Camerieri e pizzaioli “introvabili” nel Varesotto ma anche in Svizzera

L'emergenza personale che sta rallentando la ripartenza di alberghi e ristoranti non riguarda soltanto la nostra economia. In Svizzera ristorazione e turismo sono tra i settori con più posti vacanti

cuoco camerieri pixabay

Baristi, pizzaioli, camerieri: sono le categorie introvabili di cui molto si parla già dall’avvio della bella stagione. A fronte di un settore che è ripartito con grande entusiasmo, altrettanto non si può dire del fronte occupazionale segnato dalla difficoltà di trovare persone disposte a lavorare nei settori dell’accoglienza, della ristorazione e del turismo. Si cerca personale per servire ai tavoli, per lavorare in cucina e negli alberghi, tanto che per alcune attività questa carenza rappresenta una vera e propria emergenza capace di rallentare una ripresa che sembrava ormai nell’aria.

A desiderare le figure che servono a far funzionare bene ristoranti e bar non sono soltanto le attività italiane, comprese quelle del Varesotto e di tutta l’area dei laghi. Anche oltre confine, in Svizzera (e nel vicino Canton Ticino) si è assistito a una crescita notevole dei posti vacanti che ha riguardato il mercato del lavoro in generale.

I dati diffusi nei giorni scorsi dall’Ufficio federale di statistica che misurano il “barometro dell’impiego” mostrano che sulla piazza economica svizzera si contano complessivamente 43 000 posti liberi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+60,4%) e il totale dei posti vacanti per l’economia si stima al di sopra della soglia di 100.000. I settori affamati di forza lavoro nella Confederazione elvetica sono diversi e spaziano dal terziario all’industria: turismo e ristorazione sono ai primi posti, ma la ricerca di personale riguarda anche il mondo dell’edilizia, delle tecnologie, della logistica e della sanità. Alcuni mesi fa aveva fatto discutere un articolo del quotidiano zurighese Blick che affrontava su più livelli il problema della “fuga dei pizzaioli” dalla Svizzera tedesca, dopo il lockdown.

Un andamento internazionale che potrebbe far venir meno anche alcune tesi nostrane, come quella che la forza lavoro, in Italia mancherebbe a causa della presenza di strumenti di sostegno come il reddito di cittadinanza. In realtà, come tutti i fenomeni complessi, le cause che li hanno determinati non sono così semplici da identificare e spaziano dall’orientamento scolastico alle scelte di vita e lavorative, dagli effetti del lockdown alle condizioni occupazionali e retributive.

È anche vero che perfino gli stipendi più alti garantiti dalla vicina Svizzera non bastano a risolvere il “mismatch”. Nella fotografia scattata dal sito di informazioni Swissinfo si evidenzia come queste problematiche stiano interessando diverse economie nazionali, oltre a quelle italiana e svizzere: anche Stati Uniti, Francia e Germania registrano una carenza importante e in crescita di manodopera e forza lavoro.

 

Perché anche in provincia di Varese è così difficile trovare cuochi e camerieri

Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it

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Pubblicato il 09 Giugno 2022
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