Nella chiesa del Carmine il grande abbraccio di Luino ad Andrea Rossi

Tantissime persone si sono strette oggi pomeriggio alla famiglia del giovane di Luino scomparso dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro un tumore

Luino - I funerali di Andrea Rossi nella chiesa del Carmine

Tantissime persone si sono raccolte oggi pomeriggio nella chiesa del Carmine di Luino per dare l’ultimo saluto ad Andrea Rossi, il giovane di Luino morto dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro il melanoma.

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Una giornata di grande dolore per tutta la comunità e soprattutto per i familiari e i tanti amici di Andrea, che oggi avevano negli occhi la  tristezza infinita di chi troppo presto ha visto andare via un figlio, un fratello, un caro amico. E non senza combattere. Perché Andrea Rossi è nato guerriero ed è così che se n’è andato, sotto gli occhi increduli di un’intera cittadina.

Una comunità che si è unita a lui fin dal primo momento e che ancora, oggi, dopo otto anni, si è presentata per dargli un ultimo saluto.

A celebrare le esequie il vicario della comunità pastorale “Madonna del Carmine” , don Giuseppe Cadonà: «Oggi Andrea ci saluta, a 29 anni. Di fronte alla fatica, alla morte e al dolore siamo sfiduciati. Difatti penso che tutti noi oggi piangiamo perché facciamo fatica a vedere i segni di Andrea intorno a noi. E così a trovare una via d’uscita. Il dolore nell’uomo si manifesta in due modi, una è la fuga, pensando di scappare dal dolore, ma il cuore sa cosa ha vissuto in questi 8 anni. L’altra è indugiare di fronte al dolore in maniera curiosa. L’atteggiamento giusto oggi per noi è quello di rimanere in questa situazione, in questo dolore, piangendo e vivendo in pienezza questo dolore. Spesso la vita ci chiede solo di rimanere accanto a un dolore, senza la pretesa di fare nulla di più, né di spiegare né di consolare. Proviamo a raccontarlo questo dolore, i passi che abbiamo vissuto dietro ad Andrea in questi 8 anni».

«In questi giorni – ha aggiunto il parroco – diremo in modo discreto e con affetto il nome di Mirella, Silvio, Isabel, Marco, Giulia, Barbara. Di tutte quelle persone che in questi anni hanno curato, incoraggiato, amato Andrea. Staremo loro vicini. La famiglia mi ha raccontato di Andrea. Mi hanno raccontato che tutti hanno partecipato alla sua battaglia, parenti, amici e istituzioni. E qui ho capito che, in fondo, quello che rimane è l’amore, quello che condividiamo tra noi. “Forte è la morte ma più forte è l’amore che resiste alla morte fisica”. Che la nostra speranza non si fermi oggi, 24 giugno, ma che possa diventare uno tsunami d’amore che possa invadere questo mondo così assetato di bene».

All’uscita del feretro dalla chiesa una folla di persone ha accolto Andrea con un commosso applauso e Rosaria Torri, presidentessa della Banca del Tempo, associazione che fin dall’inizio ha indetto raccolte benefiche per sostenere il giovane, ha letto dolci e sentite parole: «La vita altro non è, che un lungo viaggio. E viaggiando, si sa, si fanno nuove esperienze, si scoprono nuove cose, si aprono gli occhi su altre realtà e si conoscono persone. A volte è difficile comprendere il perché di certi incontri, soprattutto quelli destinati a finire presto, quelli che ci provocano dolore, quelli che ci segnano per sempre. Ma dietro ogni incontro c’è una ragione superiore, forse possiamo chiamarlo Destino? – ha continuato Rosaria – Un filo invisibile di amore ci ha fatto incontrare e ha legato le nostre vite. Ha rotto catene che isolano e separano, gettando ponti, costruendo questa grande famiglia che oggi vediamo qui a salutarti. Che queste bellissime parole di Paulo Coelho, possano consolarci e illuminarci  la strada dei perché. “Le persone vengono sempre nella tua vita per una ragione, per una stagione o per tutta la vita.
Quando saprai perché, saprai anche cosa fare con quella persona. Quando qualcuno è nella tua vita per una ragione, di solito è per soddisfare un bisogno che hai espresso. È venuto per assisterti attraverso una difficoltà, per darti consigli e supporto, per aiutarti fisicamente, emotivamente o spiritualmente. Può sembrare come un dono del cielo e lo è. È lì per il motivo per cui tu hai bisogno che ci sia. Qualche volta se ne va. Qualche volta muore. Qualche volta si comporta male e ti costringe a prendere una decisione. Ciò che devi capire è che il tuo bisogno è stato soddisfatto, il tuo desiderio realizzato, il suo lavoro è finito.
La tua preghiera ha avuto una risposta e ora è il momento di andare avanti. C’è chi resta nella tua vita per una stagione, perchè è arrivato il tuo momento di condividere, crescere e imparare. Ti porta un’esperienza di pace o ti fa semplicemente ridere.
Può insegnarti qualcosa che non hai mai fatto. Spesso ti dà un’incredibile quantità di gioia. Credici, è vero. Le relazioni che durano tutta la vita ti insegnano lezioni che durano tutta la vita, cose che devi costruire al fine di avere solide fondamenta emotive. Il tuo lavoro è accettare la lezione, amare la persona e usare ciò che hai imparato in tutte le altre relazioni o momenti della tua vita. Grazie per essere una parte della mia vita, che sia una ragione, una stagione o tutta la vita».

Ciò che ha colpito è stata la dolcezza e l’amore con cui Mirella e Silvio, la mamma e il papà di Andrea, hanno salutato il loro “bambino”: abbracciati, uniti nel dolore della sua perdita ma comunque grati per la presenza di tutte quelle persone lì per dare l’ultimo saluto ad Andrea.

Un momento di silenzio e poi dei palloncini del colore della sua squadra del cuore, neri e blu, sono stati lasciati andare, per toccare il cielo e raggiungerlo in un grande abbraccio. 

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ilaria.notari@varesenews.it
Pubblicato il 24 Giugno 2022
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