Tra i due volti i ragazzi hanno trascritto una citazione di Peppino Impastato: «Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà». Impastato, giornalista iscritto a Democrazia Proletaria, a Cinisi ha lottato contro Cosa Nostra fino all’assassinio, il 9 maggio 1978. Lo uccisero alla vigilia delle elezioni, Peppino si era candidato come consigliere comunale, nella notte tra l’8 e il 9 maggio. Il corpo di Peppino Impastato e quello di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse, vennero ritrovati lo stesso giorno.
L’altro volto del murale è dedicato a Rita Atria, che aveva scritto «Se ognuno di noi prova a cambiare forse ce la faremo». Atria, collaboratrice di giustizia, si uccise a una settimana dalla strage di via D’amelio, nel luglio 1992, dopo la morte di Paolo Borsellino, il primo a raccogliere le sue testimonianze contro alcuni mafiosi di Partano, Sciacca e Marsala. «Due volti, quelli di Impastato e Atria, talvolta dimenticati dalle cronache, che hanno mostrato e continueranno a mostrare ai nostri ragazzi la forza del coraggio e l’importanza della giustizia»
«É bastato un incipit e ne è scaturita una grande collaborazione che si rinnova e si rinvigorisce per chi la scuola la vive ogni giorno: dirigenza, insegnanti, assistenti, alunni e genitori: desidero ringraziare di cuore tutti coloro che si sono prodigati, in tempi strettissimi e senza limiti di orario, a prestare la propria opera a titolo puramente gratuito per preparare la pagina bianca su cui realizzare un progetto dal tema sempre attuale», ha concluso Spanò, «abbiamo predisposto le pareti a marzo e i ragazzi hanno concluso dieci giorni fa».
Il progetto legalità quest’anno si concluderà con l’incontro con l’associazione sindacale pensionati e, infine, con la visita a un bene confiscato alla mafia in provincia di Milano.
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