“Quanto vale la natura?”: all’Insubria confronto tra scienza, politica e società civile

L'incontro sul progetto Corridoi Insubrici, condotto dal Parco Campo dei Fiori in collaborazione con Provincia e Comune di Varese, Comunità montana delle Valli del Verbano, Università degli Studi dell’Insubria, Lipu, Istituto Oikos e Legambiente

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Università, politica e terzo settore raccontano insieme la natura e il suo ruolo nelle nostre vite, attraverso i punti di vista di ospiti d’eccezione. Si è tenuto venerdì 7 maggio l’evento “Il valore della natura”, organizzato nell’Aula Magna Granero-Porati dell’Università degli Studi dell’Insubria per riflettere sull’importanza della biodiversità e raccontare i risultati del progetto Corridoi Insubrici, condotto dal Parco Campo dei Fiori in collaborazione con Provincia e Comune di Varese, Comunità montana delle Valli del Verbano, Università degli Studi dell’Insubria, Lipu, Istituto Oikos e Legambiente.

Il progetto Corridoi Insubrici è stato realizzato con il sostegno di Fondazione Cariplo. A nome della Fondazione, oggi è intervenuta la vicepresidente Claudia Sorlini: “Abbiamo iniziato ad occuparci del concetto di capitale naturale partendo da piccoli interventi – ha dichiarato – per arrivare poi ad azioni sempre più complesse e articolate, come Corridoi Insubrici, in cui hanno collaborato diverse professionalità e competenze”. Questo progetto, ha spiegato Claudia Sorlini, è stato molto apprezzato, soprattutto per la sua forte partnership e per il coinvolgimento che ha generato a livello locale.

Diverse le visioni sul “valore della natura” proposte nel corso della mattinata dai relatori, che guidati dal professor Adriano Martinoli del Dipartimento di Scienze teoriche e applicate hanno risposto a turno alla domanda “Perché il capitale naturale è importante per tutti noi?”. Il professor Marco Frey, direttore del Laboratorio di ricerca sulla sostenibilità della Scuola Superiore S. Anna di Pisa, ha parlato a nome della comunità scientifica: “Durante la pandemia abbiamo compreso meglio a livello individuale e collettivo l’importanza di un ambiente sano. Ora dobbiamo rendere esplicito e tangibile il contributo dei servizi ecosistemici al benessere umano e la loro insostituibilità – ha spiegato – Mettere in moto questo processo basandosi su modelli scientifici efficaci fa raccogliere risultati e si traduce in accordi, convenzioni, indicazioni strategiche”. Il professore ha inoltre esposto le metodologie di calcolo del valore dei servizi ecosistemici nel progetto Corridoi Insubrici.

Si è poi passati alla risposta della politica. “La risposta fondamentale della politica e dei legislatori dev’essere innanzitutto il diventare consapevoli delle tematiche legate alla biodiversità – ha spiegato l’assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo – Oggi ne parlano gli esperti, ma non gli opinion maker, proprio come accadeva qualche anno fa con il cambiamento climatico. Senza una necessaria consapevolezza non ci saranno azioni all’altezza”. L’assessore ha ricordato anche la fondamentale tappa raggiunta con la modifica dell’articolo 9, che fa entrare la biodiversità in Costituzione, e ha sostenuto l’idea di un meccanismo che renda tangibile il valore economico della natura, attraverso un sistema di pagamenti. Chiara Braga, della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei deputati, ha aggiunto: “Oggi è necessario trovare una formula, una ricetta per una convivenza sostenibile tra gli esseri umani e il territorio. Ricordando sempre che non possiamo ‘leggere’ una sola Italia, ma almeno due: quella delle coste e delle valli, dove si concentra la maggior parte delle attività produttive e dove gli indicatori ambientali sono
praticamente tutti negativi; e poi quella delle montagne, che soffre di altri problemi, come l’abbandono”. Chiara Braga ha ricordato gli strumenti e i programmi nazionali e comunitari che contengono misure a sostegno della biodiversità, indicando possibili direzioni future. “Non posso fare a meno di percepire un rischio molto forte – ha concluso Chiara Braga -, e cioè la tendenza a far passare in secondo piano il tema della biodiversità, dando la precedenza ad altre grandi sfide. Non possiamo permetterci di vedere un arretramento su
questo tema, che ha ricadute economiche e geopolitiche.”

È stata passata poi la parola a Danilo Selvaggi, Direttore generale della Lipu e membro del Comitato per il Capitale Naturale del Ministero della Transizione ecologica: “A mio parere il problema delle istituzioni non è più un problema di conoscenza, ma di soluzioni. Eppure il tema della natura è quello con cui noi possiamo riscrivere la storia, possiamo riorganizzare una possibile sopravvivenza all’interno e all’esterno della comunità umana”. E poi: “La transizione ecologica è una cosa molto difficile: chi pensa che si possano schioccare le dita e far cambiare il mondo è in errore. Si tratta di smontare e rimontare intere istituzioni, meccanismi culturali… si tratta di un percorso lungo, ma oggi noi abbiamo, oltre alle ragioni, gli strumenti per compiere questo percorso.”

In conclusione, Giuseppe Barra, Presidente del Parco Campo dei Fiori, ha ripercorso gli interventi sul territorio e le azioni collettive intraprese dal partenariato di Corridoi Insubrici, dal monitoraggio alla
comunicazione. “C’è stato un lavoro corale: le azioni che vengono fatte divengono un esempio fondamentale di come si può agire positivamente e concretamente sul territorio.”

Circa cento gli iscritti all’evento, con altrettante persone registrate per lo streaming online.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Maggio 2022
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