A Gallarate le bollette di gas e luce costano oltre 700mila euro in più

Le bollette nel senso dei costi sostenuti dal Comune, per gli edifici comunali ma anche per l'illuminazione pubblica. Ecco come vengono affrontati i costi del caro-energia

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Quanto costa l’emergenza energetica a Gallarate? Tanto, come del resto in ogni Comune italiano, alle prese con costi in aumento sulle bollette del gas e sull’energia elettrica. Gli stessi problemi di una normale famiglia, ma moltiplicati su cifre ben più alte e alle prese con un bilancio – quello degli enti comunali – più rigido.

E dunque, quanto aumentano i costi? «La previsione di spesa delle utenze gas passa da 2 a 2,5 milioni di euro» spiega l’assessore al bilancio Corrado Canziani. Ma questo aumento è solo una parte del problema, perché poi c’è la bolletta “della luce”, che per un Comune significa due voci distinte: «Il costo per l’energia elettrica degli edifici comunali passa da 880mila a 1,1 milioni. A questo va poi sommato l’aumento sulla illuminazione pubblica, che sale da 800 a 900mila euro».

In tutto si superano i 700mila euro di costi aggiuntivi. «Non sono dati definitivi: sono quelli che possiamo stimare con le informazioni in possesso dell’ente alla data della variazione, a marzo». Costi che ovviamente devono essere coperti “limando” le spese su altre voci o aumentando le entrate.

«Questi aumento lo abbiamo coperto agendo globalmente sul bilancio». In parte c’è una evoluzione già avviata di alcuni capitoli di spesa, che dà un po’ di ossigeno. Canziani cita ad esempio (è particolare curioso) la riduzione dei costi per le utenze telefoniche, «grazie all’evoluzione tecnologica». Nella previsione del 2022 la bolletta del telefono – per dirla nei termini di ogni famiglia – passa da 630mila a 540mila euro. 90mila euro in meno da pagare e che consentono di recuperare spazi per pagare le bollette del gas e “della luce”, per dirla sempre in termini di bilancio familiare.

Le manovre sul fronte degli investimenti

Una parte dei maggiori costi è stata compensata da Roma, ma secondo Canziani «l’aiuto del Stato è limitato»: «i contributi erariali sono passati da 450 a 650mila euro e dentro questi 200mila euro in più c’è anche il ristoro delle maggiore utenze».
Al di là di correttivi e limature, al di là dei trasferimenti dallo Stato, la risposta è stata soprattutto una: «Abbiamo destinato una parte consistente degli oneri di urbanizzazione alla spesa corrente».

Corrado Canziani
L’assessore Corrado Canziani

Normalmente gli oneri di urbanizzazione (le tassa pagate sulle costruzioni) sono vincolate agli investimenti, non alla spesa corrente, ma la normativa consente l’uso parziale delle risorse anche per i costi fissi, a determinate condizioni. E in questa logica “emergenziale” c’è stato spazio per destinare quote di oneri a copertura. D’altra parte questo ha ridotto le cifre a disposizioni per investimenti: «Abbiamo dovuto ricorrere all’aumento del valore dei Buoni Obbligazionari Comunali, che nel 2022 sono passati da 2,5 milioni a 3 milioni» (il tema investimenti e il ricorso a questa forma di finanziamento attraverso obbligazioni era già uno dei temi di maggiore discussione a livello politico, vedi qui).

La raccolta dei rifiuti

Altro capitolo, quello dei maggiori costi sostenuti dal sistema di raccolta rifiuti, che i Comuni affidano a società partecipate (nel caso di Gallarate ad Aemme Linea Ambiente, ALA) e che richiede una copertura totale dei costi.

«Il Piano Economico Finanziario per il 2022 individuava una spesa di 7.821.475 euro» spiega l’assessore Canziani, che parla di «un sostanziale equilibrio rispetto al 2021», a dispetto degli aumenti di costi energetici.
Complessivamente il costo del servizio aumenta dell’1% e altrettanto aumenta il gettito della tariffa rifiuti, la TARI, «a copertura delle spese e in applicazione anche degli obblighi di miglioramento del servizio indicati dall’autorità regolatoria Arera» (in particolare sul fronte di comunicazione utente-ente e tempi di risposta).

Aumento risicato, in un contesto dove alcuni Comuni hanno a fatica evitato aumenti e altri hanno dovuto invece fare ritocchi più consistenti. «L’aumento Istat da marzo 2021 a marzo 2022 è stato del 6,4%, il Comune ha fatto dunque una grande opera di equilibrio per evitare aumenti della tariffa».

Per il resto rimane una situazione emergenziale da affrontare, a Gallarate come in altri Comuni. Con la guerra di mezzo, ma anche con dinamiche speculative che solo in parte sono state contrastate sul piano nazionale e internazionale. Come evolveranno le tariffe energetiche e i costi, è tutto da vedere.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 01 Giugno 2022
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