Oggi è la quinta Giornata mondiale delle api, il Varesotto eccellenza nel miele di acacia

Quest'anno la produzione è andata abbastanza bene, ma le api negli anni sono diminuite fino ad un terzo. E se dovessero sparire sarebbero un disastro per tutti, ecco perché

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Come stanno le nostre api? Venerdì 20 maggio si celebra la quinta Giornata mondiale delle api, un’iniziativa nata per sensibilizzare l’umanità sulla minaccia che incombe sugli impollinatori per gli effetti combinati dei cambiamenti climatici, dell’agricoltura intensiva, dei pesticidi, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento.

«Le cose in questi anni sono cambiate moltissimo, purtroppo in peggio», racconta Riccardo Mancini, apicoltore attivo in provincia di Varese dal 2001, dove gestisce più di 300 arnie. «Quando ho iniziato a fare questo lavoro, in ogni arnia si contavano circa 90mila api ed era difficile trovare la Regina. Oggi le api presenti sono diminuite di circa 1/3». Le cause sono note: «Le stagioni non sono più quelle di una volta, è proprio il caso di dirlo e questo cambio repentino di temperature non aiuta le api, così come non favorisce le fioriture».

Nonostante questo, Mancini spiega che quest’anno la produzione di miele è andata abbastanza bene: «Sicuramente meglio dell’anno scorso, è stata una bella primavera e le api hanno lavorato bene. Certo, se avesse piovuto avremmo avuto una stagione da record, ma per ora la bilancia continua a salire». Quando le api smetteranno di lavorare sarà il momento della smielatura: «Solitamente è prevista per fine maggio, ma dipende anche quella da come vanno le fioriture».

Mancini – anche curatore delle arnie dei beni Fai della provincia di Varese come Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno e Villa Panza a Varese – spiega che il Varesotto è conosciuto in tutta Italia come una zona d’eccellenza del miele d’acacia, ma si produce anche miele di tipo millefiori e di castagno. Poi ci sono zone, come la Valcuvia, ad esempio, dove si produce anche quello di ciliegio. «La differenza, come sempre, la fa il contesto in cui vivono le api. Quelle che stanno meglio sono quelle che vivono lontano dai contesti agricoli, tra le montagne o anche nei contesti urbani, ben curate».

Ma perché si dice che se le api scomparissero dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita (lo diceva Albert Einstein)? «Perché 1/3 delle derrate alimentari che viene prodotto in un anno in tutto il mondo deriva dagli insetti impollinatori, comprese le api. Se dovessero sparire, andremmo incontro a problemi molto gravi».

Guarda l’intervista a Riccardo Mancini da Villa Della Porta Bozzolo 

 

A Casciago, in diretta con l’apicoltore Federico Tesser di Casciago ci presenta le sue api

«Abbiamo dei mieli di qualità eccelsa. Consumate miele varesino, è un alimento per tutti i giorni», racconta l’apicoltore Federico Tesser di Casciago che questa mattina ci ha accompagnato tra le sue arnie. Con lui abbiamo sentito il ronzio delle api al lavoro e ci ha spiegato l’importanza degli insetti impollinatori, ma anche le difficoltà che incontra oggi ha il suo lavoro. «Le api sono molto importanti, svolgono un ruolo fondamentale, quello dell’impollinazione ma sono anche dei bioindicatori». Anche lui conferma che quest’anno per il miele è stato un anno abbastanza buono, soprattutto rispetto alla scorso anno.

 

Come nasce la Giornata Mondiale delle Api? 

La riduzione delle api è motivo di preoccupazione per la sicurezza alimentare delle future generazioni. Le conseguenze di una mancata impollinazione si riflettono sull’agricoltura e sull’intero ecosistema: niente frutti, meno verdure, niente fiori. Questo si ripercuoterebbe sull’intera catena alimentare portando alla morte e all’estinzione altre piante e altri animali, tra cui l’uomo.

Proprio per aumentare la consapevolezza dell’importanza degli impollinatori, delle minacce che affrontano e del loro contributo allo sviluppo sostenibile, il 20 dicembre 2017 l’Assemblea generale delle Nazioni unite ha istituito la Giornata mondiale delle api, scegliendo come data il 20 maggio, giorno di nascita dello sloveno Anton Janša (1734-1773), pioniere delle tecniche di apicoltura.

L’obiettivo è quello di attirare l’attenzione della popolazione mondiale e dei decisori sulla necessità che si faccia di più per proteggere le api e gli altri impollinatori, se non si vuole rischiare un brusco calo della biodiversità e dunque della sicurezza alimentare.

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Pubblicato il 20 Maggio 2022
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