“Dopo 22 anni in fabbrica mollo tutto per inseguire il mio sogno”

A fine maggio 2022 il 42enne Andrea Arnaboldi ha deciso di chiudere l’esperienza lavorativa per dedicarsi ad altro. Ora per lui si aprono nuove sfide, sportive e non: "Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo alla fine lo cambiano davvero"

Generico 13 Jun 2022

Dopo 22 anni in fabbrica, ha deciso di mollare tutto per realizzare il suo sogno. Di Andrea Arnaboldi abbiamo già scritto e raccontato diverse volte, per le sue imprese sportive e per il suo grande cuore che lo ha spinto ad organizzare eventi in favore di Aisla e di altre associazioni.

A fine maggio 2022 Andrea, 42 anni, originario di Galliate Lombardo, ha deciso di chiudere un’esperienza lavorativa che lo ha occupato per tanti anni, da quando ha smesso di studiare: 22 lunghi anni in un’azienda che è diventata una famiglia. I suoi datori di lavoro, Massimo Scodellaro e Paolo Tettamanti della Mewo di Mornago lo hanno letteralmente adottato, aiutandolo a creare il suo sogno in tutti i modi possibili e inimmaginabili.

«Il rapporto umano con Massimo e Paolo mi ha fatto crescere e maturare, sono entrato in azienda poco dopo la morte di mio papà e ne esco dopo 22 anni con i valori e tutte le lezioni che mi hanno insegnato per vivere la vita. Se mi guardo indietro e mi metto ad unire i puntini ho la consapevolezza del perché di ogni puntino e del mio viaggio – racconta Andrea, un passato da portiere e un presente da ultramaratoneta e da ispiratore/performance coach -. Ho sempre voluto in ogni ambito portare piacere e divertimento agli altri, da scuola (dove non studiavo molto, ma organizzavo eventi e tornei) al campo di calcio, fino al posto di lavoro, dove forse non sarò ricordato come l’operaio modello, ma penso di aver lasciato il segno per le mie pazze folli iniziative sempre rivolte a regalare felicità alle persone Ho fatto tante cose, prima e durante la mia esperienza alla Mewo: il barista, l’animatore in discoteca, poi ho seguito corsi di coaching, istruttore in palestra, meditazione, mindfulness, psicologia, comunicazione, filosofie orientali, tutto per migliorare me stesso e riuscire ad aiutare le persone a migliorarsi, crescere e raggiungere i loro sogni».

«Oggi ho capito la mia missione, unendo tutti i puntini della mia vita – prosegue -. Voglio ispirare le persone, aiutarle nel mio piccolo prima con i fatti, poi con le parole, e con uno studio costante di crescita personale e spirituale a credere nei loro sogni e continuare a sognare. Sono diventato ultramaratoneta ponendomi sfide enormi e dimostrando con i sacrifici che ognuno di noi può viaggiare e creare i propri sogni. Ho un obiettivo, correre la Badwater Ultramarathon, una competizione sportiva di ultratrail che si svolge in California nel mese di luglio su un percorso di 135 miglia (circa 217 km). Ci vorrei arrivare fra 4/5 anni, con vari step nel mezzo, primo tra i quali il campionato europeo che correrò grazie ad una wild card ottenuta grazie ai miei risultati. Non sono un paperone e con questa decisione mi metto in gioco totalmente. Ci vuole passione, sacrificio e sponsor per competere con i migliori del mondo. Ma non è solo correre quello che voglio fare, la corsa è solo il mezzo per arrivare a raccontare storie, spiegare alle persone che seguendo gli esempi dei grandi sportivi si può raggiungere ogni vetta, ogni obiettivo, ogni risultato. E poi non voglio smettere di aiutare gli altri concretamente, creando eventi benefici come quello della scorsa estate ai Giardini Estensi, quando abbiamo riempito di sport e solidarietà la città di Varese con “Continua a Sognare”, una staffetta Benfica in memoria del mio amico Luca, la mia ispirazione insieme ad un altro amico che non c’è più, Simone. Ho deciso di mollare tutto perché voglio predicare bene e razzolare benissimo e quindi dimostrare che se vuoi raggiungere un sogno non basta l’80%, bisogna investire e crederci al 101% perché è l’unico modo per vivere veramente questa vita, il mio viaggio, il mio vero essere con tutto me stesso. Non voglio insegnare, non voglio fare il professore della vita, voglio donare alle persone un motivo per avere e credere nei loro sogni. Posso dire che ho mollato tutto, ma ho trovato tutto».

«Certo, ho paura nell’affrontare questo viaggio e questa scelta, ma ho anche coraggio e sono sicuro che sia il viaggio più importante che si possa fare. Per raggiungere i miei obbiettivi, sportivi e non solo, sono alla ricerca di chi mi possa aiutare a percorrere questa strada: sarò felice di farmi accompagnare da chi crede nei miei valori e nel mio progetto. Il mio sogno, detto con umile arroganza da allievo della vita: cambiare il mondo portando alle persone i valori e le storie di chi ha già seminato il cambiamento. Qualcuno ha detto che “solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo alla fine lo cambiano davvero”. Folle sono folle, non mi rimane che cambiare il mondo…», conclude Andrea. Buona fortuna e buona (nuova) vita, seguiremo il suo percorso, le sue imprese e i suoi sogni.

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Giugno 2022
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